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Sfollati zona arancione, compagnie assicurative riconoscono danno patrimoniale

Ponte Morandi a Genova

“Stiamo iniziando a raccogliere i frutti del lungo lavoro fatto in questi mesi al fianco dei cittadini colpiti dal crollo per tutelare i loro diritti”.

Lo hanno dichiarato Stefano Salvetti, presidente Adiconsum Liguria e del Coordinamento ligure consumatori utenti e Rosanna Stifano, presidente Assoutenti Genova.

Le associazioni liguri dei consumatori hanno sottolineato “l’importanza del riconoscimento” che durante l’incontro di oggi con i rappresentanti delle assicurazioni “è stato dato al danno patrimoniale patito dagli abitanti della cosiddetta zona arancione, sfollati per i primi giorni dopo il crollo e poi fatti rientrare”.

Nel corso della riunione è stato infatti concordato che le misure riguarderanno sia le persone e le imprese appartenenti alla zona rossa sia gli “abitanti temporaneamente sfollati, muniti di certificazione rilasciata dal Comune di Genova”.

Ecco le misure straordinarie già condivise con le compagnie assicurative, riferite oggi dalle associazioni di consumatori.

“Proroga dei termini per il pagamento dei premi o rate di premio di tutte le polizze in essere, con continuità della copertura e pagamento dell’eventuale sinistro al netto dei premi sospesi, nel caso in cui l’assicurato coincida con il soggetto che ha subito il danno  (in sintesi, l’assicurato sospende il pagamento del premio ma mantiene la copertura).

In caso di sospensione del pagamento delle rate di mutuo, l’associata polizza assicurativa sulla vita verrà  gratuitamente estesa fino alla nuova scadenza del mutuo.

In caso di mutui estinti, verrà restituita agli assicurati la quota di premio sulle polizze associate versata e non goduta e calcolata a partire dal 14 agosto 2018.

Sospensione delle azioni volte al recupero crediti.

Le imprese di assicurazione, a salvaguardia dei diritti che gli assicurati non possono esercitare a causa dell’emergenza, rinunciano a far valere le prescrizioni e le decadenze maturate successivamente al crollo del ponte.

L’Ania e le rappresentanze dei consumatori si sono impegnate a collaborare per la piena attuazione di quanto concordato e a discutere eventuali ulteriori misure per l’accesso  agevolato a nuovi servizi assicurativi”.

 

Derby della Lanterna, la carica dei 30.000 allo stadio Ferraris

La Lanterna, simbolo di Genova

Sedicimila abbonati, senza i 2mila della Sud. E quattordicimila biglietti venduti. La quota di spettatori già muniti di titoli di accesso per la sfida di domenica sera ha raggiunto la soglia dei 30mila.

Nel contingente Genoa restano circa 2mila tagliandi tra Tribuna Superiore e Tribuna Inferiore. C’è ancora una buona disponibilità. I tagliandi saranno acquistabili anche nella giornata di sabato al Ticket Office del Genoa Museum and Store, nelle ricevitorie Ticketone autorizzate e sul sito www.ticketone.it.

Sono acquistabili inoltre tagliandi del Settore 6 distribuiti da Uc Sampdoria attraverso la propria rete vendita.

Insomma non ci sono quasi più buchi in un Ferraris che sarà un catino bollente.

 

Bimba con due mamme, Tursi: presentato ricorso contro obbligo iscrizione all’Anagrafe

Genova, il Censimento della popolazione e delle abitazioni 2022
Gli uffici dell'Anagrafe comunale in corso Torino a Genova

Il Comune di Genova, parte in causa insieme alla Prefettura, oggi ha confermato di avere presentato ricorso contro la sentenza con cui il 12 novembre scorso le giudici del Tribunale di Genova avevano ordinato la registrazione all’Anagrafe di due madri nell’atto di nascita di una bimba genovese.

Magistrate contro Bucci e prefetta: bimbo genovese avrà due mamme iscritte all’Anagrafe

“Riteniamo – ha spiegato l’avvocato e assessore comunale Matteo Campora – che la posizione assunta dall’Anagrafe comunale fosse corretta.

