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Paolo Gentiloni al Festival di Limes: gli interessi dell’Italia prima di tutto

Paolo Gentiloni con Lucio Caracciolo

Nella splendida cornice di Palazzo Ducale, ieri è cominciata l’edizione 2018 del Festival di Limes che quest’anno ha come tema “Lo stato del mondo”: una ricognizione dei principali temi geopolitici all’ordine del giorno, la cui evoluzione ha subìto negli ultimi anni una notevole accelerazione.

Nella tre giorni di conferenze e tavole rotonde, con l’aiuto di esperti e protagonisti italiani e stranieri, vengono toccate le grandi tematiche che stanno contribuendo a riconfigurare gli equilibri mondiali, dando naturalmente particolare attenzione all’Italia, al suo ruolo nell’ambito europeo e ai suoi rapporti tanto con il Medio oriente che con L’America e la Russia.

Per questo sono stati invitati ospiti d’eccezione, a partire dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni che ha partecipato all’incontro di ieri registrando il pienone nella sala del Maggior Consiglio.

Il dibattito in programma “è stato un incontro tra amici” come ha affermato Paolo Gentiloni, che è stato compagno di scuola di Lucio Caracciolo, direttore della rivista Limes. Un incontro, quindi, dai toni amichevoli che tuttavia ha anche messo ben in luce le strategie italiane riguardanti i problemi dell’immigrazione e della nuova espansione cinese.

Partendo con un “boh” il presidente del Consiglio ha esordito così: ”Io direi che l’Italia ha da sempre un compito ed un percorso definito in questi ultimi decenni. E’ sempre più importante che l’Italia faccia gli interesse degli italiani assieme agli alleati. L’Italia non può permettersi di uscire dai binari all’interno dell’Europa. La Francia di Macron ha ridato speranza all’Europa e il presidente Macron ha bisogno dell’Italia. Per quanto riguarda il discorso immigrazione, grazie all’accordo bilaterale tra il nostro paese e il governo Sarraj del gennaio dell’anno scorso gli sbarchi verso l’Italia si sono ridotti del 91%. Con questo accordo abbiamo costruito una politica migratoria italiana di cui andiamo fieri. I media parlano poco del fatto che i migranti vengano accolti sui moli dei porti libici. Noi puntiamo a far partire migranti legali contenendo i  flussi, ma tenendo conto che l’Europa in questo momento ha bisogno di migranti”.

“Sul piano geopolitico penso che uno dei successi della politica estera del nostro paese degli ultimi anni sia condensato su come abbiamo ripreso la leadership sulla questione libica – ha poi aggiunto il premier – che negli ultimi anni era stata completamente tagliata fuori. Ora possiamo dire che ormai da due o tre anni abbiamo una riconosciuta leadership a livello internazionale sul dossier libico”.

Riguardo l’economia internazionale, che vede una Cina prendere sempre più campo attraverso la cosiddetta via della seta, Gentiloni è apparso chiarissimo: “I nostri interessi vanno difesi in modo esplicito. Certo, siamo sempre stati e saremo un paese aperto che ha esportato ed esporta, un paese con grandi capacità di investimenti e quindi saremo anche aperti agli investimenti cinesi. Ci interessa utilizzare alcuni porti italiani, uno di questi sarà senz’altro quello di Genova, per i accogliere i grandi flussi. Insomma l’Italia può fare molto di più”.

Riguardo il dialogo con la Russia il premier ha aggiunto:” E’ normale che ci debba essere un dialogo con la Russia, ma questo non deve creare confusione con le nostre alleanze. Da 70 anni l’Italia mantiene la sua continuità sui veri principi fondamentali non dimenticando dove siamo e qual è la nostra scelta di campo.”

Per domani, alle ore 18, è prevista la presenza del ministro Marco Minniti all’incontro “Migrazioni, demografia e identità nazionale” dove prenderanno parte anche: Bettina Biedermann, Lucio Caracciolo, Ilvo Diamanti, Massimo Livi Bacci, Andrea Riccardi.

Tutti gli eventi del Festival di Limes a Palazzo Ducale sono gratuiti e a ingresso libero, senza prenotazione.

Francesca Camponero

Paolo Gentiloni a Palazzo Ducale