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Sansa: Villa Scassi a un passo dal collasso. Asl3: non è vero

Incidente in via Pra’, ventisettenne in moto a terra
Ospedale Villa Scassi a Genova Sampierdarena (foto d'archivio)

Questo pomeriggio il consigliere regionale Ferruccio Sansa, ha pubblicato su Facebook un post con tanto di foto di accusa nei confronti dell’Asl3 e dell’Ospedale Villa Scassi dal titolo “Villa Scassi, il Pronto Soccorso a un passo dal collasso (pazienti da quattro giorni in barella).”

“Oggi va un po’ meglio, sospira un infermiere. Si, quando ero entrato nel pronto soccorso di Villa Scassi durante la più pesante ondata del Covid era un girone infernale: decine e decine di malati stipati all’inverosimile, uno accanto all’altro; gente prona, con il respiratore, alcuni in fin di vita. In mezzo a loro cercavano di muoversi medici e infermieri bardati come astronauti. Qualcuno di loro in questo ospedale è morto. L’aria era satura dell’odore di ossigeno, del rumore delle pompe che spingevano aria nei polmoni.

Eppure è così difficile anche oggi dire che “va meglio”. Cento accessi al giorno in una struttura che potrebbe accoglierne poco più della metà. Pazienti da tre, quattro giorni sulle brandina in attesa di trovare posto in un reparto. Immaginate voi l’angoscia di soffrire e vedere tanta sofferenza accanto a voi. Sì, perché c’è qualcuno che lotta per la vita, lo vedi dai parametri che compaiono sui monitor, dal silenzio che si crea intorno al letto. Lo capisci da un’esile paratia che qualcuno ha messo in mezzo a una stanza per provare a dividere la vita dalla morte. Corrono medici, infermieri, oss… corrono da una parte all’altra del reparto senza fermarsi un attimo… eppure riescono lo stesso a salvare un piccolo gesto che vale quanto una medicina: uno sguardo, una parola, una stretta di mano… Ma quanto può durare così? Come possono resistere i malati e i sanitari che vivono così da anni? Il pronto soccorso di Villa Scassi, che accoglie tanti pazienti quanti quello di San Martino pur molto più grande, ha soltanto 19 medici e 60 infermieri. Ma solo 7 medici sono a tempo indeterminato, gli altri vengono dal 118 e tra otto mesi gli scadrà il contratto. E poi? Chissà. Molti forse se ne andranno. Di più: due medici tra pochi mesi sono già in partenza.

I lavori di ampliamento che dovevano essere già finiti sono slittati a giugno. Chissà…” Questa una sintesi del post di Ferruccio Sansa.

Verso sera Asl3 risponde al post di Sansa con una nota.

“Si esclude che vi siano pazienti in attesa da quattro giorni in barella. I casi di pazienti che sostano più di due giorni in PS sono estremamente rari, spesso si tratta di pazienti che possono risolvere all’interno del PS stesso l’acuzie che li ha condotti in ospedale senza necessità di ricovero in degenza. Si ricorda che per il trasferimento dal Pronto Soccorso in reparto, come peraltro avviene in tutti gli Ospedali, vige ancora l’obbligo di eseguire un tampone molecolare. Pur essendoci percorsi dedicati, la necessità di attenderne l’esito, in caso di iper-afflusso può generare un rallentamento, che comunque viene sempre gestito dal personale.

Per quanto riguarda i lavori di ristrutturazione del DEA di Villa Scassi si fa presente che gli stessi hanno coinvolto non solo il PS ma anche altre strutture dello stesso edificio in modo da garantire più spazi dedicati all’Emergenza. I lavori non sono fermi tanto che sono già stati ultimati da diversi mesi gli spazi dei nuovi laboratori e sono in fase di consegna i nuovi 4 posti letto di terapia intensiva. I lavori verranno terminati i primi mesi del prossimo anno, nei tempi previsti.

Circa la carenza di medici dell’emergenza, che affligge il Villa Scassi e tutti i Pronti Soccorso di Italia, sono state attivate le procedure di concorso necessarie che hanno portato già all’assunzione di un dirigente medico e che continueranno fino al raggiungimento degli obiettivi di soddisfacimento delle esigenze dell’utenza

ASL3 con tutti i suoi operatori è impegnati quotidianamente  in prima linea sul tema con la massima dedizione e responsabilità. Le risposte sanitarie e sociali sono al centro di tutti i percorsi.”. Si legge nella nota di Asl3.