Inoltre, visto che stiamo parlando di una tipologia di sentenze su argomenti relativamente nuovi per le amministrazioni pubbliche, abbiamo deciso di presentare la richiesta di impugnazione.

La nostra non è una presa di posizione né una motivazione ideologica, ma una valutazione tecnica.

L’avvocatura aveva infatti fornito già all’anagrafe la motivazione del rigetto dell’iscrizione, basandola sul fatto che in Italia la normativa vigente non prevede la fecondazione eterologa in presenza di una coppia formata da persone dello stesso sesso”.

La decisione del ricorso è stata presa dal sindaco Marco Bucci dopo aver consultato gli uffici legali di Palazzo Tursi.

Ora, fino al pronunciamento di secondo ed eventualmente terzo grado, cade l’obbligo di iscrivere all’anagrafe le due donne come entrambe madri della bimba.

L’associazione Liguria Rainbow che difende i diritti di lesbiche, bisessuali, gay e transessuali, ha attaccato il sindaco Bucci: “La scelta del sindaco è meramente ideologica e rientra nel solco di decisioni nazionali mirate a negare il valore delle differenze.

Una politica che sceglie lo stigma, la colpevolizzazione e incita all’odio dell’altro: in questa direzione marciano molte esternazioni dei ministri Salvini e Fontana, il ddl Pillon e il decreto sicurezza.

Di fronte a queste politiche, rispetto al quale il Comune genovese si allinea, non possiamo fare altro che reagire per difendere la laicità e la libertà individuale di tutti i cittadini e le cittadine”.

Schierato con le associazioni Lgbt contro la giunta Bucci anche il capogruppo regionale di rete a Sinistra/Liberamente Liguria Gianni Pastorino: “Il ricorso di Tursi non ci stupisce ma ci lascia profondamente amareggiati. Il Comune è capitanato da persone convinte di vivere ancora in un medioevo dei diritti, incapaci di mettere i diritti del minore in questione prima dei loro infondati pregiudizi”.

 

 

Controlli antiborseggi, marocchino irregolare dà false generalità ai carabinieri: arrestato

Carabinieri (foto di repertorio)

Ieri i Carabinieri della Stazione di San Martino, all’esito di accertamenti, hanno arrestato per i reati di false dichiarazioni sull’identità o su qualità personali proprie e ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello stato un 50enne marocchino.

Lo straniero, con numerosi precedenti di polizia, già espulso dal territorio italiano nell’anno 2017 con divieto di reingresso per 5 anni e mai effettivamente rimpatriato, è stato controllato piazza della Nunziata a Genova nel corso di un servizio antiborseggio.

Il nordafricano ha tentato di beffare i carabinieri fornendo generalità che in seguito si sono rivelate false.

 

Arenzano, ruba codici carta di credito alla madre e spende 5mila euro sul web: denunciata

Bolzaneto, abusivi in case popolari: denunciati ecuadoriano e una genovese
Donna e carabiniere (foto di repertorio)

Ieri i Carabinieri di Arenzano, a conclusione di attività d’indagine, hanno identificato e denunciato in stato di libertà una 57enne residente in provincia di Livorno.

La donna, dopo aver carpito i codici di accesso della carta di credito della madre residente ad Arenzano, effettuava su vari siti internet acquisti fraudolenti online per un valore complessivo di 5000 euro.

La carta di credito è stata poi disabilitata.

 

 

Indagini crollo Ponte Morandi, nuovo blitz GdF: sequestrati documenti di Pavimental

Genova, tragico crollo Ponte Morandi

Dopo il blitz della Guardia di Finanza alla Weiko srl (non indagata) dei giorni scorsi, ieri gli investigatori che indagano sul tragico crollo del Ponte Morandi hanno ne hanno effettuato un altro sequestrando documenti della società Pavimental, società del gruppo Autostrade, incaricata da Aspi delle manutenzioni sul viadotto genovese.

