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Samp-Verona, pagelle LN: Barreto da urlo, Alvarez bocciato

Vittoria dal sapore europeo per la Samp contro il Verona nella sfida del Ferraris.

Brillano Silvestre, Barreto e Quagliarella mentre Alvarez entra e non riesce a incidere nel match.

Ecco le pagelle di LN:

VIVIANO: 6 Poco impegnato nella sfida contro gli scaligeri

BERESZINSKI: 6 Bene in fase propositiva male a difendere

SILVESTRE: 7 Non fa vedere la palla a Kean

FERRARI: 6,5 Non fa rischiare niente alla sua squadra

MURRU: 6,5 Bene in difesa, spina nel fianco quando attacca

BARRETO: 7,5 Spacca il match col suo colpo di testa

TORREIRA: 6 Lavoro sporco oggi il suo

LINETTY; 6 Spacca legge in mezzo al campo

CAPRARI: 6,5 In mezzo alle linee ha trovato la sua posizione

QUAGLIARELLA: 6,5 Ancora un gol in una stagione da record

ZAPATA: 6 Fa salire la squadra con la sua fisicità

KOWNACKI: 6,5

ALVAREZ: 5,5

VERRE: SV

GIAMPAOLO: 7 Vittoria che sa di Europa grazie alle sue scelte

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Chievo-Genoa, pagelle LN: Spolli e Laxalt da urlo, male Galabinov

Spezia-Cosenza 5-1, manita aquilotta al Picco
Galabinov

Vittoria fondamentale nel percorso salvezza per il Grifone contro il Chievo al Bentegodi.

Brillano Spolli, Laxalt e Pandev mentre sono in difficoltà Biraschi e Galabinov.

Ecco le pagelle di LN:

PERIN: 6,5 Mantiene la propria porta imbattura

BIRASCHI: 5,5 Spesso in difficoltà

SPOLLI: 7 Prestazione superba del difensore rossoblù

ZUKANOVIC: 6.5 Mai una sbavatura al Bentegodi

LAXALT: 7,5 Ancora un gol da tre punti

RIGONI: 6 Impreciso ma prezioso

BERTOLACCI: 5,5 Ancora impiagato come vice Veloso stona

HILIJEMARK: 6 Prova dai due volti per lo svedese

PEREIRA: 5.5 L’ex Samp oggi è un fantasma

PANDEV: 6,5 Il macedone sotto Ballardini è rinato

GALABINOV: 5 Un fantasma mai pericoloso

LAPADULA: 6

LAZOVIC: 6

BESSA: SV

BALLARDINI: 7 Il Genoa solido e cinico è merito solo suo

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Castelletto, ladro si arrampica su tubo gas fino al 6° piano e fugge indisturbato

Estraneo in casa (foto d'archivio)

E’ salito fino al sesto piano indisturbato. Uno dei tanti ladri “acrobati” che agiscono in città, la notte scorsa si è arrampicato per 20 metri riuscendo poi a spaccare il vetro di una porta-finestra del poggiolo e a entrare in un appartamento di Castelletto.

Il malvivente ha quindi messo a soqquadro l’alloggio, riuscendo a calarsi giù dalla facciata del palazzo con un bottino di circa 800 euro.

La vittima del colpo spettacolare è una giovane genovese che abita al sesto piano di un condominio di via Asiago, a Castelletto. Sul posto sono intervenuti gli agenti delle volanti e quindi i colleghi della sezione Scientifica, che hanno effettuato i rilievi.

Nel fine settimana i ladri hanno messo a segno una raffica di colpi per buona parte concentrati nel quartiere residenziale di Castelletto.

Numerosi i sopralluoghi di furto svolti da carabinieri del nucleo operativo e dai poliziotti delle volanti fra corso Monte Grappa, nella zona Manin e via Acquarone.

Colpi da alcune centinaia di euro fino a 10 mila euro, fra contanti e gioielli.

La scorsa settimana un giovane residente nel campo nomadi sinti di Bolzaneto era stato arrestato mentre tentava un furto in un’abitazione di un medico nel levante genovese. Era entrato in azione con tre complici che sono riusciti a fuggire a bordo di due scooter.

 

Cori choc Macerata, Boldrini li condanna. Salvini e Meloni: loro vermi, i 3 nigeriani bestie

Lesa maestà Boldrini, citato per danni sindaco Pontinvrea Camiciottoli
Laura Boldrini

“Anche quest’anno, il 9 febbraio, ho celebrato il Giorno del ricordo per le vittime delle Foibe. Quanto ai cori di un gruppo isolato all’interno della bella manifestazione di Macerata, esprimo la mia più ferma condanna”.

