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Genova, firma del Protocollo d’intesa contro lo sfruttamento lavorativo

Genova, firma del Protocollo d’intesa contro lo sfruttamento lavorativo
La Prefettura di Genova

Appuntamento il 10 luglio a Palazzo Doria Spinola. Un passo avanti per la sicurezza sul lavoro in provincia di Genova

Sarà firmato mercoledì 10 luglio alle ore 12, presso la Sala del Consiglio Metropolitano a Palazzo Doria Spinola, il Protocollo d’intesa per la prevenzione dello sfruttamento lavorativo nella provincia di Genova. L’iniziativa rientra nel piano di azioni promosse dalla Prefettura di Genova per rafforzare la legalità e la sicurezza nei luoghi di lavoro, contrastando fenomeni di irregolarità e sfruttamento.

Obiettivi condivisi e impegni concreti per contrastare il fenomeno

Il Protocollo, fortemente voluto dal Prefetto di Genova, punta a individuare percorsi condivisi per far emergere situazioni critiche legate al lavoro irregolare e allo sfruttamento. Prevede una serie di azioni generali e impegni specifici da parte di ciascuno dei soggetti firmatari, con l’obiettivo di attivare strategie di prevenzione calibrate sui diversi settori coinvolti. L’approccio è quello della collaborazione interistituzionale, per costruire una rete solida di contrasto al fenomeno.

Un Tavolo di Coordinamento per monitorare l’efficacia delle misure

La gestione e la verifica delle azioni previste nel Protocollo saranno affidate a un Tavolo di Coordinamento e Monitoraggio istituito presso la Prefettura. Il tavolo si riunirà periodicamente per valutare i risultati ottenuti, adattando se necessario le strategie d’intervento. L’iniziativa si inserisce in un più ampio percorso di promozione della legalità nel mondo del lavoro, e rappresenta una risposta concreta e condivisa alla complessità del fenomeno.

Chi aderisce alla firma del protocollo

Il documento, elaborato dalla Prefettura, si è avvalso del contributo di tutte le istituzioni a vario titolo competenti (la Regione Liguria, il Comune di Genova, la Questura di Genova, il Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Genova. Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Genova, l’Ispettorato d’Area Metropolitana di Genova, la Capitaneria di Porto di Genova, il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Genova, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, l’ANCI Liguria, l’Agenzia delle Entrate – Direzione regionale Liguria, la sede regionale INPS Liguria, la sede provinciale INPS Genova, la sede regionale INAIL Liguria, la sede provinciale INAIL Genova, l’ASL 3 e l’ASL 4 S.S.R. della Liguria, la Camera di Commercio Industria ed Artigianato di Genova, l’Ufficio Scolastico Regionale – Ambito Territoriale di Genova), di quello delle organizzazioni sindacali (CGIL, CISL e UIL) e dell’“adesione corale” delle associazioni datoriali (Confindustria, ANCE, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Confagricoltura, Coldiretti, CIA, CNA, AGCI, ConfCooperative, Legacoop) e dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro: un’ampia platea di soggetti che ha deciso di indirizzare, in sinergia, il proprio impegno in un Patto di responsabilità per la Sicurezza e la Legalità.

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Genova, a spasso con un telefono rubato: denunciato 34enne marocchino in via di Sottoripa

Lite in via Bobbio, la Polizia arresta un ricercato a Genova
Polizia (foto d'archivio)

Fermato nel cuore del Centro Storico: si agita alla vista della Polizia

È stato fermato nella notte a Genova, in via di Sottoripa, un uomo di 34 anni di origine marocchina che camminava con in tasca un telefono rubato. L’episodio è avvenuto durante un controllo di routine effettuato da una volante dell’UPGSP nell’ambito del pattugliamento del Centro Storico, zona spesso interessata da reati predatori e movimenti sospetti nelle ore notturne. Alla vista della pattuglia, l’uomo ha mostrato segni di nervosismo che hanno insospettito gli agenti, inducendoli a fermarlo per un controllo.

Il cellulare bloccato mostra un messaggio del proprietario

Durante l’identificazione, il 34enne ha dichiarato di essere di origini algerine e di non avere documenti, ma la versione è apparsa fin da subito poco credibile. In suo possesso è stato trovato un telefono cellulare protetto da PIN, che l’uomo non era in grado di sbloccare. Sullo schermo del dispositivo era visibile un messaggio del proprietario che ne richiedeva la restituzione, elemento che ha confermato il sospetto di furto. Gli agenti hanno così provveduto a sequestrare il telefono per ulteriori accertamenti.