Secondo quanto riferito, le manutenzioni andavano avanti da anni ed erano state fatte anche la sera prima del crollo.

Oltre ad alcuni responsabili di Autostrade e del Mit, già indagati, nel mirino degli inquirenti ci sarebbero le scelte di alcune aziende e gli appalti assegnati per i lavori.

In sostanza, gli investigatori vogliono capire con quali modalità siano state scelte determinate imprese e i requisiti che queste avevano per eseguire le manutenzioni, ma anche i controlli che Aspi avrebbe fatto in corso d’opera.

 

Accuse su Fb, parla promoter Podestà: mai imputato né giudicato colpevole. In arrivo querele

Il cantante fiorentino Federico Fiumani (foto Fb)

Sostanzialmente accusato di violenze sulle donne e poi a suo dire “offeso” su Facebook e finito nel mirino di alcuni blog femminili. Mentre il web si è scatenato, alcune hanno riferito di avere intenzione di organizzare una sorta di “class action” contro il presunto “mostro”.

Il caso è scoppiato anche a seguito della denuncia su Fb del cantante fiorentino Federico Fiumani (che  non aveva pubblicato il suo nome ma aveva dato delle indicazioni) e il promoter genovese Emanuele Podestà è stato anche escluso dall’organizzazione di un evento in programma con alcune band al Teatro della Corte di Genova “che sarà riorganizzato da un’altra agenzia e dal Teatro stesso”.

Molti in città ieri lo hanno cercato per una replica, ma l’impresario ed editore genovese è rimasto in silenzio, tranne che per rilasciare una dichiarazione all’agenzia Agi.

Io dico che questa è diffamazione – ha riportato il cronista dell’Agi a seguito dell’intervista a Podestà – che mi tutelerò nelle opportune sedi, in realtà ho già parlato con i miei avvocati. Io non ho condanne, non sono andato a processi particolari. C’è una condanna? Non ci sono condanne, querelerò Federico Fiumani (leader della band indie rock fiorentina dei Diaframma, ndr) il prima possibile, probabilmente già domani, perché.. cioè… la cosa è surreale”.

Alla domanda se tutto quello che hanno scritto e stanno scrivendo sui social network sia falso, il promoter genovese ha replicato al cronista dell’Agi così: “Guarda, ripeto, querelo Fiumani e non ho condanne. A posto così, grazie”.

Daniele Pomata, legale difensore di Podestà, al quotidiano Il Secolo XIX ha confermato che “la realtà dei fatti è molto diversa da quanto abbiamo letto in queste ore. Il mio assistito non è mai stato né condannato né imputato e noi ci riserviamo di rivalerci nei confronti di chi ha fatto queste dichiarazioni“.

Tuttavia, il quotidiano genovese ha riferito che pur essendo incensurato “nel 2012, una ex fidanzata lo denunciò per stalking alla Procura di Genova: l’anno dopo, in seguito all’accordo per un risarcimento in denaro, la donna ritirò la querela. Ma il pm ritenne di proseguire gli accertamenti contestando un’aggravante procedibile d’ufficio. Il caso finì con una archiviazione.

Nel 2014, un’altra ragazza, dichiarò ai carabinieri di una stazione del Ponente ligure di essere stata picchiata e minacciata. Due anni dopo, il ritiro della denuncia ‘per metterci una pietra sopra’, spiega oggi.

A Milano, Podestà era stato denunciato d’ufficio per un episodio avvenuto tra le mura domestiche ma il procedimento è finito con l’archiviazione”.

L’articolo del cronista dell’Agi che racconta il caso e la difesa di Emanuele Podestà

I post di Federico Fiumani e i commenti sulla sua pagina Facebook

 

Piaggio, deputati M5S: pieno sostegno a Di Maio. Melis: sostegno ai lavoratori

Luigi Di Maio e vicecapogruppo regionale Andrea Melis (M5S)

“Piaggio Aerospace è una delle grandi eccellenze italiane nel settore dell’innovazione. Il tavolo di crisi convocato nelle prossime ore al Mise dimostra l’attenzione altissima che il Governo e il ministro Luigi Di Maio stanno mettendo sulla vicenda. L’impegno del Governo è quello di sostenere sempre tutte le imprese italiane, tutelare i lavoratori e assicurare il rilancio produttivo. Per questo il lavoro del ministro merita tutto il nostro sostegno parlamentare”.

