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Coronavirus, da Genova a Napoli senza biglietto: controllato da capotreno gli sputa in faccia

Agenti Polfer (foto d'archivio)

Generalità false e sputi in faccia al capotreno da parte di un 55enne, che da Genova voleva tornare a Napoli senza biglietto perché, a suo dire, aveva perso il lavoro per l’emergenza coronavirus.

E’ accaduto oggi alla stazione di Viareggio e gli agenti della Polfer lo hanno identificato e denunciato.

I poliziotti, avvisati dal capotreno, hanno accertato dal documento d’identità che il 55enne aveva dato al capotreno false generalità.

Il capotreno gli ha quindi comunicato che lo avrebbe denunciato.

A quel punto il passeggero è andato in escandescenze.

Nel momento in cui il treno stava per ripartire, il 55enne è riuscito per un attimo a divincolarsi dagli agenti e a sputare in faccia al capotreno mentre le porte si chiudevano.

Inoltre, ha dato alcune testate contro le macchinette automatiche presenti in banchina.

E’ stato denunciato per oltraggio e minaccia a pubblico ufficiale.

Il passeggero non presentava sintomi influenzali, ma il capotreno su consiglio dei sanitari del 118 si è messo in auto isolamento in attesa di visita medica.

 

Altri 4 morti a Genova: per tutti Covid-19 ‘concausa dei decessi’. Vittime in Liguria 18

Malattia X, a che gioco stiamo giocando?
Un accesso al pronto soccorso (foto di repertorio)

Ore 15 di oggi. Quattro morti con coronavirus a Genova. Al momento le vittime in Liguria salgono quindi a 18.

Due i decessi al Policlinico San Martino, confermati da un comunicato inviato dai responsabili della direzione sanitaria.

“Il primo di un paziente di 70 anni nato e residente a Genova e il secondo di una paziente di 66 anni nata in Calabria ma residente a Genova.

Entrambi erano ricoverati nel reparto di Rianimazione.

Per entrambi i casi il Covid-19 è stato ritenuto concausa del decesso”.

Altri due decessi all’ospedale Galliera. Anche questi confermati da un comunicato della direzione sanitaria.

“Uomo di 88 anni genovese, con comorbità, ricoverato il 9 marzo, proveniente da Villa Scassi.

Uomo di 64 anni, residente in Asl4, proveniente dal pronto soccorso di Lavagna in data 12 marzo, deceduto oggi per insufficienza respiratoria.

Ricoverati entrambi nel reparto di Rianimazione. Il Covid-19 è stato ritenuto concausa dei decessi”.

 

 

 

Coronavirus, calcio nel caos: cosa fare con Euro 2020

Il pallone, come tutto il mondo, è oramai nel caos per il problema del coronavirus che sta dilagando in tutto il mondo. Cosa fare di Euro2020.

La chiave di volta è la questione tempistiche. Ed il banco, in questo senso, è tutto in mano alla UEFA. Per Champions ed Europa League, dopo la sospensione appena decisa, si parla della possibilità futura di una final-eight a partita secca, una volta completati gli ottavi, in due nazioni diverse franche dal virus. Ma sia per le due competizioni che per l’Europeo, il problema è ampio. L’evoluzione del contagio è totalmente imprevedibile e tra qualche mese paesi attualmente molto colpiti potrebbero essersi ripresi, con altri invece in situazioni problematiche. Il che rende complicato prevedere la possibilità di giocare le coppe e il campionato europeo. La cui disputa rappresenta il punto focale anche per la Serie A.

Samp, i numeri della squadra in questa stagione

La vita dei club blucerchiati messa in stand-by
Tifosi Sampdoria (immagine di repertorio)

A campionato fermo facciamo il punto con le statistiche della Stagione della Samp fino a questo momento.

La Sampdoria ha mantenuto una media di 1.3 punti a partita nel campionato in corso nelle 18 gare giocate sotto la gestione di Claudio Ranieri, contro 0.4 punti a match nelle sette sfide con Eusebio Di Francesco in panchina.

Dall’arrivo di Claudio Ranieri, la Sampdoria non ha subito gol in sei partite di Serie A: solo il Milan (sette volte) ha fatto meglio nel periodo.

La Sampdoria è quart’ultima per percentuale realizzativa (7.6%) in questo campionato; tuttavia, nel 2020, tale percentuale dei blucerchiati è salita all’11%, catapultando così i liguri al quinto posto in questa classifica, alle spalle di Atalanta, Lazio, Genoa e Juventus.