Identificato in Questura: era marocchino con precedenti

Una volta condotto in Questura, è emerso che l’uomo era nato in Marocco e non in Algeria, come inizialmente dichiarato. A suo carico risultano svariati precedenti di Polizia. È stato quindi denunciato per ricettazione e falsa attestazione a Pubblico Ufficiale. Le indagini proseguono per verificare eventuali collegamenti con altri episodi simili nel centro cittadino.

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Isolabona, bimbo cade dal tetto per recuperare una pallina da ping pong

Biker ferito sul sentiero del Groppo a Orco Feglino: sul posto i soccorsi
L'elicottero Grifo del 118 in azione

E’ successo poco prima delle 18. Il bimbo di sei anni è stato soccorso col Grifo e portato al Gaslini

Paura nel tardo pomeriggio di ieri a Isolabona, in provincia di Imperia, dove un bambino di sei anni è rimasto gravemente ferito dopo essere caduto da un tetto. Il piccolo si era arrampicato per recuperare una pallina da ping pong quando ha perso l’equilibrio, precipitando nel vuoto. L’incidente è avvenuto intorno alle 18 all’interno di una struttura ricettiva situata in Regione Prati Gonter, una zona collinare frequentata da famiglie e turisti.

Intervento immediato dei soccorsi: bimbo elitrasportato al Gaslini

I primi a intervenire sono stati i soccorritori del 118, giunti sul posto con l’ambulanza della Croce Azzurra Val Nervia e l’automedica Alfa 3. Presenti anche i vigili del fuoco e i carabinieri della Stazione di Ventimiglia, che hanno messo in sicurezza l’area e avviato gli accertamenti sulla dinamica dell’incidente. Il bambino, seppur cosciente, è stato stabilizzato dai sanitari in attesa dell’arrivo dell’elisoccorso Grifo, che lo ha trasportato d’urgenza all’ospedale pediatrico Gaslini di Genova.

Condizioni gravi ma stabili

Le condizioni del bambino sono gravi, ma al momento risultano stabili. La comunità di Isolabona è profondamente scossa da quanto accaduto e in attesa di aggiornamenti dal Gaslini. Sulla vicenda indagano i carabinieri, che stanno raccogliendo testimonianze e verificando le misure di sicurezza della struttura dove si è verificato l’incidente.

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Antimafia mette sotto controllo società genovese per rischio infiltrazioni mafiose

Antimafia mette sotto controllo società genovese per rischio infiltrazioni mafiose
DIA, divisione Investigativa Antimafia

Provvedimento del Tribunale di Genova: sotto controllo una S.p.A. attiva nel settore edilizio

La Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito un provvedimento disposto dal Tribunale di Genova – sezione misure di prevenzione – nei confronti di una società per azioni con sede nel capoluogo ligure. L’impresa, attiva a livello nazionale nel settore degli appalti pubblici e con un fatturato annuo superiore ai 4,5 milioni di euro, è stata sottoposta a controllo giudiziario ex art. 34-bis del Codice Antimafia. Il provvedimento nasce dal rischio concreto di infiltrazioni mafiose riconducibili alla cosca Grande Aracri, articolazione della ‘ndrangheta originaria di Cutro (Crotone), con interessi estesi anche nell’Italia centro-settentrionale.

Le indagini: due ex dipendenti legati alla ‘ndrangheta

L’attività investigativa, avviata dal Gruppo Interforze Antimafia presso la Prefettura di Genova, aveva già portato all’emissione di interdittive antimafia nei confronti della società. Gli accertamenti si sono concentrati in particolare sul coinvolgimento di due ex dipendenti dell’azienda, entrambi condannati in via definitiva per associazione di tipo mafioso. I due avrebbero mantenuto legami significativi con la compagine societaria oggi sottoposta a misura di prevenzione.

Un anno di controllo giudiziario per tutelare la legalità negli appalti pubblici

Secondo quanto rilevato dal Tribunale ligure – pur con le cautele del caso in attesa delle decisioni nel merito – esistono sufficienti indizi per ritenere che la gestione aziendale abbia favorito soggetti legati alla criminalità organizzata. Per questa ragione, è stato disposto un controllo giudiziario di un anno, finalizzato alla messa in sicurezza dell’impresa. Durante questo periodo saranno adottati specifici programmi di compliance e monitoraggio sotto la supervisione dell’autorità giudiziaria, con l’obiettivo di riallineare l’attività aziendale ai principi di legalità e trasparenza propri del settore degli appalti pubblici.

