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Alassio: ALdiLà. L’àgalma del quotidiano. Foto di Davide Barzaghi

Ad Alassio “ALdiLà. L’àgalma del quotidiano”, foto di Davide Barzaghi

Ad Alassio “ALdiLà. L’àgalma del quotidiano”, foto di Davide Barzaghi dal 12 al 31 luglio 2025 nell’ex Chiesa Anglicana 

Ad Alassio “ALdiLà. L’àgalma del quotidiano”, foto di Davide Barzaghi, mostra patrocinata dagli Assessorati alla Cultura e al Turismo del Comune di Alassio.
ALdiLà – spiega il curatore Giancarlo Tonani – conduce lo spettatore in un viaggio che mescola essenzialità e surrealismo, alla scoperta di uno sguardo nuovo sul quotidiano. Il titolo stesso richiama il termine “àgalma”, ovvero una parola antica che indica un dono piccolo e prezioso, investito di un valore affettivo e quasi sacro. In questa direzione si muove l’intera mostra, attraverso una duplice avventura visiva e simbolica. 
Le fotografie esposte all’ex Chiesa Anglicana sono scatti essenziali, realizzati esclusivamente con la fotocamera di un iPhone, senza lenti aggiuntive né interventi di fotoritocco, e raccontano la tensione tra la semplicità della vita quotidiana e l’oscurità perturbante del nostro mondo interiore. Attraversando lo spazio espositivo, il visitatore vivrà un’esperienza molto suggestiva, dove ogni immagine, apparentemente ordinaria, si arricchisce di significati”.
In un allestimento immersivo e coinvolgente, le sessanta immagini in mostra, abbinate due a due in trenta elementi fronte-retro, saranno sospese a diverse altezze, rivelando l’altra dimensione, e quella ulteriore creata in trasparenza dai giochi di luce e dal leggero movimento naturale.
L’inaugurazione avrà luogo sabato 12 luglio alle ore 18:30, seguita, alle ore 19:30, da una performance dal vivo del pianista Naudy Raymond Carbone, proponendo un dialogo emozionante tra musica e immagini. “Il bianco e nero delle fotografie e della scenografia si contrapporranno ai colori dei visitatori, che diventeranno parte integrante della performance”.
ALdiLà è uno dei lavori più recenti di Davide Barzaghi e rappresenta il cuore di una poetica fotografica che, come lui stesso afferma, “ritrae il quotidiano, insegue la folgorazione di un istante eterno e cerca la luce dell’anima”. Un percorso che si è sviluppato negli ultimi anni, a partire dalla scoperta della fotografia come autentico strumento espressivo, dopo l’insorgere di una rara malattia neurologica che ha inciso sulla sua capacità di movimento e linguaggio.
Le sue immagini – oltre 400 pubblicate, molte delle quali pluripremiate – sono state esposte in musei e gallerie in Italia, Francia, Germania, Spagna, Svezia, Sudafrica, Stati Uniti, Brasile, Messico, Svizzera, Inghilterra, Giappone, Emirati Arabi e nel Principato di Monaco.
La mostra sarà visitabile gratuitamente dal pubblico, dal lunedì al giovedì dalle ore 18:00 alle 21:00, e dal venerdì alla domenica dalle ore 18:00 alle 23:00. Sarà inoltre possibile prenotare visite private su appuntamento.

L’Istituto Italiano di Tecnologia presenta Threads of Heritage

L’Istituto Italiano di Tecnologia presenta Threads of Heritage
L’Istituto Italiano di Tecnologia presenta Threads of Heritage

L’Istituto Italiano di Tecnologia presenta Threads of Heritage, Down the Rabbit Hole of Art Crime, documentario sul traffico di beni culturali

L’Istituto Italiano di Tecnologia presenta Threads of Heritage il documentario che svela le trame del traffico illecito di beni culturali e il ruolo delle nuove tecnologie nel contrastare questo fenomeno

La pellicola realizzata nell’ambito del progetto europeo RITHMS, finanziato dal programma Horizon Europe, svela meccanismi e protagonisti del mercato illecito d’arte, un fenomeno che mette a rischio il patrimonio culturale mondiale.

