Home Blog Pagina 6178

Cgil, Cisl e Uil: martedì 26 sciopero lavoratori Politiche sociali Comune di Genova

Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova

“Martedì 26 è stato proclamato uno sciopero di 4 ore di tutti i lavoratori appartenenti alla direzione Politiche sociali del Comune di Genova, che opereranno un presidio dalle ore 14 alle ore 16.30 davanti Palazzo Tursi, in via Garibaldi.

Gli operatori comunali scendono in piazza, per la prima volta dopo tanti anni, per denunciare una situazione ormai insostenibile: anni di continuo disinvestimento hanno causato ai Servizi sociali del Comune una forte carenza di personale, mettendoli nella condizione di svolgere con difficoltà il loro ruolo di sostegno ai soggetti più fragili e alle fasce più deboli della popolazione”.

Lo hanno comunicato ieri i responsabili dei sindacati Cgil, Cisl e Uil.

“Sui posti di lavoro – hanno aggiunto i sindacalisti – si vive quotidianamente un pesante stato di disagio a causa di un carico di lavoro eccessivo al quale il piano assunzioni del Comune di Genova non prospetta di dare alcuna soluzione, visti i numeri assolutamente insufficienti.

La carenza di risorse e di personale non permette di accogliere pienamente i bisogni della cittadinanza e tende spesso a ingenerare nell’utenza più debole sensazioni di abbandono che possono tradursi in tensioni aggressive verso gli operatori, mettendo a repentaglio la sicurezza di chi lavora.

Il senso di insoddisfazione degli operatori è poi esasperato dalla mancanza, da parte del Comune di Genova, di scelte finalizzate a dare risposte adeguate ai bisogni sociali della cittadinanza.

Per questo motivo, a seguito di due affollate assemblee che hanno evidenziato in modo inequivocabile le criticità, Cgil Cisl Uil hanno proclamato, per martedì 26 novembre, lo sciopero di 4 ore di tutti i lavoratori appartenenti alla direzione Politiche sociali.

Auspichiamo che il malessere espresso dai lavoratori sia utile a consolidare la consapevolezza del disagio sociale vissuto dalla città e sia di stimolo allo sviluppo di un pensiero complessivo sulle necessità del welfare cittadino”.

 

Cirinnà eccellenza femminile? Corso e Fontana: vergognoso dare premio proprio a lei

Francesca Corso (Lega) presidente Commissione comunale Pari opportunità

“Vergognoso dare un premio a chi insulta i valori della maggioranza degli italiani.

Abbiamo appreso con stupore la scelta di assegnare, a Genova, il premio Ipazia 2019 per l’eccellenza femminile alla senatrice Monica Cirinnà.

La stessa che non perde occasione di mostrarsi in pubblico con magliette che insultano Dio, patria e famiglia, fino a prova contraria valori fondanti della nostra Repubblica, della nostra Costituzione e probabilmente di quella maggioranza silenziosa delle famiglie italiane”.

Lo hanno dichiarato la capogruppo comunale Lorella Fontana e la presidente della Commissione Pari opportunità a Tursi Francesca Corso (Lega).

“Pensiamo – hanno aggiunto le leghiste – che di eccellenze femminili da premiare, prima della senatrice del Pd, ce ne siano in abbondanza, magari meno mediatiche, che lavorano ogni giorno, in silenzio, dividendosi tra il lavoro e i propri figli.

Condividiamo le ragioni di chi si sente offeso dalla scelta di premiare chi fa dell’insulto l’unico motivo della propria eccellenza.

Genova con le sue istituzioni, molto spesso ingiustamente additate dagli esponenti della sinistra come anti democratiche,  dimostra di essere una città aperta, proprio a tutti”.

Anche l’esponente di FdI Matteo Rosso si è scagliato contro la decisione di premiare, nell’ambito del Festival dell’eccellenza al femminile, l’attivista del Pd.

“È inaccettabile – ha spiegato Rosso – che Comune di Genova e la Regione Liguria siano tra i patrocinatori del premio alla senatrice Monica Cirinnà che da anni porta avanti, fortemente contestata da me e da tutti gli esponenti nazionali del centrodestra, leggi e idee che vanno assolutamente contro i valori tradizionali della famiglia fatta da una mamma e un papà.

Chiederò ai consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Alberto Campanella, Stefano Costa e Valeriano Vacalebre nel suo ruolo di presidente della Commissione Cultura di confrontarsi al più presto con il sindaco Marco Bucci per capire il perché di questo patrocinio visto che i contenuti di questo evento vanno assolutamente in direzione contraria ai valori che ispirano non solo la nostra vita quotidiana ma anche la politica del centrodestra nazionale, ligure e genovese.

Mi permetto invece di segnalare la bella iniziativa ‘Wall of Dolls Stop Violence’ che si è tenuta a Genova per sensibilizzare contro i troppi violenti e schifosi vigliacchi che usano la violenza contro le donne.

