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Attentato Adinolfi e apologia terrorismo: assolto anarchico genovese

Genova, Roberto Adinolfi gambizzato dagli anarchici (foto d'archivio)

“Io non mi dissocio” ma viene assolto dai giudici della Corte d’Appello per apologia di terrorismo, dopo essere stato condannato in primo grado a un anno e due mesi con rito abbreviato.

Colpo di scena oggi in appello per il caso dell’attivista genovese Carlo Francesco Di Marco, 36 anni, arcinoto agli investigatori della Digos e ai carabinieri del Ros per appartenere all’area anarco-insurrezionalista (durante la campagna elettorale del 2004 era stato anche arrestato e messo ai domiciliari con l’accusa di aver partecipato a un attentato contro una sede di Forza Italia in Sardegna).

Il procuratore generale aveva chiesto la condanna a tre anni e due mesi.

L’accusa si riferiva ai contorni della vicenda dell’attentato messo a segno contro l’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi, gambizzato in stile Brigate Rosse il 7 maggio 2012 nei pressi della sua abitazione in via Montello a Genova.

Secondo gli inquirenti, Di Marco avrebbe pubblicato sul sito online di area anarchica “Informa-azione” un documento contro altri anarchici genovesi che avevano preso le distanze dal compimento di azioni violente e, in particolare, dall’attentato contro Adinolfi, poi rivendicato dagli anarchici informali del nucleo Olga/Fai-Fri.

Nel documento, pubblicato il 15 maggio 2012, Di Marco avrebbe scritto, tra l’altro: “Per voi le armi sono un tabù. Ma come pensate di poter reagire a tutti i soprusi che quotidianamente vengono perpetrati da chi le armi le usa veramente e continuamente? Io non mi dissocio”.

Di Marco era stato anche accusato di avere redatto e diffuso un volantino in occasione della manifestazione pubblica che si era svolta nell’ottobre 2013 in occasione dell’udienza di primo grado a carico di Alfredo Cospito e Nicola Gai (accusati dell’attentato contro Adinolfi) facendo pubblicare su “Informa-azione” il documento intitolato: “La solidarietà è un’arma usiamola!”.

Tra l’altro, sul volantino si poteva leggere: “Abbattere il potere e non modificarlo è la soluzione più ovvia. Rispondiamo colpo su colpo”.

 

 

Nervi, rogo in casa: carabinieri sfondano la porta e salvano pensionato 85enne

Incendio in casa (foto di repertorio)

Incendio in casa oggi pomeriggio in corso Europa, all’altezza di Nervi. Un pensionato genovese di 85 anni, invalido e con problemi di deambulazione, ha rischiato di morire intossicato nella sua abitazione.

L’anziano vive solo e a salvarlo sono stati i carabinieri del nucleo Radiomobile che, intorno alle 17,30, sono tempestivamente intervenuti e hanno sfondato la porta riuscendo così a portarlo via mentre l’appartamento era già invaso dal fumo e fiamme.

Successivamente, sono arrivati anche i VVF che hanno spento il rogo causato probabilmente da un pentolino lasciato sul fuoco della cucina.

Il pensionato è stato intubato e trasferito all’ospedale San Martino in codice rosso dai sanitari del 118.

 

Le rubano lo smartphone: ritrovato dai carabinieri in mano a senegalese

Smartphone (foto di repertorio)
Un senegalese di 26 anni, gravato di pregiudizi di polizia e mai rimpatriato, a seguito di attività di indagine da parte dei Carabinieri della Stazione San Teodoro e Scali, ieri è stato denunciato in stato di libertà per “ricettazione”.

L’africano, nel corso di un controllo, è stato fermato dai militari e trovato in possesso di uno smartphone rubato, risultato oggetto di furto denunciato da una genovese lo scorso mese di gennaio.

La refurtiva è stata recuperata e restituita alla legittima proprietaria, che ha ringraziato i carabinieri.

 

Furti, romeno e sardo con attrezzi del mestiere a Serra Riccò: denunciati

Carabinieri (foto d'archivio)
La scorsa notte a Serra Riccò, nel corso di un posto di controllo alla circolazione stradale, una pattuglia dei carabinieri ha fermato un sardo di 26 e un romeno di 33 anni, entrambi con pregiudizi di polizia, che con la loro auto stavano percorrendo la strada principale del Comune nell’entroterra di Genova.

I due sono stati sottoposti a perquisizione e trovati in possesso di un paranchino in acciaio, una corda, una torcia elettrica e dei guanti in gomma.

