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Sapori d’Oriente: sequestrate oltre 6 tonnellate di schifezze cinesi

Operazione Guardia Costiera "Sapori d'Oriente"

La Guardia costiera della Liguria nei giorni scorsi ha condotto una vasta operazione di vigilanza sulla filiera ittica commerciale denominata “Sapori d’Oriente”.

La campagna di controlli è stata eseguita in base al programma nazionale del Ministero delle risorse Agricole Alimentari e Forestali e del Centro di Controllo Nazionale Pesca del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto, mirato ad esercitare un più stretto controllo sul commercio di prodotti ittici di provenienza etnica, introdotti in territorio nazionale e posti in vendita in violazione della normativa nazionale ed europea sulla tracciabilità e la commercializzazione.

“Obiettivo delle indagini – hanno spiegato i vertici della Guardia Costiera – è stato in primis quello di tutelare la salute del cittadino, impedendo la commercializzazione di prodotti ittici in cattivo stato di conservazione, non correttamente trattati sotto il profilo della cosiddetta “catena del freddo” o non conformi alle norme di etichettatura e tracciabilità.

Ben noti sono, infatti, i danni che potrebbe arrecare l’assunzione di prodotti avariati, ripetutamente congelati, provenienti da origini incerte o trattati in precarie condizioni igienico-sanitarie; casistiche queste che i controlli rivelano purtroppo essere più frequenti delle attese.

L’operazione Sapori d’Oriente è partita dopo l’individuazione, nel quartiere milanese cosiddetto di Chinatown, di un traffico illegale di molluschi bivalvi provenienti dalla Cina. Nelle scorse settimane circa 6 quintali di Arca asiatica (una specie simile al nostro Tartufo di mare) sono stati sequestrati in procinto di essere commercializzati, dopo che la merce è giunta in territorio nazionale, nascosta all’interno di valigie e trolley, sbarcati all’aeroporto di Milano Malpensa da un volo proveniente da Shangai.

La merce ha viaggiato al seguito di alcuni cittadini extracomunitari che hanno imbarcato la merce in bagagli da stiva, su un normale volo passeggeri. I responsabili dell’importazione illegale, tutti domiciliati a Milano, sono stati denunciati a piede libero per introduzione illegale sul territorio nazionale di alimenti senza le previste autorizzazioni sanitarie.

Le indagini sono, quindi, proseguite presso il medesimo aeroporto internazionale dove, con l’ausilio del personale dell’Agenzia delle Dogane e dei militari della Guardia di finanza, è stata verificata la presenza, all’interno di altri bagagli provenienti da Shangai, di numerosi alimenti di vietata introduzione in territorio nazionale come carni e pollame, ma anche prodotti ittici vivi, quali Arca asiatica e Vongole dalla proboscide, e molluschi essiccati.

L’importazione di qualsiasi tipologia di mollusco bivalvo di provenienza cinese è, tuttavia, vietata in tutti i territori dell’Unione Europea e, quindi, ai trasgressori sono state contestate ulteriori sanzioni per vietata importazione.

L’operazione si è articolata sia in terra sia a mare, ed ha interessato numerose città della Lombardia, del Piemonte e dell’Emilia, affiancandosi alle ordinarie attività di controllo sul campo che gli ispettori della Guardia costiera svolgono quotidianamente, anche avvalendosi della stretta collaborazione con le AASSLL e AATTSS competenti per territorio.

Nel corso dell’operazione sono stati portati a termine circa 160 controlli, tra esercizi  commerciali, piattaforme all’ingrosso, punti di ristorazione etnica ed imbarcazioni da pesca, a seguito dei quali sono stati accertati 36 illeciti, sanzionati per un ammontare di oltre 72.000 euro. Parallelamente sono stati sequestrati 6610 chilogrammi di prodotti ittici che, per la maggior parte, sono risultati non rispondenti ai previsti requisiti igienico-sanitari per la commercializzazione.

Le attività ispettive condotte dalla Guardia costiera della Liguria proseguiranno sull’intero territorio di competenza (corrispondente alle regioni italiane del Nord-Ovest) allo scopo di sempre meglio tutelare i diritti dei consumatori, affinché sulle tavole giungano prodotti ittici sani, ben conservati e di origine certa”.