Lo hanno dichiarato oggi i deputati del M5S nelle Commissioni Lavoro e Attività produttive alla Camera.

“I dipendenti di Piaggio – hanno aggiunto i parlamentari pentastellati – meritano di avere risposte nel breve periodo per non rimanere a lungo nell’incertezza. Le competenze che rendono la produzione dell’azienda strategica nel nostro Paese devono essere salvaguardate”.

“Massimo sostegno ai lavoratori e alla vertenza – ha aggiunto il consigliere regionale Andrea Melis (M5S) – come rappresentante sul territorio a fianco con tutti gli strumenti disponibili per dare il mio contributo”.

 

Spaccio di droga, nel Tigullio la polizia arresta due marocchini e ne denuncia tre

Spaccio, nel Tigullio la polizia arresta due marocchini e ne denuncia tre
Sequestrati oltre quattro etti di stupefacente. Gli agenti del Commissariato Chiavari hanno arrestato due marocchini di 28 e 31 anni per spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti e ne ha denunciato altri tre, di 18, 32 e 33 anni, per lo stesso reato.

Ieri sera, durante un controllo nella zona del Cimitero Monumentale di Chiavari, i poliziotti hanno notato uno strano viavai di persone da uno stabile di via Damiano Chiesa.

Approfittando dell’ingresso di un giovane chiavarese, gli agenti sono a loro volta entrati nel palazzo, sorprendendo sulla soglia di casa un marocchino. Nell’appartamento vi era un terzo nordafricano che era intento a confezionare dosi di cocaina.

Gli agenti hanno così accertato che il 34enne di Chiavari, dopo un contatto telefonico, si era recato nell’appartamento per acquistare una dose di cocaina dai due marocchini di 28 e 31 anni, entrambi privi di permesso di soggiorno e mai rimpatriati.

La perquisizione domiciliare ha consentito di sequestrare circa 16 grammi di cocaina e 72 grammi di sostanza da taglio, oltre a 388 grammi di hashish e a tutto l’occorrente per il confezionamento delle singole dosi.

Già nel pomeriggio, i poliziotti avevano svolto un analogo servizio di controllo a Caperana, notando un nordafricano che, in modo circospetto, scendeva da un dirupo.

Gli agenti lo hanno fermato e identificato in un marocchino di 32 anni. Con lui hanno percorso a ritroso la strada appena fatta, risalendo a un’abitazione al cui interno hanno sorpreso altri due marocchini, di 18 e 33 anni, intenti a confezionare degli involucri pieni di marijuana.

Nel complesso sono stati sequestrati 7 involucri, per un totale di circa 14 grammi. I tre stranieri sono stati denunciati.

 

Più sicurezza, Garassino: a Genova 600 telecamere nel 2019. Triplicate rispetto a giunta Doria

Telecamere videosorveglianza (foto di repertorio)

“Quando nel 2017 abbiamo visto la situazione delle telecamere avevamo poco meno di 200 telecamere a Genova, oggi abbiamo già portato a 320 le telecamere e nel 2019 saranno 600”.

Lo ha dichiarato oggi su Fb l’assessore comunale alla Sicurezza Stefano Garassino (Lega).

“Le telecamere a Genova – ha aggiunto Garassino – sono già e saranno sempre più tutte in rete, cosa vuol dire questo? Che le immagini che sono riprese sono a disposizione delle Forze dell’ordine e in molti casi contribuiscono alla soluzione di molti crimini. Genova Sicura anche grazie alle telecamere”.

L’assessore Garassino ha inoltre previsto che per il 2020 gli apparecchi di videosorveglianza installati in città saranno circa 800.