Link alle immagini: https://multimedia.iit.it/asset-bank/images/assetbox/504502f1-1cf2-41b5-9b08-6bab6c3a1c0c/assetbox.html

Link al trailer del documentario: https://we.tl/t-rfwdYWTU1x

Svelare il volto nascosto del traffico illecito di beni culturali, fenomeno che mette a rischio il patrimonio mondiale. È questo l’obiettivo del documentario Threads of Heritage – Down the Rabbit Hole of Art Crime, prodotto dal Centre for Cultural Heritage Technology, il centro dell’Istituto Italiano di Tecnologia a Venezia, in collaborazione con No Panic Agency, per la regia di Brian Parodi. Il film nasce nell’ambito del progetto europeo RITHMS, finanziato dal programma Horizon Europe e coordinato dall’Istituto Italiano di Tecnologia, per raccontare le trame oscure che intrecciano scavi clandestini, collezionismo privato e mercati internazionali illeciti e il ruolo delle nuove tecnologie nel contrastare questi fenomeni.

L’anteprima su invito si terrà l’11 luglio 2025 presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, luogo che negli anni è diventato simbolo di riscatto per molti reperti rientrati grazie a complesse operazioni internazionali. L’evento si aprirà con un panel introduttivo che vedrà la partecipazione di esperti, rappresentanti delle istituzioni e forze dell’ordine impegnate nella lotta contro il traffico illecito. Al termine della proiezione, il museo offrirà visite guidate dedicate a reperti che raccontano concretamente il valore del recupero e della tutela del patrimonio culturale.

Una seconda proiezione aperta al pubblico gratuitamente si terrà a Genova lunedì 14 luglio alle ore 21.00 presso il Cortile Maggiore di Palazzo Ducale nell’ambito della rassegna estiva del Circuito Cinema Genova. A introdurre il documentario un confronto tra Arianna Traviglia, Direttrice del Centre for Cultural Heritage Technology – IIT e Giacomo Montanari, Assessore alla Cultura del Comune di Genova, moderato da Linda Kaiser, critica, storica dell’arte e giornalista.

Girato tra Roma, Cerveteri e Madrid, il documentario accompagna lo spettatore nei luoghi simbolo di questo fenomeno: siti archeologici violati, depositi museali inaccessibili al pubblico e sedi istituzionali dove si lotta per la tutela del patrimonio. Attraverso le testimonianze dirette di esperti, forze dell’ordine ed ex funzionari, il racconto ricostruisce casi giudiziari emblematici e rivela i meccanismi di un mercato illecito che vale milioni di euro.

Threads of Heritage si arricchisce con le voci di Vincenzo Bellelli, Direttore del Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia, Luana Toniolo, Direttrice del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Arianna Traviglia, Direttrice del Centre for Cultural Heritage Technology dell’Istituto Italiano di Tecnologia, e dell’ex Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Francesco Rutelli. Il documentario vede inoltre la partecipazione delle forze dell’ordine impegnate sul fronte del contrasto: il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) e la Brigada de Patrimonio Histórico della Polizia Nazionale spagnola. Gli ex funzionari archeologi Maurizio Pellegrini e Daniela Rizzo, insieme all’ex giudice Guglielmo Muntoni, ricostruiscono vicende legate a noti mercanti d’arte internazionali come Giacomo Medici e Robert Emanuel Hecht, e alla curatrice Marion True del Getty Museum.

Elemento particolarmente innovativo del film è l’approfondimento sulle tecnologie emergenti: dall’analisi satellitare per il monitoraggio dei siti archeologici, raccontata da Alessandra Ussorio (SatCen – EU Satellite Centre), al software SWOADS dei Carabinieri TPC, capace di identificare beni illeciti online grazie all’intelligenza artificiale. Fino a RITHMS, la piattaforma sviluppata dall’Istituto Italiano di Tecnologia all’interno dell’omonimo progetto che integra dati e utilizza la Social Network Analysis per mappare reti criminali coinvolte nel traffico illecito.