Pertanto, sono stati denunciati in stato di libertà per “possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli”.

Nello stesso contesto, lo straniero è stato altresì deferito in stato di libertà per “ricettazione” poiché trovato in possesso di due carte di credito carburante intestate a due diverse società, che sono state sequestrate insieme agli “attrezzi del mestiere”.

 

FdI: raccolta fondi per continuare causa di merito contro business migranti Multedo

Multedo, manifestazione davanti al Tribunale

“Fratelli d’Italia, rappresentata dalla leader Giorgia Meloni, in pieno appoggio al capogruppo comunale di Genova Avv. Campanella ha deciso di dare un inequivocabile segnale pubblicando, a livello nazionale e sulla prima pagina del sito web del partito, la storia dell’Asilo Govone promuovendone la raccolta fondi per continuare la causa di merito”.

Lo ha annunciato oggi il capogruppo comunale di FdI Alberto Campanella, che nella sua veste professionale di legale difensore assiste gratuitamente gli abitanti del quartiere.

I residenti “ribelli” di Multedo al momento si sono visti rigettare dal giudice del Tribunale di Genova il ricorso d’urgenza ex art. 700, ma nel merito la causa non è stata ancora discussa.

Non è tutto. Se in questi casi di solito le spese processuali vengono compensate, stavolta il primo giudice si è schierato contro i ricorrenti condannando i “ribelli” della protesta spontanea a “spese processuali salate” a favore delle controparti, ossia preti e suore pro centro migranti.

Ecco la storia del business migranti a Multedo, spiegata da Campanella e da Cinzia Pellegrino (coordinatrice nazionale del Dipartimento Tutela Vittime di FdI).

“Nel 1949 la  Contessa Govone donò un terreno e un fabbricato alle Suore vincolandone l’uso ad asilo anche in caso di future vendite o cessioni.  Per 70 anni questo asilo – l’unico in zona – ha cresciuto 5 generazioni delle tante famiglie che abitano qui, per poi essere misteriosamente chiuso nell’estate del 2016, nonostante le iscrizioni e senza spiegazioni.

Nel settembre 2017 gli abitanti si accorsero dei movimenti degli operai all’interno dell’edificio e pensarono ad una prossima riapertura del servizio. Però i lavori venivano fatti di notte, senza le necessarie autorizzazioni di cantiere affisse per il pubblico. La notizia dell’apertura del Centro di accoglienza che sostituisce l’asilo Govone è arrivata per caso dall’autista di un camion carico di arredi che ha chiesto informazioni alle due del mattino ad un passante.

Questa terra di nessuno, con alle spalle nove morti bianche in trentacinque anni di servitù alle industrie del petrolio, è abitata da operai e sta pagando un prezzo altissimo a causa della crisi.

Non ci sono più sogni, hanno chiuso i negozi, hanno chiuso la piscina, ha chiuso l’asilo e quindi la scuola elementare, unico servizio rimasto, presto seguirà lo stesso destino.

Rimarrà il nulla.

Nel compenso nei ruderi dell’ex Eni si è insediato un centro sociale abusivo, mentre nei resti della piscina trovano riparo una ventina di persone senza tetto: queste sono aree in cui la polizia non entra e sono persone delle quali nessuno si occupa, tantomeno coloro che si dichiarano a favore dell’accoglienza.

Sono gli abitanti ‘razzisti’ di Multedo a continuare a portare cibo e coperte a questi senza tetto, per lo più italiani, perché quando l’accoglienza non rende soldi allora rimane un problema dei cittadini. E così, un domani, sarà anche per i migranti quando verranno abbandonati per le strade, in questo nulla, dagli speculatori che non avranno più interesse ad accoglierli. 

Qui a Genova il giudice, non tenendo minimamente conto di tutti questi fattori (rappresentati in udienza e negli atti processuali) e delle legittime richieste in ricorso di 1080 persone, ha anche condannato gli abitanti al pagamento salato delle spese processuali (oltre 10mila euro per due udienze), in modo da ricordare che in questo Stato non si possono creare precedenti a favore della popolazione.

La vittoria di Don Martino, che ha dichiarato su Repubblica di gestire ben 350 migranti con una entrata annuale di circa 4,5milioni di euro, è una vittoria vuota che crea una irreparabile frattura con i cittadini di Multedo che si sentono abbandonati e dà la percezione esatta di quanto rende sfruttare la finta accoglienza dei clandestini.

