Home Politica Politica Mondo

Praga, il risveglio dei popoli europei: 100mila in piazza contro le sanzioni ai russi

Praga, il popolo in piazza contro le sanzioni ai russi (foto di repertorio fb)

Caro bollette, crisi delle imprese e stangate a famiglie in Europa, tranne che nell’Ungheria di Viktor Orban che ha ridimensionato le sanzioni ai russi a tutto vantaggio degli ungheresi.

Ieri oltre 70mila persone (dati ufficiali della Polizia, ma secondo gli organizzatori oltre 100mila) hanno invaso la piazza principale di Praga protestando contro le sanzioni ai russi e contro la Nato, chiedendo le dimissioni del Governo conservatore “sottomesso” all’Unione Europea e agli Usa di Joe Biden.

I manifestanti, riuniti sotto lo slogan “Prima la Repubblica Ceca”, hanno chiesto la neutralità nella guerra in Ucraina, dove l’Esecutivo di Praga ha adottato una posizione di sostegno politico e militare a Kiev.

Sul podio della centralissima piazza Venceslao si sono avvicendati rappresentanti di varie formazioni politiche.

La popolazione ha protestato anche contro la Nato, di cui il Paese è membro, chiedendo la fine delle sanzioni imposte dall’UE a Mosca per riottenere forniture di gas a basso costo dalla Russia e riprendere la crescita economica del Paese.

La Repubblica Ceca ha la presidenza di turno dell’UE e il prossimo vertice dei leader si terrà proprio a Praga il 6-7 ottobre.

Il premier ceco Petr Fiala non ha potuto reagire alla protesta popolare se non bollando la manifestazione come “filo-russa”.

“Questi slogan e l’interpretazione dei fatti – ha dichiarato Fiala – coincidono con la posizione russa e, a mio avviso, non corrispondono agli interessi della Repubblica Ceca”.