“Threads of Heritage non è solo una denuncia del traffico illecito, ma una dichiarazione d’intenti: proteggere il patrimonio culturale è una responsabilità collettiva, che richiede consapevolezza, ricerca scientifica e collaborazione internazionale. In quest’ottica, RITHMS rappresenta un’importante opportunità per mettere a fattor comune competenze multidisciplinari all’interno di una piattaforma digitale pensata per supportare concretamente le forze di polizia, rafforzando l’efficacia delle indagini e della prevenzione contro questo fenomeno.” – Arianna Traviglia, Direttrice Centre for Cultural Heritage Technology – IIT

“Il fenomeno del traffico illecito dei beni culturali è una minaccia grave e insidiosa che non solo distrugge la nostra memoria collettiva, ma alimenta anche reti criminali internazionali. Il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia custodisce alcuni tesori recuperati dopo complesse operazioni investigative e diplomatiche che hanno consentito di riportare nel nostro Paese oggetti straordinari. Ma è una vittoria incompleta poiché spesso non è più possibile ricostruirne il contesto di provenienza. Per questo siamo orgogliosi di aver preso parte a questo progetto scientifico e di divulgazione che raggiunge degli obiettivi essenziali: l’importanza dell’impegno condiviso fra le istituzioni per contrastare efficacemente questo fenomeno e la consapevolezza dei cittadini per favorire il rispetto e la valorizzazione del nostro patrimonio culturale”. – Luana Toniolo, Direttrice del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

Threads of Heritage è uno strumento di sensibilizzazione e conoscenza che invita il pubblico a riflettere sul valore universale del patrimonio culturale e sulla necessità di difenderlo anche attraverso lo svilupo di nuove tecnologie.

Chiusura della provinciale SP 17 di Beverino presso il ponte sul Vara

Chiusura della provinciale SP 17 di Beverino presso il ponte sul Vara
Chiusura della provinciale SP 17 di Beverino presso il ponte sul Vara

Chiusura della provinciale SP 17 di Beverino presso il ponte sul Vara, da domani mattina giovedì 10 luglio, sino al giorno 15 luglio

Chiusura della provinciale SP 17 di Beverino presso il ponte sul Vara, si rende necessaria la sospensione della circolazione veicolare e pedonale lungo la strada provinciale n. 17 “Beverino – bivio Aurelia”, in corrispondenza del ponte sul fiume Vara, in località Cavanella Vara, nel comune di Beverino, per la realizzazione dell’impalcato del ponte in costruzione.
Proprio a causa delle particolari lavorazioni previste, che consistono nella posa delle travi in acciaio e le relative movimentazioni, in ragione della sicurezza dei lavoratori e degli utenti della strada, si rende necessario disporre la limitazione viaria.
In ogni caso nessuna località in zona risulterà isolata in quanto la viabilità alternativa è assicurata dalla S.P. 18 “Beverino – Castello – Padivarma”, lato Beverino, per chi proviene da Riccò del Golfo, nonché dalla S.P. 1 e S.P.10 lato Cavanella.

Sabato 12 Luglio 2° appuntamento con La Spezia Estate Festival

Sabato 12 Luglio 2° appuntamento con “LA SPEZIA ESTATE FESTIVAL”
Sabato 12 Luglio 2° appuntamento con “LA SPEZIA ESTATE FESTIVAL”

Sabato 12 Luglio 2° appuntamento con “LA SPEZIA ESTATE FESTIVAL” Con Federico Basso, da un’idea di Real Comedy Produzione Realize Networks 

Sabato 12 luglio alle ore 21.30 in Piazza Mentana il secondo appuntamento con “LA SPEZIA ESTATE FESTIVAL”, la rassegna culturale che ogni anno propone un ricco programma di spettacoli che vedono protagonisti grandi nomi del teatro, musicisti, performer e big della scena nazionale.

Sul palco FEDERICO BASSO con “VISTO DAL BASSO”.

Volto storico del programma Zelig, Federico Basso è un comico e autore televisivo, originario di Torino. Grande estimatore della stand-up comedy, ha una presenza scenica fortemente influenzata dalla tradizione umoristica italiana. Oltre al Cabaret, Federico si è cimentato nel corso della sua carriera anche nei Match d’improvvisazione teatrale.

Il suo humour dalla televisione è approdato al mondo dei social, diventando un personaggio davvero virale. Con lo spettacolo Visto dal Basso Federico Basso porta sul palco la sua esperienza di comico prestato ai social, in un monologo che raccoglie gli anni di esperienza accumulati sui palchi e nelle trasmissioni più popolari.