“Ma che belle son le foibe da Trieste in giù”: anche se con un po’ di ritardo, è arrivata anche la pubblica condanna da parte di Laura Boldrini (LeU) che oggi pomeriggio su Facebook e Twitter ha commentato così la vergogna dei cori choc, pieni d’odio contro le vittime dell’Olocausto italiano, cantati ieri durante il corteo organizzato dagli Antifa a Macerata e in altre città italiane, dove sono stati pure affissi striscioni inneggianti alle foibe e al macellaio comunista Tito.

Se da un lato l’ex presidente della Camera ha preso posizione sulla vergogna di Macerata e sulla tragica pagina delle foibe per troppo tempo oscurata da certa sinistra, definendola “un crimine orrendo”, non ha tuttavia ritenuto di pubblicare post o tweet a sostegno dei carabinieri e dei poliziotti aggrediti durante le manifestazioni di ieri.

Giorgia Meloni (FdI) e Matteo Salvini (Lega) hanno invece prontamente condannato con fermezza sia l’odio contro i profughi italiani e le vittime delle foibe, sia la violenza contro le nostre Forze dell’ordine.

“Macerata, corteo anti-razzista, pro-immigrati e pacifista: diversi manifestanti cantano ‘ma che belle son le foibe da Trieste in giù’. Piacenza, picchiato selvaggiamente un carabiniere. Torino, corteo anti-fascista: sassi, bottiglie e bombe carta contro i poliziotti. Vergognatevi, vermi”.

“Abbiamo dato la nostra solidarietà – ha aggiunto Meloni – ai carabinieri e poliziotti aggrediti da quattro idioti. Nella mia Italia questi bastardi si fanno 10 anni di galera e i centri sociali li sgomberiamo tutti.

Lacrime di coccodrillo di Minniti: auspica pene esemplari per i tre nigeriani accusati dell’omicidio di Pamela, ma dovrebbe prima spiegare perché questi tre nigeriani erano in Italia come richiedenti asilo pur non avevano alcun diritto allo status di rifugiato.

Queste tre bestie non avrebbero dovuto essere in Italia. Di questo dovrebbe parlare il ministro dell’Interno”.

 

 

 

Viale: menu ligure in corsia, lunedì di Pasquetta si replica con le trofie

Menu ligure in corsia

Il 2 aprile prossimo, lunedì di Pasquetta, in tutti gli ospedali della Liguria sarà offerto ai degenti un pranzo a base di prodotti tipici liguri, replicando l’iniziativa realizzata dalla Asl2 Savonese al San Paolo di Savona, al Santa Corona di Pietra Ligure e negli ospedali di Cairo e di Albenga per celebrare la Giornata Mondiale del Malato.

Lo ha annunciato la vicepresidente della Regione Liguria e assessora alla Sanità che oggi, presso il Santa Corona, ha pranzato insieme ai degenti assaporando le trofie al pesto, la buridda di totani e lo zemino di ceci insieme ad altri piatti della tradizione ligure, realizzati con prodotti offerti dalle aziende del territorio e serviti in alcuni reparti dagli studenti degli istituti alberghieri della zona. Ad accompagnare l’assessore anche il direttore generale della Asl2, Eugenio Porfido.

“L’iniziativa organizzata dalla Asl2, con il menù tipico ligure – ha spiegato la vicepresidente Viale – oltre all’estensione dell’orario di visita all’intera giornata, è stata molto apprezzata dai degenti e dai loro familiari. Per questo verrà estesa a tutto il territorio in occasione del lunedì di Pasquetta quando negli ospedali della Liguria sarà offerto ai degenti un pranzo speciale a base di prodotti del territorio”.

 

Genova: individuate 75 discariche abusive, ma solo 97 i denunciati dalla P.M.

Discarica abusiva (foto d'archivio)

La polizia municipale di Genova oggi ha riferito di avere individuato sul territorio comunale ben 75 discariche abusive. Quaranta sarebbero state usate da più persone nel corso degli anni, 35 invece sono state catalogate come siti occasionali.

L’anno scorso gli investigatori della P.M. hanno denunciato 97 persone per reati ambientali. Fra queste, una decina sono cittadini o trasportatori scoperti a disfarsi di rifiuti ingombranti. Le altre risultano indagate per sversamenti di liquidi o abbandono di materiali che non possono finire nei cassonetti.

Le discariche abusive sono sorte più che altro sulle alture: dai Camaldoli sopra San Fruttuoso, al parco delle Mura del Righi al monte Fasce. Mentre in città sono state segnalate a Sampierdarena.

