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Teatro Carlo Felice, arriva Beatrice di Tenda

Teatro Carlo Felice, arriva Beatrice di Tenda
Teatro Carlo Felice, arriva Beatrice di Tenda

Beatrice di Tenda, tragedia lirica in due atti di Vincenzo Bellini su libretto di Felice Romani, sarà in scena venerdì 15 marzo alle ore 20.00 e torna al Carlo Felice dopo quarant’anni di distanza.

Sul podio il maestro Riccardo Minasi, direttore musicale del Teatro, la regia è di Italo Nunziata, assistente alla regia è Danilo Rubeca,  le scene di Emanuele Sinisi, i costumi di Alessio Rosati, e le luci di Valerio Tiberi.

Orchestra, coro e tecnici dell’Opera Carlo Felice. Maestro del coro Claudio Marino Moretti. L’allestimento è della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova in coproduzione con la Fondazione Teatro La Fenice di Venezia e in occasione del progetto “Genova capitale del Medioevo 2024”.

Il cast si compone di Mattia Olivieri (Filippo Maria Visconti), Angela Meade (Beatrice di Tenda), Carmela Remigio (Agnese del Maino), Francesco Demuro (Orombello), Manuel Pierattelli (Anichino) e Giuliano Petouchoff (Rizzardo del Maino).

Sabato 9 marzo all’auditorium Montale, con ingresso libero, vi sarà la conferenza illustrativa “Beatrice, il pomo della discordia”, relatore Marco Pescetto.

Beatrice di Tenda è il penultimo melodramma di Vincenzo Bellini, composto in soli due mesi all’inizio del 1833 su libretto di Felice Romani.

Il debutto, non felice, avvenne al Teatro La Fenice di Venezia durante il Carnevale dello stesso anno, con il celebre soprano Giuditta Pasta a vestire i panni della protagonista.

Beatrice di Tenda è l’unico dramma storico nel catalogo belliniano, e si ispira a una vicenda di cronaca accaduta nel 1418 presso il Castello di Binasco, vicino a Milano.

La figura di Beatrice, eroina pura, risoluta, simbolo di virtù, era particolarmente adatta all’espressione melodrammatica di Bellini, che al suo personaggio dedicò alcune tra le arie più toccanti e ispirate.

Commenta Riccardo Minasi: “E’ il terzo titolo con il quale ho l’opportunità di misurarmi con il genio  di Vincenzo Bellini e un’occasione splendida dopo l’importante esperienza  al Teatro Carlo Felice, l’anno scorso, in occasione della duplice messa in scena di Norma.

La grande cura per il significato espressivo della musica legato alla parola, elemento cardine dell’estetica delle sue opere, rappresenta ogni volta un costante tentativo di porre un’attenzione particolare proprio a questo aspetto, per restituire fedelmente al pubblico le intenzioni della sua musica… ».

Il  regista  Italo Nunziata  sottolinea che in quest’opera tutto è già successo, tutto è avvenuto prima. All’aprirsi del sipario di Beatrice di Tenda, ci troviamo in un presente tragico, in una atmosfera pesante di ambientazione “gotica”.

Uno spazio chiuso, dove però sentimenti e passioni possono dominare incontrastati fino quasi ad annullare ogni altra forma di volontà, guidati ad un destino ineluttabile.

In accordo con lo scenografo Emanuele Sinisi, è  stato coinvolto nel progetto scenografico  l’artista fotografo finlandese Ola Kolehmainen, che si occupa di spazio, luce e colore attorno all’architettura storica. Insieme a questo, l’utilizzo di dagherrotipi o vecchie foto consunte dal tempo.

Immagini inserite all’interno di una sorta di spazio/agone dove i protagonisti sono quasi costretti ad affrontarsi all’interno del loro dramma, circondati da alcune pareti di specchio che stanno perdendo la loro argentatura  come mangiati dal tempo e dall’incuria, da fondali/pareti  in decadimento e forati da squarci o da rotture che sembrano  insanabili. I cambi di scena avvengono senza soluzione di continuità a sottolineare l’ineluttabilità della vicenda.

Così come per le scene, anche  i costumi  sono degli ultimi anni del diciannovesimo secolo. Abiti come involucri destinati a “vestire” di apparenza, a  dimostrare il potere e al tempo stesso la fragilità umana.

Beatrice di Tenda ha una durata di circa 180 minuti e sarà in replica domenica 17 marzo alle ore 15.00, martedì 19 marzo alle ore 20.00 e venerdì 22 marzo alle ore 20.00. ELI/P.