Attraverso il suo sguardo vedremo la vita di tutti i giorni sotto diverse sfaccettature: un filtro del tutto originale che consentirà di cogliere aspetti della vita quotidiana spesso trascurati.

I biglietti per tutti gli spettacoli sono in vendita al Botteghino del Teatro Civico e su Vivaticket, ad eccezione dello spettacolo Filosofà, in vendita su Ticket One.

INFO: Botteghino del Teatro Civico (ingresso da Corso Cavour n. 20), aperto dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle ore 12.30 (il mercoledì anche dalle 16 alle 19). Tel. 0187/727521 – email: info@teatrocivico.it

Ingresso (per tutti gli spettacoli ad eccezione di Filosofà) – intero: 12 euro + prevendita / ridotto studenti 5 euro; abbonamento: (minimo 5 spettacoli escluso Filosofà ) biglietto a 10 euro; Filosofà: € 25.00 prevendita compresa

Di seguito il programma degli spettacoli de La Spezia Estate Festival:

10 luglio – Dario Ballantini

12 luglio – Federico Basso

21 luglio – Corrado Nuzzo, Maria Di Biase, Matteo Saudino

23 luglio – Enrico Bertolino

27 luglio – Kataklò

29 luglio – Andrea Pennacchi

6 agosto – Luca Ward

12 agosto – Edoardo Prati

19 agosto – Alessandro Bergonzoni

22 agosto – Giancarlo Giannini

La Spezia Estate Festival è promosso da Comune della Spezia e Società dei Concerti ETS con il patrocinio e il contributo di Regione Liguria, con il sostegno di Fondazione Carispezia e AdSP – Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, Main sponsor Iren SPA, sponsor MBDA e BVLG – Banca Versilia Lunigiana e Garfagnana.

Sarzana, nuovo nido di tartaruga caretta caretta: quinto della stagione in Liguria

A Sarzana un nuovo nido di tartaruga caretta caretta: quinto della stagione in Liguria
A Sarzana un nuovo nido di tartaruga caretta caretta: quinto della stagione in Liguria

Nuova nidificazione di tartaruga Caretta caretta a Sarzana

Prosegue la stagione di nidificazione della tartaruga Caretta caretta in Liguria con un nuovo importante evento registrato a Sarzana, nei pressi dello stabilimento balneare Odessa. Lunedì 7 luglio, alcuni clienti e una dipendente del ristorante dei vicini Bagni Roma hanno notato la presenza della tartaruga sulla spiaggia e hanno prontamente allertato la Guardia Costiera.

Il quinto nido del 2025 e il dodicesimo dal 2021 in Liguria

Il nido scoperto a Sarzana rappresenta il quinto evento di nidificazione del 2025 e porta a dodici il numero totale dei nidi accertati in Liguria a partire dal 2021, anno della prima deposizione documentata. I biologi di Arpal, in rappresentanza del Gruppo Ligure Tartarughe (GLIT), hanno confermato la presenza delle uova, deposte a circa 25 metri dalla battigia e a una profondità di 19 centimetri.

Presidi, analisi e monitoraggi attivati sul sito

Al momento del sopralluogo erano presenti anche rappresentanti della Guardia Costiera, della Società Naturalistica Spezzina e del Parco di Montemarcello. Sul nido è stato installato un data logger per la registrazione continua della temperatura, parametro fondamentale per il corretto sviluppo degli embrioni. Inoltre, è stato prelevato un campione di sedimento per l’analisi del sito.

Le attività tecniche e scientifiche saranno coordinate dal GLIT – Acquario di Genova, in collaborazione con Arpal, Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e Università di Genova. Il Comune di Sarzana ha già predisposto l’ordinanza per la gestione del sito, mentre la Società Naturalistica Spezzina e il Parco di Montemarcello si occuperanno della sorveglianza e della sensibilizzazione pubblica.