I cittadini che tutelano un diritto indispensabile dei loro figli, e cioè quello dell’istruzione, vengono invece ridicolizzati e definiti anche ‘razzisti’.

In questa situazione drammatica dove anche il ricorso d’urgenza è rigettato dal Tribunale, non rimane loro che giocarsi l’ultima carta, ovvero la possibilità di instaurare una causa di merito al fine di fare rispettare la donazione modale della Contessa.

In questa battaglia nessun militante ‘democratico’, nessun esponente dei centri sociali, che ogni giorno dicono di battersi per la giustizia ed i diritti hanno avuto anche una sola parola di sostegno per le famiglie.

Si sono invece affrettati a ricoprire di insulti, minacce e pure promesse di violenze fisiche il nostro consigliere comunale di Genova Alberto Campanella, che fin da subito ha sostenuto la battaglia di riapertura del nido, attaccando e denigrando in ogni modo la sua figura politica e professionale.

A questi violenti dei centri sociali, agli antagonisti di sinistra, ai cortei antifascisti, alla becera stampa di sinistra, rispondiamo che nessuna minaccia ci può intimidire, e che la battaglia continua.

Noi andremo oltre questo muro di vergogna e di omertà.

Chiediamo, perciò, l’aiuto di tutti gli Italiani per la creazione di un fondo spesa da destinare ai cittadini di Multedo, per lo più operai, per saldare il pagamento delle spese legali disposto dal Giudice e andare avanti con la causa di merito”.

 

 

Gruviera via Asilo Garbarino: lavori partono a maggio. Falcidia: Bucci non è Raggi

Via Asilo Garbarino: niente più buche
“La giunta Bucci non è la giunta Raggi. Entro pochi mesi non ci saranno più buche in via Asilo Garbarino a San Teodoro. Finalmente a maggio partiranno i lavori per la sistemazione della strada, richiesti da tempo dalla cittadinanza.
Prima verranno posati i cavi della fibra ottica, poi  toccherà all’impianto fognario e quindi a fine estate verrà rifatto il manto stradale con la nuova asfaltatura”.
Lo ha annunciato oggi il Commissario municipale Renato Falcidia (Lega).
In sostanza, non ci saranno più buche nella strada del Centro Ovest, dove da tempo i residenti si erano lamentati per le condizioni critiche della carreggiata.
I lavori di ripristino e della nuova asfaltatura saranno eseguiti da Aster.
“L’intervento e le relative tempistiche – ha aggiunto Falcidia – sono state confermate oggi dall’Assessore comunale ai Lavori pubblici Paolo Fanghella, che ringrazio per il concreto impegno a favore del nostro territorio e dei residenti.
Ricordo che sono necessari lavori molto costosi per la disponibilità del Municipio e quindi avevamo chiesto l’intervento del Comune, che non si è tirato indietro”.

Bucci: tutti uniti per Genova. Porto, Comune, Regione e a breve Governo

Bucci con Toti, Costa, De Benedictis e altri di Noi con l'Italia

Porto, Comune, Città metropolitana di Genova, Regione Liguria e a breve anche il Governo di centrodestra. Tutti uniti dalla stessa visione. Sta per diventare realtà un allineamento astrale mai accaduto prima nella storia”.

Lo ha dichiarato il sindaco Marco Bucci in vista delle politiche di domenica 4 marzo, che ieri sera è intervenuto con il governatore Giovanni Toti all’incontro elettorale genovese del leader di Noi con l’Italia Raffaele Fitto.

“La nostra città – ha aggiunto Bucci – ha bisogno di avere dei rappresentanti a Roma che condividano la stessa strategia sul territorio. Il nostro obiettivo, tra gli altri, è quello di essere la prima amministrazione civica italiana a presentare entro due settimane a Roma il Piano urbano della mobilità sostenibile per ottenere una quota dei 4 miliardi di euro messi a disposizione delle Città metropolitane”.

“Non c’è due senza tre – ha aggiunto Fitto – e scommetto che qui in Liguria dopo la vittoria alle Regionali, quella al Comune di Genova, questa terra sarà decisiva anche per la vittoria del centrodestra alle Politiche e la prova è stata la tantissima gente che ha partecipato al nostro incontro a Genova, con un entusiasmo davvero straordinario che mi convince sempre più che i 4 marzo sara’ solo un punto di partenza per il nostro progetto politico”.

