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Vaccini anti-SARS-CoV-2 e donazione di sangue: alcune spiegazioni

Vaccini anti-SARS-CoV-2 e donazione di sangue: alcune spiegazioni
Vaccini anti-SARS-CoV-2 e donazione di sangue: alcune spiegazioni

Niente Green pass per chi dona. Centro Nazionale Sangue: C’è carenza di sangue in alcune regioni

Donazione di Sangue. In questi giorni si starebbero registrando carenze di sangue in diverse regioni d’Italia, dovute alla nuova ondata di contagi Covid-19 in seguito alla diffusione dapprima della variante Delta, poi della variante Omicron.

Sono già cinque le Strutture Regionali di Coordinamento che hanno fatto appello al sistema di compensazione interregionale, Toscana, Lombardia, Liguria, Veneto, Abruzzo e Lazio, ma segnali di preoccupazione arrivano anche dal resto del territorio nazionale.

Circola la notizia soprattutto sui social e sistemi di messaggistica che le associazioni dei donatori siano alla ricerca di sangue di donatori non vaccinati. Non è così, cerchiamo, di fare un po’ di chiarezza almeno con le fonti che si hanno a disposizione.

Per prima cosa, secondo quanto spiega il ministero della Salute “Sia che si doni in una sede di raccolta di sangue ed emocomponenti all’interno di un ospedale, sia che si doni in qualsiasi altra sede di raccolta, non occorre esibire il green pass. La donazione del sangue e degli emocomponenti, livello essenziale di assistenza, non rientra fra i servizi e le attività consentiti esclusivamente a chi dispone di una delle certificazioni verdi COVID-19. Pertanto, pur nel rispetto delle misure di prevenzione generale a garanzia di donatori e operatori, non sarà richiesto un green pass per andare a donare. ”

Il sangue o almeno le sacche di sangue vengono gestite dal Centro Nazionale Sangue che riceve il prezioso liquido o il plasma o altro dalle associazioni dei donatori.

Da considerare che per donare il sangue si devono avere determinate caratteristiche quali buona salute, avere una pressione sistemica e minima ottimale, battiti cardiaci regolari ed altre caratteristiche che sono specificate sul Supplemento ordinario n. 69 alla Gazzetta Ufficiale Serie generale – n. 300 del 28-12-2015.

“Sono al momento – spiegano dal Centro Nazionale Sangue – 1.240 le sacche di sangue richieste tramite la bacheca di SISTRA, il Sistema Informativo dei Servizi Trasfusionali. E’ probabile, però, che i numeri possano peggiorare ulteriormente nelle prossime settimane causando il rinvio di interventi di chirurgia elettiva in vari ospedali d’Italia per preservare le scorte di emocomponenti.”

“La situazione – si legge in una nota – è in via di costante monitoraggio da parte del Centro Nazionale Sangue, delle SRC e del Civis, il coordinamento delle principali associazioni di donatori di sangue in Italia (AVIS, Croce Rossa, FIDAS e FRATRES) e l’appello è, per chiunque sia in buona salute, di contattare il proprio centro di raccolta più vicino per prenotare una donazione.

Non è una cosa insolita che nei primi mesi dell’anno, in coincidenza del picco di diffusione dell’influenza, si registrino carenze di sangue. Ma in queste prime settimane la situazione si è aggravata ancor più dalla nuova ondata pandemica. Tale ondata costringe donatori e in alcuni casi anche il personale addetto alla raccolta a sottostare a periodi di quarantena, o per aver contratto il virus o per aver avuto dei contatti con persone positive.

In alcuni casi i vaccinati, come riporta lo stesso Centro Nazionale Sangue in un’apposita circolare, inviata al Coordinamento per le Attività Trasfusionali, alle Forze Armate, alle Strutture Regionali di Sanità Pubblica, alle associazioni dei donatori e ad altre realtà sanitarie, non possono donare da subito il proprio sangue.

Ecco alcuni casi (fonte Centro Nazionale Sangue – Istituto Superiore di sanità)

  • i soggetti vaccinati con virus attenuati (ad es. vaccini che utilizzano la tecnologia del vettore virale o virus vivi attenuati) possono essere accettati alla donazione di sangue ed emocomponenti dopo almeno 4 settimane da ciascun episodio vaccinale;
  • i soggetti asintomatici vaccinati con virus inattivati, vaccini che non contengono agenti vivi o vaccini ricombinanti (ad es. vaccini a base di mRNA o sub-unità proteiche) possono essere accettati alla donazione di sangue ed emocomponenti dopo almeno 48 ore da ciascun episodio vaccinale. Quale misura precauzionale, i soggetti che abbiano sviluppato sintomi dopo la somministrazione del vaccino anti-SARS-CoV-2 possono essere accettati alla donazione di sangue ed emocomponenti dopo almeno 7 giorni dalla completa risoluzione dei sintomi.
  • Nelle situazioni nelle quali al donatore sia stato somministrato un vaccino anti-SARS-CoV-2 di cui manchino o non si riescano a reperire sufficienti informazioni, i soggetti possono essere accettati alla donazione di sangue ed emocomponenti dopo almeno 4 settimane da ciascun episodio vaccinale.

“Si ribadisce – si legge nella circolare – che i donatori lungamente positivi al test per la ricerca del genoma virale su tampone naso-faringeo, possono essere riammessi alla donazione solo a fronte dell’esito negativo del predetto test. Qualora le regioni non abbiamo identificato appositi percorsi per garantire la negatività del test in parola, sarà cura del servizio trasfusionale prescriverne l’effettuazione ai fini della riammissione del donatore.

Donazione di sangue

Per informazioni sulla donazione di sangue è possibile andare sul portale ministeriale www.donailsangue.salute.gov.it Grazie all’app Geoblood, è possibile individuare anche l’unità di raccolta più vicina, oppure consultate il sito di un’associazione di donatori. L.B.

www.avis.it
www.cri.it
www.fidas.it
www.fratres.it