Tentativi di deposizione a vuoto tra l’8 e il 9 luglio

Tra l’8 e il 9 luglio, il GLIT ha ricevuto segnalazioni di tentativi di nidificazione a Borgio Verezzi, Pietra Ligure e nuovamente a Sarzana, purtroppo non andati a buon fine. In alcuni casi, le deposizioni non si sono concluse a causa del disturbo arrecato dai passanti e dai curiosi presenti sul litorale.

Le regole da seguire in caso di avvistamento

Durante il periodo di deposizione, è essenziale sapere come comportarsi per non mettere a rischio le tartarughe. In caso di avvistamento di una Caretta caretta fuori dall’acqua, occorre contattare immediatamente la Guardia Costiera al numero 1530 o il 112, che attiveranno la procedura prevista coinvolgendo l’Acquario di Genova.

Il GLIT ricorda alcune regole fondamentali da seguire:
– mantenere una distanza di sicurezza,
non toccare l’animale né le uova,
evitare luci intense, flash o rumori forti.

Ogni interferenza può spaventare la tartaruga e comprometterne la deposizione o causare danni alla sua salute.

Monitoraggio continuo e protezione dei nidi già esistenti

A seguito delle recenti mareggiate, sono stati effettuati sopralluoghi presso i quattro nidi già presenti in Liguria per verificare eventuali danni. Fortunatamente, in nessun caso l’acqua ha raggiunto le uova: la sabbia sovrastante è rimasta compatta e i sistemi di protezione installati si sono dimostrati efficaci.

Tutti i nidi sono sotto costante monitoraggio ambientale. Ogni sito è dotato di data logger per la registrazione della temperatura, variabile che influisce sullo sviluppo embrionale e sulla determinazione del sesso dei piccoli secondo il principio TSD – Temperature-Dependent Sex Determination.

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Albenga, Alma Oleari ha chiuso le conferenze Unitre

Un momento della serata (Foto Daros)

Albenga. In piazza Trincheri, si è svolto l’altra sera l’ultimo appuntamento della rassegna: “I lunedì culturali dell’ Unitre Comprensoriale Ingauna”; ospite è stata la dottoressa Alma Oleari: “Anche nella serata di chiusura- commenta il direttore della rassegna Alfredo Sgarlato, e past president Unitre- i Lunedì hanno avuto un grande successo. Nei precedenti appuntamenti Giannino Balbis, Alberto Luppi Musso e Giorgio Barbaria hanno suscitato notevolmente l’interesse del pubblico a dimostrazione che le nostre proposte sono sempre apprezzate. Come ultimo ospite abbiamo avuto la dottoressa Alma Oleari, direttrice dell’Archivio Storico della diocesi di Albenga-Imperia che, con il suo lavoro e con quello della sua valida equipe, ha saputo mettere in evidenza l’importanza della tutela e della valorizzazione degli archivi ecclesiastici come strumenti fondamentali per la ricerca storica e genealogica. Il proficuo e lungo lavoro di anni ha consentito di dare vita agli archivi, di attualizzarli”. Molto soddisfatta della bella serata e dell’intervento della Oleari anche la vice presidente Unitre: “ La relatrice  ha saputo suscitare interesse sui molti e sorprendenti documenti- commenta Giuseppina De Andreis– che ci ha presentato provenienti dagli archivi parrocchiali di Pieve di Teco, Garlenda, Gorra, Bastia, Dolcedo, Imperia e tante altre località della nostra Diocesi. L’impegno della Oleari rappresenta un esempio virtuoso di come la collaborazione tra istituzioni e studiosi, possa contribuire a restituire alla comunità un patrimonio di memoria spesso poco conosciuto, ma di grande valore culturale”. Anche in Comune, che ha il patrocinio de i Lunedì culturali, è grande la soddisfazione: “Siamo molto onorati – spiega il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis- di avere avuto quale ospite, grazie all’Unitre, la dottoressa Alma Oleari, che ammiriamo e stimiamo. L’attività del sodalizio culturale ingauno è ammirevole e contribuisce, aiutando tutti a mantenere viva la curiosità e l’interesse, ad offrire a chi vive la terza età l’opportunità di rimanere attivo e desideroso di conoscere”. L’Archivio di cui è direttrice la Oleari è molto ricco ed i suoi fondi offrono agli studenti la possibilità di avvicinarsi a documenti di grande rilevanza. Sono molte le persone che vogliono venire ad Albenga per conoscere non solo la ricchezza dell’Archivio, ma anche per incontrare la valida squadra che vi lavora. “Ad Albenga- commenta Gustavo Ravera presidente onorario dell’Unitre- la ricchezza del patrimonio archivistico è immensa. I documenti conservati presso l’Istituto Internazionale di Studi Liguri, l’Archivio Comunale e quello Storico della Diocesi di Albenga- Imperia rappresentano un tesoro che studiosi, ricercatori, università, laureandi e studiosi stanno sempre più scoprendo con grande interesse”. Il tema della conferenza era: “Le antiche carte dell’archivio storico ci raccontano la commissione e il trasporto di opere d’arte nei secoli XVIII e XIX in Liguria”. “La principale missione del nostro sodalizio – conclude il presidente- oltre a quella di divulgare il sapere, è quella di sviluppare una vera e propria Accademia di Umanità, cioè di favorire l’incontro, la comunicazione e la condivisione non solo fra i nostri studenti e docenti, ma anche con le varie realtà presenti nel nostro comprensorio. Quest’anno le lezioni nei tre plessi di Albenga, Borghetto Santo Spirito e Ceriale sono state seguite con grande interesse ma abbiamo anche proposto eventi, mostre, conferenze, incontri ed appuntamenti molti dei quali aperti a tutta la cittadinanza. Nei 70 corsi, rivolti a quasi 500 studenti, sono state impartite più di duemila ore di insegnamento da 100 docenti. Venti sono state le Conferenze e con la interessante ed applauditissima relazione della Oleari, abbiamo concluso il programma dei tradizionali Lunedì culturali estivi. L’insieme dei programmi e delle attività svolte ha contribuito a fare del nostro sodalizio una delle più attive ed importanti realtà culturali del comprensorio”. I lunedì culturali sono organizzati dall’Unitre ingauna in collaborazione con i Comuni di Albenga, Borghetto Santo Spirito, Ceriale, la Diocesi di Albenga Imperia, la Fondazione Palazzo Oddo, la sezione ingauna dell’ Istituto Internazionale Studi Liguri, l’Archivio Storico della Diocesi di Albenga- Imperia e la Consulta del Volontariato Ingauno.