Grazie di cuore a Barbara Bavastro, Rita Bellomo e Anna Ion Scotta Valsecchi per il tempo e l’impegno che hanno dedicato per organizzare queste giornate così importanti”.

Un genovese alla 62esima edizione dello Zecchino d’oro

Un genovese alla 62esima edizione dello Zecchino d’oro

Si chiama Zeno Gregorio Nigido e ha 6 anni, il piccolo genovese che parteciperà alla 62esima edizione dello Zecchino d’Oro, in onda a dicembre su Rai1 con la direzione artistica di Carlo Conti.

E’ stato selezionato tra ben 4.000 partecipanti alle audizioni ed è entrato di diritto tra i 16 solisti che arriveranno da 11 regioni d’Italia sul palco dell’Antoniano di Bologna, per interpretare le 12 canzoni in gara.

Per Zeno Gregorio, quella dello Zecchino d’Oro è sempre stata una grande passione tanto che si è fatto regalare molti Cd e, per il suo terzo compleanno, ha addirittura chiesto una torta col logo della kermesse canora, nata nel 1959 da un’idea di Cino Tortorella il famoso Mago Zurlì.

“Al nostro piccolo concittadino, un grande in bocca al lupo da parte dell’amministrazione comunale e di tutta la città di Genova – ha commentato l’assessore alle Politiche dell’Istruzione Barbara Grosso – con l’augurio che questa esperienza sia divertente e carica di allegria”.

Ex Ilva, Salvatore: occupazione, ambiente e salute devono andare di pari passo

Genova, manifestazione operai Ilva (foto di repertorio)

“Arcelor-Mittal non sta rispettando gli accordi e sta letteralmente tenendo sotto scacco un’intera nazione. La responsabilità di quanto sta accadendo al nostro Paese è da ascrivere a chi aveva preso accordi con l’attuale cordata ArcelorMittal, a partire da Monti fino a Gentiloni, costringendo l’Italia ad avere solo Arcelor-Mittal come interlocutore, pur essendoci stata la concreta possibilità di dialogare con altro soggetto, Jindal-Arvedi, che nei suoi impegni inseriva anche la certa decarbonizzazione e dunque il rispetto dell’ambiente e della salute di lavoratori e cittadini; garantendo diritti per tutti oltre che il funzionamento dello stabilimento”.

Lo ha dichiarato la capogruppo regionale Alice Salvatore (M5S) a margine del consiglio straordinario di ieri, richiesto dalla Lega, interamente dedicato alla questione dell’ex Ilva.

“A oggi – ha aggiunto Salvatore – i soli soggetti che hanno veramente rispettato gli impegni sottoscritti sono i lavoratori, che con l’accordo di programma hanno perfino messo in discussione la loro stessa stabilità economica, compiendo enormi sacrifici.

È vergognoso che Arcelor-Mittal parli di 5.000 esuberi, nonostante gli accordi presi con lo Stato italiano: ebbene, quegli impegni devono essere rispettati.

La responsabilità di quanto sta accadendo ora va ricercata nei Governi Monti, Renzi e Gentiloni, e nei vari decreti salva Ilva de passato, che hanno dato vita ad accordi con ArcelorMittal che poi il Governo Conte si è trovato costretto a onorare.

Non possiamo permettere che quel colosso ci stritoli, sabotando l’industria italiana. ArcelorMittal vuole infatti dismettere l’ex Ilva perché era un competitor industriale scomodo. Tutto questo è inaccettabile.

Così come è inaccettabile che si utilizzi la scusa dello scudo penale, perché Mittal in un anno e mezzo non ha portato nulla di innovativo, nemmeno a livello di investimenti.

Il nulla di fatto di Mittal s’è visto anche a Genova, dove non sono stati garantiti né i livelli occupazionali né la bonifica dei territori, nonostante l’Accordo di programma del 2005, che il colosso ha disatteso con l’evidente complicità della destra, che in tempi ancora non sospetti parlava già di riperimetrazione delle aree da bonificare, i cui costi ricadrebbero sulle spalle degli enti pubblici e quindi dei cittadini.

Per quanto la questione ex Ilva sia un tema nazionale, ha importanti ricadute a livello regionale e locale: è dunque necessario tutelare l’occupazione esistente, rispettando l’accordo di programma, e creare nuova occupazione con le opere di bonifica e di messa in sicurezza del nostro territorio.

Il nostro Governo sta lavorando per risolvere la situazione: sicuramente a breve vedremo i risultati delle trattative in corso. Vero è che ArcelorMittal ha tradito gli accordi e giustamente è intervenuta l’Autorità giudiziaria.

