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Quattro mesi dopo: affidati lavori, aperto cantiere. Lunedì si attende dissequestro | Foto

Ponte Morandi

“Avremo il nuovo ponte a Natale del 2019”.

Lo ha dichiarato stamane il sindaco di Genova e Commissario per la ricostruzione Marco Bucci, che insieme al viceministro del Mit Edoardo Rixi e al governatore Giovanni Toti, ha inaugurato il cantiere per la demolizione del Ponte Morandi, realizzato a fianco di via 30 Giugno.

“Al via il cantiere del viadotto sul Polcevera – ha aggiunto il viceministro Rixi – s’inizia la fase di demolizione propedeutica alla ricostruzione che partirà da marzo 2019“.

I tempi previsti per la demolizione sono infatti 4 o 5 mesi. I costi 19 milioni di euro. Per il lato a ponente è previsto lo smontaggio, per quello a levante si pensa a micro cariche esplosive.

I lavori per l’allestimento del cantiere per la demolizione sono così cominciati ufficialmente ieri sera, a quattro mesi dal tragico crollo del viadotto autostradale sul Polcevera (43 vittime). Stamane nell’area inaugurata da Bucci, Rixi e Toti, c’erano già i mezzi e i tecnici delle aziende Vernazza, Fagioli, Ireos, Ipe, Omini.

Affidati lavori per demolizione: ci sono le genovesi Vernazza, Ireos e Fagioli. No Autostrade

Lunedì è in programma l’udienza con i tecnici del Tribunale, della Procura e delle parti.

Si attende il dissequestro delle aree da parte dei magistrati genovesi. A decidere le modalità per poter finalmente iniziare i lavori di demolizione sarà il gip, d’intesa con i pm e sulla base di quanto riferiranno i periti nominati dal Tribunale.

“Appena avremo l’ok dalla procura – ha aggiunto Bucci – vedrete anche l’inizio dello smontaggio del ponte, spero già la prossima settimana. Guardo al futuro e al lavoro che c’è da fare. Rispetteremo i tempi. Abbiamo le macchine pronte per lavorare. L’obiettivo è quello di arrivare al 31 marzo con la demolizione a un punto tale da consentire la ricostruzione”.

Sotto al moncone ovest, quello che sarà smontato, sono già state posizionate le gru di Fagioli e Omini (oltre a quelle di Vernazza) che raddrizzarono la Costa Concordia, naufragata all’isola del Giglio.