Claudio Almanzi

 

Fabio Fognini annuncia il ritiro: questo è il modo migliore per dire addio

Fabio Fognini annuncia il ritiro: Questo è il modo migliore per dire addio
Fabio Fognini al Park Tennis di Genova

A Wimbledon l’annuncio del ritiro: È il momento giusto

Fabio Fognini ha scelto Wimbledon per annunciare ufficialmente il suo ritiro dal tennis professionistico. Dopo aver riflettuto a lungo, il campione azzurro ha convocato una conferenza stampa nella sala Media Theatre dell’All England Club, dichiarando: “È un qualcosa che avevo già in testa e con la mia famiglia ne abbiamo parlato. Credo che questo sia il miglior modo per dire addio”. A 38 anni, l’azzurro lascia il tennis giocato dopo aver combattuto a testa alta contro Carlos Alcaraz, portando il campione spagnolo al quinto set in un match emozionante e ad alto livello tecnico.

Una carriera da top 10, tra successi in singolo e doppio

Nato nel 1987, Fognini ha lasciato un segno indelebile nel tennis italiano e internazionale. Ha conquistato 9 titoli ATP in singolare, prevalentemente su terra battuta, tra cui Amburgo, Stoccarda, Umago e Los Cabos. Il traguardo più prestigioso resta la vittoria al Masters 1000 di Monte-Carlo nel 2019, che lo ha proiettato nella top 10 mondiale, al numero 9 del ranking ATP. Da ricordare anche il successo in doppio agli Australian Open 2015, in coppia con Simone Bolelli, primo trionfo Slam maschile per una coppia italiana nell’era Open fuori dalla terra battuta.

I momenti iconici: dalla Davis al Roland Garros

Tra i momenti più memorabili della sua carriera, spiccano i quarti di finale raggiunti al Roland Garros nel 2011 e agli US Open nel 2015, ma anche l’impresa in Coppa Davis contro Andy Murray a Napoli nel 2014, fondamentale per portare l’Italia in semifinale. Il suo gioco brillante e imprevedibile, spesso accompagnato da un temperamento acceso, ha reso Fognini un protagonista amatissimo – e a volte discusso – del tennis mondiale.

