Home Politica Politica Genova

Vergogna a Genova, Municipio Ponente concede sala a negazionisti Olocausto italiano

Vergogna a Genova: volantino negazionisti foibe

Massacri delle foibe, vergogna a Genova. Il presidente Claudio Chiarotti (candidato eletto della coalizione Pd-Lista Crivello-A Sinistra) ha concesso la sala del Municipio Ponente ai negazionisti dell’Olocausto italiano. Venerdì 22 giugno, alle 21, è infatti in programma il convegno pubblicizzato sul web anche dal redivivo Partito Comunista Italiano e organizzato dal sedicente Osservatorio Antifascista Permanente, intitolato: “Foibe la grande menzogna”.

In realtà, migliaia di bambini, donne e uomini italiani della Venezia Giulia e della Dalmazia (si stima 20mila persone) furono uccisi dai partigiani titini solo per ragioni etniche sul finire della Seconda guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra.

Altre centinaia di migliaia di italiani furono costretti a lasciare la loro terra per non finire perseguitati o ammazzati dagli sgherri del “macellaio” Tito.

“Ennesima sfregio alla memoria degli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia – ha tuonato oggi il vice presidente del Senato Ignazio La Russa (FdI) – nella sala del Consiglio municipale a Genova Pra’ verrà ospitata una conferenza del Partito comunista italiano – che evidentemente a Genova ancora esiste – dal vergognoso titolo: “Foibe La grande menzogna”. Svolgendosi in una sala municipale anche se nella locandina non c’è il logo del Municipio, ci chiediamo come il presidente Claudio Chiarotti possa accettare un’iniziativa così vergognosa e dal sapore negazionista. Forse il suo essere del PD nasconde una nostalgia per tempi bui Chiediamo che venga immediatamente revocata la sala per non macchiare di vergogna non solo un luogo istituzionale ma anche la memoria e il dolore dei nostri compatrioti uccisi solo per il loro essere italiani”.

“E’ uno scandalo – ha spiegato la consigliera comunale di Forza Italia con delega ai rapporti con i Municipi Lilli Lauro –  non si può dare, neanche a pagamento, un luogo pubblico istituzionale per un convegno così divisivo e offensivo”.

“La sinistra che brandisce la spada dell’antifascismo ogni qual volta si ritrova a corto di idee, che si indigna per una fascia tricolore portata in memoria dei caduti di Salò, che addita come fascisti coloro che la pensano diversamente – ha aggiunto la capogruppo comunale leghista Lorella Fontana – riesce ancora una volta a dare il peggio di sé organizzando un ignobile e infamante incontro per denigrare il ricordo degli esuli istriani e dalmati barbaramente uccisi nelle Foibe. L’evento organizzato dall’osservatorio permanente antifascista, per di più in una sala pubblica del Municipio Ponente, non solo va contro alla mozione che tutto il consiglio comunale ha firmato per vietare la disponibilità di spazi pubblici per l’organizzazione di manifestazioni eversive e divisive, ma offende la memoria di coloro che sono caduti per mano del fanatico comunismo. Quello che più mi fa indignare da ponentina è che lo stesso Municipio Ponente non abbia negato la concessione della sala. Come gruppo della Lega esprimiamo totale dissenso verso tale manifestazione”.

“Non abbiamo concesso il patrocinio ma l’uso della sala sì per un’iniziativa che considero meritoria e che condivido – ha ammesso il presidente Chiarotti – certo, se avessi visto in anticipo il volantino avrei chiesto di cambiare il titolo perché è fuorviante rispetto a quella che sarà una discussione seria e argomentata”.

Il Municipio Ponente è tra quelli che, nei mesi scorsi, hanno votato una mozione per vietare la concessione di patrocini o spazi pubblici a iniziative che fossero rievocative del fascismo e in senso più ampio antidemocratiche: “Questo evento va contro la loro stessa mozione” ha commentato Lorella Fontana.

Silenzio, invece, dall’assessora comunale alla Cultura Elisa Serafini (Lista Bucci) che alcune settimane fa si era scagliata contro il presidente di centrodestra del Municipio Medio Levante, Francesco Vesco, solo perché aveva concesso la sala pubblica per la presentazione di un libro sul conflitto anglo-irlandese organizzata dall’associazione culturale di destra Il Ramo d’Oro.