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Tragedia a Manarola: giovane turista australiano muore annegato

Tragedia a Manarola: giovane turista australiano muore annegato
Un mezzo di soccorso della Capitaneria di Porto

Dramma alle Cinque Terre: ragazzo precipita in mare a Manarola

Un grave incidente si è verificato nella notte a Manarola, una delle località simbolo delle Cinque Terre. Un giovane turista australiano di circa vent’anni ha perso la vita per annegamento, dopo essere caduto in mare nei pressi della famosa Via dell’Amore, per cause ancora in fase di accertamento.

Inutili i soccorsi: sul posto Capitaneria di Porto e sanitari

Sul luogo della tragedia sono prontamente intervenuti i soccorritori della Capitaneria di Porto della Spezia e il personale sanitario, ma ogni tentativo di rianimazione si è rivelato purtroppo vano. Il decesso del giovane è stato constatato poco dopo il recupero in mare.

Il giovane era in vacanza con la fidanzata alle Cinque Terre

La vittima si trovava alle Cinque Terre per una vacanza, in compagnia della fidanzata. Secondo le prime ricostruzioni, la caduta in mare potrebbe essere avvenuta in seguito a un diverbio tra i due, ma al momento gli inquirenti stanno indagando per chiarire la dinamica esatta dell’incidente.

Indagini in corso per ricostruire l’accaduto

Le autorità hanno aperto un’indagine per comprendere le cause dell’incidente e verificare se vi siano responsabilità o se si sia trattato di una tragica fatalità. Gli inquirenti stanno raccogliendo testimonianze e immagini di sorveglianza per fare luce sulla vicenda.

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Bucci: opera cantierabile. Ma Salis: non faremo Skymetro. Genova perde 398 milioni

Governatore ligure Marco Bucci e sindaca di Genova Silvia Salis

“Secondo me non è vero che lo Skymetro non si può cantierizzare entro fino anno. Sono abituato a fare le cose bene e in fretta”.

Lo ha dichiarato ieri, chiaro e tondo, il presidente della Regione Liguria Marco Bucci, commentando la posizione della giunta Salis sul progetto dello Skymetro in Val Bisagno dopo l’incontro con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (v. articolo precedente).

“Noi aiuteremo tutti quelli che ne hanno bisogno per poter arrivare a questo obiettivo – ha spiegato Bucci – non vogliamo perdere i soldi (398 milioni di euro per Genova, ndr).

Vogliamo che ci sia ovviamente la linea in Val Bisagno e faremo tutto il possibile affinché la cosa possa essere fatta nei modi giusti, accelerando le pratiche e aiutando il Comune ad arrivare all’obiettivo finale”.

Ma la giunta Salis non è intenzionata a proseguire con il progetto, a costo di perdere il finanziamento complessivo, a oggi, di 398 milioni euro. Lo ha confermato, ieri sera via social network, la sindaca Silvia Salis.

A chi ha fatto notare a Bucci che anche la giunta comunale di centrodestra aveva chiesto una proroga rispetto al termine di fine anno per appaltare l’opera, il governatore ligure ha replicato che “era una cosa completamente diversa, per altri motivi organizzativi in rapporto con il Mit”.

Bucci ha criticato anche l’associazione fatta dalla sindaca Silvia Salis tra la vittoria elettorale del centrosinistra nei due municipi della Val Bisagno e la contrarietà dei cittadini all’opera.

“Non farei questa associazione – ha affermato Bucci – sono due cose abbastanza diverse. C’è un sondaggio di qualche mese che diceva chiaro e tondo che i cittadini vogliono lo Skymetro. D’altra parte è evidente. Chi vive nella Val Bisagno che vuole arrivare in Centro città in dieci minuti. Lasciamo da parte le polemiche e lavoriamo tutti assieme. Noi siamo disposti ad aiutare dal primo all’ultimo minuto per arrivare a una cosa importante per i cittadini della Val Bisagno”.

Ieri sera è arrivata la conferma da parte della sindaca Silvia Salis, che un paio di settimane fa in consiglio comunale non aveva ancora dato risposte chiare sul futuro dell’opera.

“Lo Skymetro non si farà – ha dichiarato Salis – non abbatteremo nessuna scuola per un progetto non cantierabile su cui il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non intende concedere proroghe, neppure quella chiesta dalla precedente amministrazione”.

A differenza di quanto spiegato dal governatore Bucci, secondo quanto affermato dalla sindaca Salis “lo Skymetro non si farà perché mancano i requisiti fondamentali: approvazioni non ottenute, fondi insufficienti, modifiche tecniche incompatibili coi tempi a disposizione”.