Un legame speciale con Flavia Pennetta e la famiglia

La carriera di Fabio è sempre stata intrecciata con quella della moglie, Flavia Pennetta, vincitrice degli US Open 2015. I due si sono sposati nel 2016 a Ostuni, in Puglia, e hanno tre figli: Federico, Farah e Flaminia. “Flavia è la mia prima consigliera”, ha spesso dichiarato Fognini, sottolineando quanto la compagna abbia influito in positivo sulla sua maturità sportiva e personale.

Un addio consapevole in un luogo simbolico del tennis

Non è casuale la scelta di Wimbledon come teatro dell’annuncio: il più antico torneo del Grande Slam, disputato sull’erba dal 1877, rappresenta per ogni tennista un palcoscenico leggendario. Fognini ha voluto congedarsi dal tennis proprio qui, rendendo omaggio alla tradizione e al prestigio di questo sport.

Una chiusura nel segno della gratitudine

“Questo sport mi ha accompagnato per tutta la vita e continuerà a farlo. Conserverò per sempre tantissimi bei ricordi”, ha detto Fognini al termine della conferenza. Il suo ritiro segna la fine di una carriera intensa, appassionata e ricca di traguardi: un addio che porta con sé l’eleganza di chi ha saputo scegliere il momento e il luogo giusto per dire basta, lasciando un’eredità sportiva importante nel cuore dei tifosi italiani.

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Inchiesta Università, docenti assolti. Becchi: non meritavano la gogna

Gli appuntamenti di UniGe: GROWTH e De Gasperi
Università degli Studi di Genova

Ieri, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Genova che aveva acceso i riflettori su alcune procedure pubbliche per il reclutamento di ‘assegnisti’ di ricerca e ricercatori all’Università di Genova, il giudice per l’udienza preliminare ha pronunciato una sentenza che segna una svolta: “Non luogo a procedere perché il fatto non sussiste” per il principale capo d’imputazione, quello di turbativa d’asta.

Vedremo le motivazioni, ma la decisione del giudice non lascia dubbi.

L’accusa, nel pieno delle indagini, aveva portato addirittura agli arresti domiciliari due docenti dell’Ateneo, Lara Trucco e Pasquale Costanzo, con divieto di comunicazione.

La professoressa Trucco era in seguito rimasta in custodia cautelare per tre mesi e successivamente era stata sospesa sine die dall’Università, misura poi (dopo due anni di vigenza) dichiarata dal TAR della Liguria illegittima e sproporzionata.

Nei confronti di altri docenti imputati si è proceduto diversamente.

Riguardo a Trucco e Costanzo c’è stato un accanimento anche da parte degli organi d’informazione, che hanno distrutto la dignità di due persone anche sul piano privato. Mi sia consentito di dirlo: una vergogna.   

Nel frattempo, sono trascorsi tre anni. Anni di attesa, sofferenze, interrogativi. Anni di angoscia, tristezza, depressione. Anni in cui il professor Pasquale Costanzo, tra i costituzionalisti più stimati del panorama accademico italiano, ha visto la propria esistenza stravolta. La pressione del caso e il dolore lo hanno segnato profondamente nello spirito e nel corpo e alla fine è morto, purtroppo prima di conoscere l’esito dell’udienza, che sarebbe stato di piena assoluzione.

Il reato di abuso d’ufficio, che avrebbe potuto essere eventualmente contestato, nel frattempo è stato abrogato. E così, oltre al danno, è arrivata anche la beffa. Gli stessi imputati avevano auspicato che si potesse applicare quella norma, certi di non aver commesso alcun reato. A ogni modo, sono stati ieri assolti dal giudice con formula piena.

Però la vicenda non si chiude qui. Restano ancora in piedi nei confronti degli imputati le accuse di falso ideologico e falso materiale.