 

Lega Difesa del Cane, 10 consigli contro il freddo per i nostri amici

Lega Difesa del Cane, 10 consigli contro il freddo per i nostri amici

Ecco i dieci consigli di Lega Nazionale per la Difesa del Cane per prenderci cura al meglio dei nostri amici a quattro zampe durante la stagione fredda.

Infatti, benché gli animali sopportino le basse temperature meglio degli umani, è buona norma prendere dei piccoli accorgimenti per tutelarli nelle giornate più rigide.

Un’alimentazione adeguata e un riparo idoneo sono sicuramente le prime cose a cui pensare per garantire il benessere dei nostri amici pelosi.

Lega Difesa del Cane, 10 consigli contro il freddo per i nostri amici

Non tutti i quattro zampe sono temprati per i rigori del clima invernale: i cani di taglia grande mantengono il calore per molto più tempo grazie alla maggiore massa corporea che li isola. Le taglie più piccole, le razze a pelo corto e quelli che non hanno particolare massa corporea per aiutarli a mantenere il calore, necessitano quindi di un trattamento speciale.

È importante prestare particolare attenzione ai cani o gatti che vivono all’aperto, poiché devono avere un luogo asciutto e senza correnti dove dormire e rifugiarsi. Inoltre, con le temperature rigide della stagione invernale, i soggetti anziani e/o malati, i cani di taglia piccola, vanno maggiormente protetti dalle intemperie e non devono essere lasciati all’aperto, soprattutto di notte. Purtroppo ci sono infatti tanti decessi di cani durante la stagione invernale per il peggioramento di malattie croniche o la poca protezione ricevuta dal gelo.

Ma è importante ricordarsi anche dei randagi. Basta veramente poco per aiutare un animale in difficoltà.

Specialmente in alcune parti d’Italia, i cani e i gatti presenti sul territorio sono veramente tanti, non dimentichiamoci mai di mettere una ciotola di cibo e di acqua a loro disposizione fuori dalle nostre abitazioni.

Per gli ospiti di canili e gattili, Lega Nazionale per la Difesa del Cane lancia un appello rivolgendosi a tutti i cittadini: invece di buttare vecchie coperte, piumoni, asciugamani, lenzuola e indumenti usati, portateli al Rifugio più vicino. Saranno utilissimi per scaldare le cucce degli animali senza famiglia.

Ecco quindi nel dettaglio i nostri dieci consigli per migliorare la qualità della vita del tuo animale, ma in alcuni casi anche preservarla.

1) Una alimentazione adeguata

Un’alimentazione adeguata per il nostro animale può fare la differenza, in particolare durante la stagione invernale. Questo perché con l’abbassarsi delle temperature anche loro, come noi, bruciano più calorie.

In particolare per i gatti che vivono all’aperto una dieta ricca di nutrienti, grassi e proteine, dall’elevato profilo qualitativo, consente loro di non perdere peso utilizzando le riserve corporee come “carburante” per scaldarsi.

2) Un riparo idoneo

Bisogna prestare particolare attenzione ai cani o gatti che vivono all’aperto, poiché devono avere un luogo asciutto e senza correnti per dormire e rifugiarsi. La cuccia, di dimensioni giuste per la taglia dell’animale, va collocata a qualche centimetro da terra, possibilmente con l’entrata rivolta in direzione opposta a quella in cui solitamente soffia il vento. Il pavimento della cuccia può essere ricoperto con una coperta di lana, con vecchi maglioni, con ritagli di moquette o con della paglia (se il vostro cane non ne è allergico).

E’ importante ricordare che qualsiasi tipo di materiale dovrà essere regolarmente cambiato, soprattutto dopo che ha piovuto. Nei casi in cui il freddo è davvero pungente, è consigliabile coibentare la cuccia con dei materiali ecologici come le schiume a base di ricino, soia, zuccheri ecc.

Un siberian Husky sulla neve

3) Una cura costante

Spazzolando il vostro animale con regolarità, si stimola la circolazione sanguigna e un adeguato rinnovo del sottopelo che gli consentirà maggiore protezione anche nei mesi invernali. Inoltre, se si sono bagnati a causa della pioggia o della neve è importante asciugarli bene, soprattutto le zampe e tra le dita, dove possono rimanere i cristalli di ghiaccio che potrebbero contenere sostanze tossiche presenti nelle soluzioni antigelo, nocive per l’animale. Anche il sale può creare serie irritazioni ai polpastrelli del vostro pet, pertanto, per sciogliere il ghiaccio su marciapiedi e viottoli vi consigliamo prodotti pet friendly.