L’ultimo cittadino sorpreso ad usare il territorio come discarica è un 70enne fermato la settimana scorsa da un ufficiale dei vigili urbani fuori servizio che si trovava sulle alture di Coronata. Il pensionato stava gettando nel bosco alcuni detriti di edilizia. Per il trasgressore è scattata una maxi sanzione e l’obbligo di ripulire l’area inquinata.

 

Pegli, lite per viabilità: coppia picchiata selvaggiamente finisce all’ospedale

Polizia (foto d'archivio)

Una lite per motivi di viabilità è degenerata in momenti di assurda rabbia e violenza. L’inquietante episodio è avvenuto la notte scorsa a Pegli, dove una giovane coppia che stava tornando a casa è stata aggredita da uno sconosciuto che poi è scappato a bordo di un’auto con una donna, verosimilmente la sua fidanzata.

Secondo i primi accertamenti, l’aggressore ha ripetutamente colpito con pugni sia la giovane sia il giovane.

Sul fatto stanno indagando gli investigatori della squadra Mobile. I due feriti sono stati soccorsi e trasportati all’ospedale. Ad avere la peggio è stato l’uomo che è stato dimesso all’alba di stamane con una prognosi di 20 giorni.

 

Laigueglia: Moreno Moser fa il bis in azzurro

Il podio

SAVONA. 11 FEBBR. Podio tutto italiano a Laigueglia nella corsa d’apertura del calendario della Ciclismo Cup. Ha vinto Moreno Moser, già primo al Trofeo Laigueglia nel 2012, quando fece registrare il record di corridore più giovane ad aver vinto questa corsa. Il trentino ha gareggiato per i colori della Nazionale italiana, che ha così bissato il successo dello scorso anno con l’altro azzurro Fabio Felline. Analoga la soluzione: uno scatto perentorio sull’ ultima ascesa del Colla Micheri ed arrivo solitario. Al posto d’onore Paolo Totò (Sangemini-Mg K Vis), mentre a completare il podio è stato Matteo Busato (Wilier Triestina – Selle Italia).

La corsa d’apertura del calendario italiano, con al via 151 ciclisti di 11 nazioni, era anche valida quale prima prova della Challange Liguria 2018. Poco dopo il via è nata la fuga che ha caratterizzato i primi 150 km di corsa: protagonisti il francese Julien El Fares (Delko Marseille KTM Provence), il danese Audun Flotten (Team Virtu Cycling) ed il toscano Francesco Bettini (D’Amico Utensilnord).
I tre arrivano ad avere un vantaggio massimo di quasi 10 minuti. Il primo a cedere è stato Bettini, poi Flotte. Così El Fares sulla salita del Testico è restato da solo.

Ad una sessantina di chilometri dal traguardo dal gruppo escono 13 uomini: Chevrier, Dillier, Jaregui, Dupont, Cherel, Cattaneo, Ballerini, Frapporti, Gavazzi, Masnada, Gabburo e Watson che raggiungono il fuggitivo. Ai battistrada, lungo la prima ascesa della salita di Colla Micheri, si è aggiunto proprio Moreno Moser.
Sulla seconda delle 4 ascese di Colla Micheri, scatta il campione svizzero Silvan Dillier, che viene poi ripreso a 20 dall’arrivo.

All’ultimo giro si decide la corsa, con l’attacco di Moser a cui nessuno riesce a rispondere. Il trentino scollina con una dozzina di secondi e poi continua ad aumentare il suo vantaggio, che gli permette di tagliare da solo il traguardo. Paolo Totò vince la volata degli inseguitori precedendo Busato, Bagioli, Gavazzi, Asgreen, Combaud, Thalmann, Hermans e Masnada.

Questo l’ ordine d’arrivo: 1) Moreno Moser (Naz. Italiana); 2) Paolo Totò (Sangemini Mg K Vis) a 43″; 3 Matteo Busato (Wilier Triestina – Selle Italia); 4) Bagioli (Nippo Vini Fantini); 5) Gavazzi (Androni Sidermec); 6) Asgreen (Team Virtu Cycling); 7) Combaud (Delko Marseille KTM); 8) Thalmann (Vorarlberg); 9) Hermans (Israel Cycling Academy); 10) Masnada (Androni Sidermec).
CLAUDIO ALMANZI
 

Lettera di un dipendente licenziato che si ‘fidava’ del proprio sindacato

Lettera di un dipendente settore commercio che si ‘fidava’ del proprio sindacato

Riceviamo e pubblichiamo lettera-denuncia di un (ex) lavoratore del settore commercio che infortunatosi sul lavoro si è affidato ad un sindacato che, secondo quanto sostiene, non avrebbe fatto i suoi interessi, bensì, quello dei ‘padroni’ a tal punto da essere stato licenziato.