La condotta contestata? Per quel che mi è dato di capire aver dato seguito alle disposizioni dell’Ateneo genovese, in particolare, intervenendo su alcuni verbali per correggerli e consentirne l’approvazione definitiva. Secondo quanto emerso dalle indagini, i docenti lavoravano anche nei fine settimana, a orari inconsueti, per adempiere al proprio compito e garantire il corretto svolgimento delle selezioni. Un impegno che, paradossalmente, si è rivoltato contro di loro.

E così, la sofferenza continua. Non soltanto per i lunghi anni trascorsi sotto il peso dell’indagine, ma per l’incertezza che ancora incombe. Ancora una volta, oltre al danno, la beffa di aver fatto semplicemente il proprio dovere.

Il prossimo novembre dovrebbe cominciare il procedimento per l’unico capo di imputazione rimasto in piedi e vedremo quello che succederà.

Resta l’amarezza di una vicenda che ha coinvolto docenti del Dipartimento in cui lavoro, che hanno dedicato una vita intera alla ricerca e all’ insegnamento e che non meritavano  il trattamento a cui sono stati sottoposti. Prof. Paolo Becchi

 

Piciocchi bocciato pure da Berlusconi: a Genova candidato sbagliato

Pier Silvio Berlusconi e Pietro Piciocchi

Altro che “fine di un ciclo politico” come affermato da alcuni del centrodestra genovese per giustificare la sconfitta alle recenti elezioni comunali.

“A Genova il centrodestra ha sbagliato il candidato” mentre per vincere a Milano “dipende dal candidato, ma deve essere nella società”.

Lo ha dichiarato stamane l’amministratore delegato di Mediaset Pier Silvio Berlusconi nel corso del tradizionale incontro con la stampa per la presentazione dei palinsesti della prossima stagione, a proposito delle prossime elezioni comunali a Milano: “Se perdiamo dopo Beppe Sala siamo messi male”.

Berlusconi ha citato proprio il caso Genova e ha aggiunto, in generale: “Vincere dipende dal candidato sindaco. Civico o politico è indifferente, ma deve essere dentro la società, percepito dalla comunità. Altrimenti è finita”.

 

Crollo del Ponte Morandi, il pm Airoldi: era malato già dal 1975

Crollo del Ponte Morandi, il pm Airoldi: Era malato già dal 1975
Il ponte Morandi appena crollato (Foto LN)

La requisitoria della Procura: Il viadotto Polcevera aveva problemi strutturali fin dall’inizio

Il Ponte Morandi di Genova, crollato tragicamente il 14 agosto 2018, era “malato” fin dal 1975. A sostenerlo è il pubblico ministero Marco Airoldi, nella sua requisitoria al processo in corso per il crollo del viadotto Polcevera. Secondo il pm, il ponte presentava criticità strutturali già pochi anni dopo l’inaugurazione e i segnali di allarme sono stati ignorati per decenni.

Airoldi: Aspi come un medico che ignora la malattia del paziente

Per spiegare la gravità della negligenza, la Procura di Genova ha usato una potente metafora sanitaria: se un cittadino può credere per ignoranza che “i ponti non crollano”, chi ha il dovere di vigilare, come Autostrade per l’Italia, non può fermarsi a questo pregiudizio. Il pm Airoldi ha accusato Aspi di aver ignorato le evidenze tecniche, scegliendo di non approfondire la reale condizione del ponte.

Ricavi in crescita e manutenzione trascurata dopo la privatizzazione

Nella sua requisitoria, il magistrato ha evidenziato come, dopo la privatizzazione del 2000, Autostrade abbia registrato un costante aumento di ricavi e profitti fino al 2018, senza investire in maniera proporzionale nella manutenzione. Un andamento che, secondo l’accusa, ha portato a sottovalutare i moniti dello stesso progettista del ponte, che già nel 1975, suggeriva controlli specifici su cavi e stralli.

Il pm: Il disastro non era imprevedibile: segnali trascurati per anni

Respingendo l’idea che si sia trattato di un evento imprevedibile, il pm ha ricordato come le avvisaglie del disastro fossero note da tempo. A confermarlo, la relazione dell’ingegnere Zanetti di Spea risalente al 1975. “Altro che senno del poi”, ha affermato Airoldi, puntando il dito contro anni di mancata vigilanza e scelte aziendali orientate al profitto, più che alla sicurezza.

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