Dopo il “No” allo Skymetro, la stoccata polemica contro il centrodestra: “La precedente amministrazione comunale, che tutto questo lo sapeva già e che non a caso il 16 maggio aveva chiesto un’ennesima proroga, ha speso 19 milioni di euro pubblici in tre anni, senza portare a casa un solo progetto realizzabile.

È ora di dirlo con chiarezza. La Val Bisagno è stata illusa e a pagarne il prezzo rischiavano di essere i cittadini, gli studenti, le famiglie del quartiere.

Noi non facciamo propaganda. Ci mettiamo al lavoro, subito, per garantire alla vallata e ai suoi abitanti un trasporto rapido, sostenibile e davvero utile. Lo faremo ascoltando le persone, confrontandoci con tutte le istituzioni, trovando quanto prima una soluzione concreta e praticabile.

La mobilità pubblica non può essere un sogno sospeso. È un diritto. E chi oggi abita la Val Bisagno sa che questo diritto è stato calpestato dalle fantasie di chi ci ha preceduti. Lo garantiremo noi, con un progetto condiviso, serio e realizzabile”.

Mit striglia Salis: proseguire iter Skymetro, i 398 milioni vincolati al progetto

 

Un giovane muore travolto da un treno merci a Pieve Ligure

Un giovane muore travolto da un treno merci a Pieve Ligure
Un giovane muore travolto da un treno merci a Pieve Ligure

Tragedia sui binari a Pieve Ligure: muore un ragazzo di 24 anni

Un dramma si è consumato nel pomeriggio di ieri a Pieve Ligure, dove un giovane di 24 anni ha perso la vita dopo essere stato travolto da un treno merci. Secondo le prime ricostruzioni, il ragazzo si sarebbe gettato volontariamente sui binari poco prima dell’arrivo del convoglio. L’impatto è avvenuto all’altezza della galleria che precede la stazione ferroviaria del paese, lungo la linea Genova-La Spezia. Il treno coinvolto è il numero 51347, diretto verso Levante.

Inutili i soccorsi: sul posto 118, forze dell’ordine e vigili del fuoco

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti tempestivamente i soccorritori del 118 con ambulanza e automedica, oltre ai vigili del fuoco, ai carabinieri e alla polizia ferroviaria. Purtroppo, per il giovane non c’era più nulla da fare. Le autorità stanno ora cercando di chiarire le dinamiche dell’accaduto, anche se l’ipotesi più accreditata sembra essere quella di un gesto volontario.

Caos sulla linea ferroviaria: ritardi e soppressioni aggravati dallo sciopero

Le conseguenze dell’incidente hanno avuto un impatto significativo sul traffico ferroviario, già fortemente ridotto per via dello sciopero nazionale in corso nella giornata di ieri. Numerosi treni sono stati cancellati, mentre altri hanno accumulato pesanti ritardi, con disagi estesi per i pendolari e i viaggiatori. Solo dopo le 16 è stato possibile riattivare uno dei binari, consentendo una ripresa graduale della circolazione lungo la tratta.

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Semaforo abbattuto all’entrata di Genova Pra’

Un grosso semaforo è stato abbattuto, poco prima delle 3 di questa notte, all’entrata di Genova Pra’.

Sul posto è presente la Polizia Locale, i Carabinieri e i Vigili del Fuoco che lo stanno mettendo in sicurezza.

L’intervento di rimozione dei semafori ad opera dei Vigili del Fuoco

Aggiornamento

E’ stato un trasporto eccezionale in uscita dal casello di Genova Prà, ad urtare, ben due semafori provvisorie non uno installati su basamento di cemento, facendoli cadere.

La squadra di Multedo, dopo aver messo in sicurezza l’area, ha chiesto l’intervento dalla sede centrale dell’autogrù, che ne ha permesso la rimozione.

Il personale dell’ASTER che ha scollegato i sistemi semaforici.

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Liguria 2025: 23 nuove aree sportive realizzate in tutta la regione

Liguria 2025: 23 nuove aree sportive realizzate in tutta la regione

Liguria 2025, un progetto che lascia un’eredità sportiva concreta

Il progetto “Liguria 2025 – Regione Europea dello Sport” non si limita alla promozione di eventi e attività, ma lascia una concreta eredità sul territorio: sono infatti 23 le nuove aree sportive realizzate in 21 Comuni liguri, distribuiti tra costa e entroterra. Ogni spazio è stato attrezzato con almeno cinque strumenti per l’attività fisica, uno dei quali obbligatoriamente accessibile anche alle persone con disabilità.