Ricordiamo che in inverno è bene evitare di fare il bagno troppo di frequente al cane. Il lavaggio, infatti, lava via anche gli oli protettivi presenti in superficie sulla cute ed espone il cane a un rischio maggiore di secchezza e desquamazioni.

4) Attenzione: il freddo della notte può essere letale per i meno forti

Nella stagione invernale, con le temperature rigide, i soggetti anziani e/o malati, i cani di taglia piccola, specie se a pelo raso, vanno maggiormente protetti dalle intemperie e non dovrebbero essere lasciati all’aperto, soprattutto di notte. Tanti, difatti, i cani che in Italia muoiono durante la stagione invernale per il peggioramento di malattie croniche o la poca protezione ricevuta dal gelo.

5) Una ciotola dell’acqua doc

L’acqua del cane o del gatto se si trova all’esterno può congelarsi. Consigliamo di cambiarla spesso e di usare recipienti in plastica, poiché il metallo conduce il freddo più rapidamente.

Un Main Coon sulla neve

6) Non lasciate mai un cane incustodito in auto

Non bisogna mai lasciare un cane incustodito in auto: è molto pericoloso durante la stagione estiva in quanto potrebbe soffocare, ma lo è anche d’inverno. Il veicolo potrebbe diventare una sorta di frigorifero, soprattutto durante le ore serali, causando l’ipotermia o il congelamento dell’animale. Mettete una coperta in macchina: in caso di emergenza può essere utile coprirlo e farlo stare al caldo.

7) Non lasciate mai un cane incustodito in garage

E’ assolutamente sconsigliato custodire l’animale in garage ma spesso accade! Quindi, prima di “custodire” l’animale in questo luogo, ricordiamoci di mettere al sicuro l’antigelo per la macchina: può essere fatale per gli animali domestici, anche in piccole quantità. Parimenti non versate mai l’antigelo a terra o sopra un tombino: qualche cane o gatto potrebbe leccarlo. Nel caso in cui il vostro animale ne ingerisse, va portato urgentemente dal veterinario, possibilmente con la confezione del prodotto.

Prestiamo anche attenzione alle nostre autovetture e alla perfetta tenuta dei sistemi idraulici. Il liquido del radiatore, contenente antigelo, glicole propilenico colorato e trattato, è di sapore dolciastro, lappato con golosità dai gatti.

Inoltre, non bisogna mai lasciare il cane in garage quando si accende l’auto, poiché il monossido di carbonio (che viene emanato dal tubo di scappamento) potrebbe essergli fatale.

8) Non lasciate mai incustoditi apparecchi elettrici

Non lasciate mai, per nessun motivo, incustodite eventuali stufette portatili, cuscinetti termici, scaldini elettrici ecc: nel caso in cui cani, gatti e conigli masticassero i cavi elettrici, potrebbero essere fulminati.

9) Attenzione: nella neve il cane potrebbe perdere le tracce di odore e smarrirsi

Sappiamo che quasi tutti cani amano giocare e rotolarsi in mezzo alla neve, ma potrebbero perdere le tracce di odore e smarrirsi facilmente. Soggetti molto giovani, o notoriamente “fuggitivi”, è dunque meglio vengano tenuti al guinzaglio o, comunque, venga loro impedito di allontanarsi eccessivamente (cosa che non andrebbe permessa in alcuna situazione, indipendentemente dal clima).

10) Attenzione agli animali che si rifugiano sotto le automobili

Con le basse temperature i gatti liberi o anche altri animali che vivono all’aperto potrebbero andare a rifugiarsi sotto le automobili, per riscaldarsi con il caldo del motore. Prendiamo la buona abitudine di controllare sotto l’automobile, all’interno del passaruota, o per sicurezza dare dei leggeri colpi sul cofano della macchina prima di partire, in modo da permettere a eventuali ospiti di fuggire.

Samp, Alvarez: grande reazione di squadra

Gli applausi dello stadio quando ha recuperato quella palla sporca nel finale sono forse il miglior premio per Ricky Alvarez, gettato nella mischia da Marco Giampaolo in un pomeriggio spigoloso. «Era una partita complicata, difficile – dice l’argentino dopo il 2-1 sull’Udinese -. Poi però l’abbiamo sbloccata, dimostrando di essere bravi a tenere botta quando loro sono usciti nel secondo tempo. Abbiamo fatto una grande prova di squadra, di gruppo».