L’asset dell’acciaio è indispensabile per l’economia del Paese, così come è indispensabile che ci sia un legame indissolubile tra salute dei lavoratori e dei cittadini e occupazione. Le due cose non possono essere contrastanti, possono coesistere e sono, anzi, l’una indispensabile per l’altra”.

 

Pd attacca giunta Bucci: piove in classe e scuole al freddo in Val Bisagno

Una classe vuota (foto di repertorio)

“Piove in classe e le scuole sono al freddo. Chiederemo al più presto spiegazioni all’amministrazione comunale per capire come una maggioranza che a parole sostiene i diritti delle famiglie e dell’infanzia, di fatto le privi dei più elementari fra i servizi, non solo causando gravi disagi ai bambini e al personale scolastico, ma provocando, di carenza in carenza, una condizione che mette potenzialmente a rischio la loro salute”.

Lo hanno dichiarato oggi i consiglieri comunali di Genova e municipali della Val Bisagno, appartenenti al Pd.

“Alcune delle maggiori criticità – hanno spiegato i consiglieri del Pd – si sono verificate nella Bassa Val Bisagno, come segnalato dal Municipio, nei plessi “Borsi” e “Ball” dell’Istituto Comprensivo Quezzi.

Alla scuola primaria “Giosuè Borsi” le caldaie sono state accese il 19 novembre solo dopo l’intervento del presidente del Municipio Bassa Val Bisagno Massimo Ferrante.

Alla scuola primaria “Bruno Ball” di Quezzi Alta solo grazie alla buona volontà dei genitori e dei dipendenti scolastici, è stato possibile accendere le caldaie la seconda settimana di novembre, ma persistono le infiltrazioni d’acqua in alcune aule e nella palestra, anch’essa totalmente priva di riscaldamento, che ospita anche competizioni agonistiche e le attività sportive dei ragazzi del quartiere.

Andando a ritroso nella ricerca dell’origine di questa grave carenza, appare evidente come questo non sia altro che l’effetto della politica promossa dal sindaco Marco Bucci e dalla sua giunta, che accentrano le risorse economiche su poche voci, lasciando sguarniti interi settori dell’amministrazione pubblica, fra cui l’Ufficio calore del Comune di Genova, da cui direttamente dipendono il funzionamento e la manutenzione degli impianti di riscaldamento delle scuole che si trovano nei territorio dei municipi cittadini.

Così si disperdono le competenze del personale destinato ad affrontare e risolvere i problemi del territorio, apparentemente banali ma di fondamentale e primaria importanza. Ancora una volta la politica di un’amministrazione comunale che a parole dice di essere per la famiglia, poi di fatto sguarnendo i servizi atti a sostenere le loro attività, dimostra esattamente il contrario”.

 

Banca Carige, c’è l’accordo con i sindacati per esuberi e piano strategico

Banca Carige (foto di repertorio)

Banca Carige comunica di aver raggiunto l’accordo con le rappresentanze nazionali ed aziendali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin in merito alle modalità di gestione delle ricadute del Piano Strategico 2019-23, che prevede la valorizzazione della banca commerciale, il rafforzamento della gestione del risparmio (wealth management) e la semplificazione operativa (lean).

L’accordo firmato prevede l’accesso al Fondo di solidarietà di settore per gestire fino a 680 uscite volontarie previste a Piano fino al 2023, anche disciplinando l’opzione per la cosiddetta “pensione Q100”.

Come da Piano, le stesse, sommate alle 450 uscite precedentemente contrattualizzate, e alle 120 prevedibili come turnover fisiologico aziendale, consentono di realizzare il ridimensionamento organizzativo di 1.250 risorse.

L’accordo inoltre disciplina la chiusura delle filiali previste per il 2019 ed evidenzia l’attenzione che le Parti firmatarie pongono ai temi del “bilanciamento vita privata/vita lavorativa”, prevedendo un aggiornamento delle norme sulla mobilità del personale, unitamente alla valorizzazione del lavoro part-time.

“L’accordo raggiunto con le Organizzazioni Sindacali è un nuovo importante passo verso la realizzazione del Piano Strategico. La trattativa è stata finalizzata nel rispetto delle strette tempistiche previste” commenta il Commissario Fabio Innocenzi.

L’accordo rappresenta altresì uno dei principali passaggi propedeutici all’esecuzione del Rafforzamento Patrimoniale deliberato dall’Assemblea Straordinaria degli azionisti il 20 settembre scorso.

Il rally Giro dei Monti Savonesi Storico promosso anche dal pubblico

“Regolarità Sport Infinity” a Massimo e Matteo Migliore (Opel Kadett Gte)

Albenga -, andato in scena lo scorso fine settimana ad Albenga con l’organizzazione della Asd Sport Infinity. Anche il pubblico – accorso numeroso nel centralissimo Largo Doria, luogo di partenza e di arrivo della gara e, malgrado le avversità meteorologiche, sulle strade delle prove speciali ed ai due riordini effettuati nel Comune di Massimino – ha accolto con grande entusiasmo ed interesse questo nuovo rally, che ha risvegliato sia nella cittadinanza ingauna, che da anni attendeva un’iniziativa del genere, che negli appassionati liguri quella mai nascosta voglia di vedere e, soprattutto, sentire, le vetture che hanno scritto pagine memorabili della storia di questa disciplina.