Sport e inclusione: spazi accessibili per tutti

Gli impianti sportivi sono stati pensati per essere inclusivi e accessibili, indipendentemente dall’età o dalle abilità fisiche dei cittadini. Alcune delle nuove aree sono state posizionate vicino a scuole che mancavano di strutture sportive adeguate, contribuendo così anche a promuovere l’attività motoria tra gli studenti.

L’assessore Simona Ferro

Nuove aree per il gioco di squadra: calcio, pallavolo e basket

Oltre agli attrezzi per l’attività fisica individuale, alcune aree sportive includono anche campetti polifunzionali per la pratica di sport di squadra come calcio, pallavolo e pallacanestro. Un modo efficace per incentivare la socializzazione e contrastare la vita sedentaria, soprattutto tra i più giovani.

Un investimento sul futuro della salute e della coesione sociale

Secondo l’assessore allo Sport della Regione Liguria, Simona Ferro, questo intervento rappresenta la volontà concreta della Regione di promuovere lo sport come strumento di salute, prevenzione ed educazione. Le nuove aree sportive gratuite e all’aperto sono pensate per favorire il benessere psicofisico e la coesione sociale in tutta la comunità.

Un bando regionale per promuovere lo sport di base

La realizzazione delle 23 aree attrezzate è stata possibile grazie a un bando della Regione Liguria rivolto ai Comuni, con il supporto operativo dell’ANCI per il coinvolgimento dei territori. L’obiettivo principale è stato quello di favorire la pratica sportiva libera e gratuita in ambienti sicuri e accessibili a tutti.

Caratteristiche tecniche delle nuove aree sportive

Ogni area sportiva realizzata ha una superficie minima di 60 metri quadri e ospita attrezzature outdoor fisse progettate per resistere a tutte le condizioni atmosferiche, certificate secondo le normative di sicurezza. Gli impianti sono destinati a essere utilizzati 365 giorni l’anno.

Tempi e risorse del progetto

Tutti i lavori sono stati completati entro il 30 aprile 2025, grazie a un finanziamento complessivo di oltre 527mila euro stanziati dalla Regione Liguria con il contributo del Dipartimento Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Dei 23 impianti: 11 sono dotati dell’allestimento base, 9 sono stati realizzati a supporto delle scuole e 3 includono anche campi da calcio, pallavolo e basket.

Le 23 aree sportive firmate “Liguria 2025”

  • Comune di Isola del Cantone (Via Ferrea)
  • Comune di Ronco Scrivia (Parco Ghersi – Campetto Villavecchia)
  • Comune di Cairo Montenotte (Viale Vittorio Veneto)
  • Comune di Piana Crixia (P.za Capitano Zoppi)
  • Comune di Beverino (Località San Cipriano)
  • Comune di Bolano (Località Ceparana – Via Fermi)
  • Comune di Rezzoaglio (Complesso Sportivo Comunale)
  • Comune di Imperia (Giardini Luciano Berio)
  • Comune di Urbe (Via Campé 37)
  • Comune di Busalla (Località Pratogrande – Sarissola)
  • Comune di Borghetto D’Arroscia (Via Lucifredi)
  • Comune di Pietra Ligure (Viale Europa)
  • Comune di Savona (Lavagnola)
  • Comune di Rapallo (Parco Casale)
  • Comune di Sestri Levante (Parco Brigata Partigiana Zelasco – Loc. Santa Vittoria)
  • Comune di Boissano (Piazza Molle)
  • Comune di Borgomaro (Frazione Ville San Pietro)
  • Comune di Genova (Sampierdarena – Via San Bartolomeo del Fossato)
  • Comune di Genova (Marassi – Via Fratelli Cervi)
  • Comune di Genova (Oregina – Via Sapri)
  • Comune di Albenga (Località Vadino Albenga – Piazza Pertini)
  • Comune di Pieve Ligure (Giardini Stagno – Via Roma)
  • Comune di Finale Ligure (Finalborgo – Via Fiume)

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Santa Margherita, a fuoco villetta: VVF salvano cane

Santa Margherita, a fuoco villetta: VVF salvano cane

Nella tarda mattinata di oggi, i Vigili del Fuoco di Rapallo, sono stati allertati per fiamme che uscivano dalle secondo piano di una villetta in via Privata Giovo a Santa Margherita Ligure.

All’arrivo i Vigili dei Fuoco hanno soccorso un cane che vi era all’interno. Nonostante le temperature sviluppatesi sembra non aver subito conseguenze. 

Le fiamme hanno coinvolto sia il primo piano che la superiore mansarda. Ingenti i danni.

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