Con Gastón Ramírez acciaccato, in vista dell’Atalanta le possibilità di scendere in campo dal primo minuto si moltiplicano. «Io devo cercare di dare il mio contributo in ogni momento – spiega il numero 11 -. Quando vengo chiamato in causa provo a dare una mano a prescindere se da titolare o no. Oggi era tosta e lo sapevamo. Abbiamo avuto bisogno di tutti, anche di chi entrava a gara in corso. Abbiamo dato una risposta dopo San Siro, ci siamo presi i tre punti. Ora abbiamo il terzo scontro diretto: teniamo botta fino alla fine».

Venezia: venerdì Paolo Baratta presenta la Biennale 2018

Yvonne Farrell e Shelley Mcnamara

VENEZIA. 26 FEBBR. Yvonne Farrell e Shelley McNamara, dal 2010 membre onorarie e speciali del RIBA (Royal Institute of British Architects), raggiungeranno quest’anno il prestigioso traguardo di curatrici della Biennale di Venezia. Venerdì infatti il padrone di casa, il presidente Paolo Baratta, le presenterà ufficialmente nella nuova loro veste, in occasione della conferenza stampa di presentazione della XVIesima Mostra Internazionale di Architettura di Venezia. L’ evento, che durerà sei mesi, dal 26 maggio al 25 novembre, richiamerà, come di consueto, fotografi, artisti, progettisti, giornalisti, galleristi, collezionisti ed esperti del mondo delle costruzioni e dell’ edilizia, dell’arte e dell’ architettura, provenienti da tutto il mondo.
Venerdì, alle ore 11, in Ca’ Giustinian, sede della Biennale, nella Sala delle Colonne, le due già famosissime progettiste, raggiungeranno un traguardo fondamentale nel loro percorso professionale.

“Essere scelti quale curatori della Biennale di Architettura- spiega il giornalista e critico d’arte Adalberto Guzzinati- è sia per un professionista, sia per un addetto al mondo dell’ arte, un traguardo davvero prestigioso. Può corrispondere alla ciliegina sulla torta per una carriera brillante, può essere considerato alla stregua di una Laurea Honoris Causa ottenuta da un prestigioso ateneo, o essere vissuta per chi la ottiene come il riconoscimento del raggiunto massimo successo in questo settore. Questa volta però non sono soltanto la Farrell e la Mc Namara a godere di questo privilegio, ma è la stessa Biennale a giovarsi della presenza di queste due celebri progettiste. Si tratta infatti di due fuoriclasse che con la loro stessa presenza possono dare lustro al grande appuntamento veneziano del 2018”.

Yvonne Farrell e Shelley McNamara si sono laureate all’ Università di Dublino, dove insegnano dal 1976. Nel 1977 hanno fondato “Grafton Architects”. Il loro studio ha partecipato, per la prima volta, alla Biennale Architettura nel 2002. Successivamente si è aggiudicato il Leone d’Argento alla Biennale Architettura nel 2012, presentando il progetto del nuovo Campus UTEC dell’Università di Lima in Perù, insieme all’opera di Paulo Mendes da Rocha. Farrell- Mc Namara hanno partecipato anche alla Biennale di Architettura nel 2016 con il progetto “The Physics of Culture”.
Tra i loro progetti più famosi vi sono le realizzazioni moderne e contemporanee del Trinity College, dell’ University College e della riqualificazione del quartiere Temple Bar a Dublino, l’estensione della Università Bocconi a Milano, che è stata inaugurata nel 2008 e molti altri edifici pubblici e privati. Nei quarant’ anni della loro favolosa carriera hanno conseguito numerosi premi fra cui spiccano quelli al Concorso di progettazione per la scuola di economia dell’ Università di Tolosa, al Premio Mies Van der Rohe dell’Unione Europea, alla Galleria Dessa di Lubiana ed alla Triennale di Lisbona.

“Mai scontati e ripetitivi – conclude Guzzinati -i loro progetti sono sempre animati dal desiderio della novità e della ricerca. Ultimamente le due grandi architette hanno intensificato ancor più la loro attività di ricerca accogliendo l’invito dell’Accademia di Architettura di Mendrisio e della Scuola Politecnica di Losanna dove sono state invitate come visiting professor. Nel 2017 hanno tenuto anche una serie di lezioni magistrali, ad Harvard e a Yale, dove hanno presentato, davanti ad un uditorio folto ed attentissimo, alcuni dei loro più celebri, innovativi e riusciti progetti”.
CLAUDIO ALMANZI