In sede di premiazione finale, il “Giro dei Monti Savonesi Storico” ha assegnato, inoltre, altri due importanti premi. Il primo era abbinato al “Trofeo delle Lancia Fulvia n° 14” ed è andato alla vettura numero 33 dei sanremesi Dino Gabbiani e Melita Siri, terzi del 2° Raggruppamento e premiati con uno speciale riconoscimento messo in palio da Officina Ratto e Superemme di Marco Morandi.

L’altro, invece, era una sorta di challenge che coinvolgeva tutte le Classi con almeno 5 auto della stessa marca e dello stesso modello: l’unica a soddisfare tali requisiti è stata quella del 3° Raggruppamento, Periodo I, Gruppo 2, fino a 1150 cc., ricca di ben 8 Fiat 127. Lo ha vinto l’equipaggio della Val Bormida formato da Valtero Gandolfo e Marco Torterolo, che sono giunti addirittura secondi del 3° Raggruppamento ed hanno ricevuto in premio l’iscrizione gratuita all’edizione 2020 della gara.

Al rally “Giro dei Monti Savonesi Storico” era, inoltre, abbinata una gara di regolarità sport denominata “1^ Regolarità Sport Infinity“, che ha visto al via 8 vetture, 7 delle quali sono giunte al traguardo. L’ha vinta l’equipaggio veneto formato da Massimo e Matteo Migliore, nella vita di tutti i giorni padre e figlio, sulla Opel Kadett Gte (8^ Divisione) iscritta dal Team Bassano con 176 penalità; secondo posto per i coniugi albenganesi Massimo Romano e Cristina Anselmo (Peugeot 205 Gti – 9^ Divisione) con 269 penalità e terzo per la “Gregorelli family“, Domenico e Barbara, padre e figlia, (Lancia Fulvia Coupé – 4^ Divisione) con 286 penalità.

Tutte le info e le classifiche della gara sul portale www.girodeimontisavonesistorico.it.

Vicini di casa, senegalese picchia albanese: preso e denunciato dai carabinieri

Caruggi, 20enne senegalese spaccia cocaina e hashish: arrestato
Carabinieri (foto di repertorio)

Ieri a Casarza Ligure, al termine degli accertamenti scaturiti a seguito di una denuncia querela sporta da albanese di 51 anni, i Carabinieri della locale Stazione dell’Arma hanno denunciato stato di libertà per “lesioni personali” un senegalese di 47 anni, anche lui abitante nella cittadina dell’entroterra di Sestri Levante.

Infatti, nei giorni scorsi l’africano, dopo una discussione scaturita per futili motivi, aveva colpito con dei pugni e una testata al volto la parte offesa, provocandogli lesioni giudicate guaribili in 30 giorni dai sanitari del pronto soccorso dell’ospedale di Lavagna.

Lagaccio, guida senza patente e con manganello in auto: denunciato pusher genovese

Carabinieri (foto P. Pastorelli)

L’altra sera in via del Lagaccio a Genova i carabinieri della Stazione dell’Arma di San Teodoro e Scali hanno fermato per un controllo un 26 enne genovese, gravato da pregiudizi di polizia, alla guida di un veicolo a una genovese di 27 anni.

Il giovane aveva la patente sospesa e, sottoposto a perquisizione, è stato trovato in possesso di un manganello telescopico.

Successivamente, i militari hanno perquisito anche la sua abitazione, dove hanno trovato 2 grammi circa di “marijuana” oltre a 20 grammi di sostanza da taglio “mannite”, materiale utile per il confezionamento, un bilancino di precisione, un coltello a serramanico lungo circa cm 21 e un ulteriore manganello in legno, lungo 44 cm.

Pertanto, il 26enne è stato denunciato per “detenzione di sostanze stupefacenti, porto di armi o oggetti atti offendere e guida con patente sospesa”.

 

Prà, 53enne genovese ruba liquori alla Basko. Bottino di 70 euro: arrestato

Liquori supermercato (foto d'archivio)

Ieri sera i carabinieri della Stazione dell’Arma di Genova Prà sono intervenuti per un furto al supermercato Basko di via Taggia e hanno arrestato un 53enne genovese, gravato da pregiudizi di polizia.

Secondo quanto riferito dai carabinieri, il malvivente si era impossessato di 5 bottiglie di liquori del valore commerciale di 70 euro.

La refurtiva è stata recuperata e restituita al titolare responsabile della rivendita.