“Mi chiamo Alessandro R. sono un lavoratore Sogegross licenziato per superamento del cosiddetto “comporto” cioè ho fatto più di 180 giorni di malattia a seguito di un infortunio sul lavoro. Ero iscritto alla Filcams Cgil e mi fidavo della buona fede del sindacato che poi, in realtà, ha fatto interessi di altri e non i miei.

Da noi si usa così: la delega al sindacato (Cgil, Cisl ed Uil) ‘è in bianco’ e totale e questa mia brutta esperienza mi ha fatto capire molte cose che non rifarei più e che consiglio a tutti di non fare mai.

Il sindacato da noi ‘ti prende in carico’ e gestisce benissimo relazioni pubbliche col padrone che significa che se il padrone ha deciso di licenziare un lavoratore difficilmente il sindacato fa qualcosa per evitarlo.

Non ti difendono mai perché il loro ruolo all’interno delle aziende è solo quello di ‘fare accordi’ che poi significa ‘mettersi d’accordo’.

Ecco cosa mi è successo.

Ho richiesto più volte verbalmente di conoscere lo stato del mio comporto malattia sia all’azienda che al sindacato il quale mi aveva garantito l’interessamento di cui mi è mai stato dato un riscontro e non mi ha mai suggerito di  fare alcuna verifica di conteggio all’Inps in tal senso. Non sarei stato licenziato.

Ero anche ignorante perché non sapevo di richiedere una aspettativa non retribuita (nel mio contratto ho appreso dalla Cub che sono 120 gg) prima dello scadere del comporto, nessuno me lo ha indicato e/o suggerito, non sarei stato licenziato.

Entro 60 giorni avrei potuto impugnare il licenziamento cosa che il sindacato mi ha detto di aver fatto ma che non è mai avvenuta.

Oggi, mi sono rivolto ad altri, un sindacato di base che non firma i contratti punitivi per i lavoratori ma non per questo, anzi forse proprio per questo, più combattivo ed efficiente. Stiamo, insieme al loro ufficio legale, costruendo una causa contro INAIL poiché è stata la causa della trasformazione da infortunio a malattia”. Alessandro R.

In quattro tentano furto in abitazione. Scoperti, fuggono: un arresto

Polizia (foto d'archivio)

La polizia ha arrestato un genovese di 20 anni per i reati di tentata rapina, riciclaggio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, denunciandolo anche per porto abusivo d’arma ed utilizzo di targa falsificata.

Ieri sera, le volanti della Questura sono intervenute a seguito della segnalazione di quattro persone a bordo di due scooter che si aggiravano in modo sospetto in via Devoto nel quartiere di Genova Albaro.

All’arrivo della prima pantera uno degli scooter, condotto da un giovane, nel tentativo di guadagnarsi la fuga ha speronato a forte velocità l’autovettura di servizio, per poi scontrarsi contro un muro.

Il centauro ha abbandonato il mezzo ancora in moto e, senza nemmeno sfilarsi il casco, ha proseguito la fuga a piedi, ma è stato raggiunto e bloccato in via Sturla.

Nella circostanza ha opposto resistenza, spintonando i poliziotti e procurando loro lesioni, medicate con 5 giorni di prognosi.

Il giovane fermato, un genovese 20enne incensurato, è stato trovato in possesso di un apparato radio dotato di auricolari ancora acceso, di due paia di guanti, di una torcia e di uno spray al peperoncino illegale. Lo scooter, un Honda SH, è risultato rubato e vi era stata applicata una targa contraffatta al posto di quella originale. Nel bauletto è stato rinvenuto diverso materiale utilizzabile per i furti in abitazione, consistente in due flessibili con relativi dischi e una prolunga, una mazzetta da 2 chili, un piede di porco, tenaglie, guanti, corde, tre zainetti, un apparato radio, una torcia, un binocolo, oltre ad un secondo spray al peperoncino, due caschi e due chiavi di accensione per scooter.

Accertamenti successivi hanno consentito di ricostruire i movimenti dei quattro. Arrivati in Via Devoto a bordo di due scooter, hanno individuato il potenziale obiettivo, quindi i due passeggeri sono scesi mentre i conducenti si sono defilati, continuando a indossare i caschi pronti per la fuga. I primi due nel frattempo si sono introdotti in un giardino e, dopo aver manomesso il sistema d’allarme con una schiuma, hanno tentato di forzare una porta, venendo interrotti dal pronto arrivo delle volanti.

L’arrestato è stato associato al carcere di Marassi.