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Sant’Anna di Stazzema, l’orazione della sindaca Salis nell’81esimo anniversario

Sant’Anna di Stazzema, l’orazione della sindaca Salis nell’81esimo anniversario
Sant’Anna di Stazzema, l’orazione della sindaca Salis nell’81esimo anniversario

Una commemorazione storica per Genova

Per la prima volta nella storia, il primo cittadino di Genova è stato invitato a tenere l’orazione ufficiale per l’anniversario dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema. La sindaca Silvia Salis ha preso la parola nell’81esima commemorazione, un momento di profonda memoria collettiva per ricordare le 560 vittime dell’atroce strage nazifascista del 12 agosto 1944. La cerimonia è iniziata con la deposizione delle corone di fiori e la Messa sul sagrato della chiesa del borgo, alla presenza dei gonfaloni del Comune di Genova, della Città Metropolitana e della Regione Liguria. Tra le autorità: il presidente del Consiglio comunale di Genova Claudio Villa, il vicesindaco metropolitano Simone Franceschi e il vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Arboscello. Il corteo si è poi spostato al Monumento Ossario Sacrario, dove si sono susseguiti gli interventi istituzionali, tra cui quelli del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, del sindaco di Stazzema Maurizio Verona e del presidente dell’Associazione Martiri di Sant’Anna Umberto Mancini.

“Non per ricordare, ma per non dimenticare”

Nel suo intervento, Salis ha aperto con un pensiero ai 130 bambini e alle altre 430 persone massacrate, tra cui la famiglia Scalèro, rifugiata a Sant’Anna da Genova. «Non fu una rappresaglia, meno che mai una battaglia: fu una strage», ha dichiarato, definendola una barbarie che ha segnato indelebilmente la storia. La sindaca ha sottolineato come la memoria della Resistenza non sia solo un fatto storico, ma un impegno vivo: «Ricordare appartiene alla mente, non dimenticare appartiene anche al cuore». E ha lanciato un appello: «Siamo qui per scegliere da che parte stare».

Il fascismo come “mutaforma”

La prima cittadina ha messo in guardia dai pericoli dell’indifferenza, ricordando che l’orrore iniziò con le parole e con il silenzio complice. Ha definito il fascismo un “processo lento e insidioso”, capace di infiltrarsi in ogni aspetto della società, e lo ha descritto come un “mutaforma” che oggi può presentarsi sotto le sembianze di hashtag e meme, ma con lo stesso volto dell’odio. «Sant’Anna continua a vivere oggi – ha ribadito – ogni volta che resistiamo contro odio, disuguaglianza, razzismo, negazionismo e violenza».

L’appello ai giovani e alla politica

Rivolgendosi ai ragazzi, Salis ha invitato a coltivare la capacità critica: «Il dubbio è la cintura di sicurezza della democrazia». Ha esortato i giovani a essere “partigiani della complessità”, gli adulti a essere affidabili e la politica a essere all’altezza delle sfide democratiche. «Non c’è spazio per il fascismo nella nostra Repubblica – ha affermato – e non c’è spazio per l’indifferenza nella nostra umanità».

Un monito per il presente

La sindaca ha concluso ricordando che le vittime di ieri e di oggi sono accomunate dall’innocenza e dalla violenza subita. Citando Gramsci e Fabrizio De André, ha ribadito che nessuno può sentirsi estraneo alle ingiustizie: «Da Genova, da Sant’Anna, dobbiamo ripartire per impegnarci ogni giorno a non permettere che odio e violenza dominino la nostra vita».

La presenza della Regione Liguria

Anche il vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Arboscello ha preso parte alla cerimonia in rappresentanza della Regione Liguria. «Essere qui è un dovere morale e civile – ha dichiarato – per onorare le vittime e difendere i valori della democrazia». Arboscello ha ricordato come l’eccidio abbia colpito profondamente la coscienza collettiva e ha citato la sentenza del Tribunale Militare della Spezia del 2005, che condannò all’ergastolo dieci ex militari delle SS per la strage, definendola un monito affinché nessuna atrocità venga mai dimenticata.

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