Statistiche Generali
La Sampdoria è la squadra che ha segnato più gol nell’ultima mezzora di gioco nel nuovo anno solare: ben 11, sui 14 totali. Nessuna squadra ha segnato in percentuale più gol della Sampdoria dagli undici metri in questo campionato: il 25%, sette sulle 28 reti complessive.
La Sampdoria è, al pari della Lazio, una delle due squadre ad aver perso meno punti (entrambe tre) da situazioni di vantaggio in questo campionato. Sono 254 i contrasti vinti dalla Sampdoria: record nella Serie A 2019/2020

Coronavirus, stop ai maggiori campionati europei

Calcio: che Ceparana a Sestri

Il Vecchio Continente si ferma. L’allarme è a livello globale. Dopo la sospensione della Serie A Tim, anche gli altri maggiori campionati nazionali di calcio, dalla Francia alla Germania, passando per l’Inghilterra, hanno ufficializzato l’interruzione delle partite a causa della diffusione dell’epidemia. Attenzioni, provvedimenti e cautele si stanno alzando dappertutto e non solo in Europa. Dalla NBA al tennis, al motociclismo, lo sci e la Formula 1. La sospensione delle attività e delle competizioni sportive, in tutto il mondo, si sta allargando a macchia d’olio in questi giorni, a dimostrazione della crescita delle consapevolezze. La Uefa oggi ha annunciato il rinvio delle partite di Champions ed Europa League in calendario, in attesa della riunione in programma la prossima settimana per ragionare a lungo raggio.

Teglia, cartello con scritta ‘caffé e brioches’ come al bar: denunciato titolare alimentari

Bolzaneto, furto in ditta edile: bottino 20mila euro
Polizia (foto di repertorio)

Offriva caffè e brioches ai clienti, in barba ai divieti previsti dal decreto Conte per l’emergenza coronavirus.

Lo hanno scoperto a Teglia le volanti della Polizia, che hanno identificato e sanzionato il titolare di un negozio di generi alimentari.

Gli agenti, nel corso di un controllo, hanno notato che sul vetro del negozio era stato appeso un cartello con la scritta “caffè e brioches a 1 euro e 80”.

Gli agenti sono entrati e hanno scoperto che il titolare poteva vendere cibo, ma non somministrare bevande e alimenti.

I poliziotti hanno trovato tazzine sui tavoli e brioches e pezzi di focaccia all’interno di contenitori per la vendita al banco. In sostanza, come se fosse un bar (che secondo il decreto Conte devono rimanere chiusi al pari di ristoranti e tavole calde).

Gli agenti hanno anche denunciato un genovese di 46 anni, trovato ubriaco lontano dalla sua residenza davanti a un supermercato di piazzale Bligny senza giustificato motivo.

Inoltre, hanno denunciato una donna di 39 anni dell’Ecuador, residente a Sesto San Giovanni, oltre a un gambiano di 26 anni e una italiana di 29 anni che litigavano in vico del Campa, lontano dalle loro case.

Alla richiesta degli agenti sul motivo della loro presenza in quella zona, la coppia non ha saputo dare spiegazioni ne’ fornire l’autocertificazione e si sono rifiutati di compilarla.

 

La Lanterna si illumina per l’Italia, Genova e la cultura

La Lanterna si illumina per l'Italia, Genova e la Cultura

Da qualche giorno il simbolo di Genova si illumina con i colori della bandiera italiana. Oggi si colora in viola #iorestoacasa in concomitanza con “L’Italia chiamò”.

Il complesso monumentale della Lanterna di Genova, parte del Mu.MA – Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni insieme a Galata Museo del Mare, Commenda di Prè e Museo Navale di Pegli, è animato da un ricco programma di eventi, organizzati per la sua massima valorizzazione da Associazione Amici della Lanterna e PHAROS light for heritage.

Tricolore per l’Italia e per Genova

Dopo il discorso alla Nazione di ieri sera del premier Giuseppe Conte, che ha annunciato ulteriori misure per il contenimento dell’emergenza da CODIV-19, il simbolo di Genova si è illuminato con i colori della bandiera italiana: un segnale di speranza e fiducia a supporto dell’Italia e di Genova, la cui tenacia nelle avversità è stata anche recentemente sottolineata.

La Lanterna manterrà l’illuminazione tricolore anche questa sera.

Viola per la Cultura: #iorestoacasa #laculturanonsiferma #L’Italiachiamò

Il Complesso Monumentale della Lanterna di Genova rafforza la sua adesione alla campagna #iorestoacasa promossa dal MIBACT per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da CODIV-19, illuminandosi in viola, venerdì 13, in concomitanza con “L’Italia chiamò”, maratona solidale finalizzata alla raccolta fondi per il Dipartimento Protezione Civile: con protagonisti del mondo della cultura, della scienza, dell’economia, dell’innovazione, voci e volti della radio e della TV, attori, scrittori, cantanti, scienziati e tanti musei italiani, tutti uniti per raccontare al mondo come reagisce l’Italia davanti all’emergenza coronavirus, in onda venerdì 13 marzo, dalle ore 6 alle 24 su www.youtube.com/MIBACT

Coraggio e resilienza, per riscoprire il nostro patrimonio culturale e riempirsi gli occhi di bellezza.

#iorestoacasa – MIBACT

https://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Comunicati/visualizza_asset.html_1437387365.html

#L’Italiachiamò

A Genova pulizia strade e sospesi i pagamenti delle mense

Refezione scolastica (foto di repertorio)

Mense, pulizia delle strade, parcheggi e senza dimora. Le disposizioni del Comune di Genova nei giorni dell’emergenza.

Per venire incontro alla cittadinanza in questi giorni di emergenza Coronavirus, il Comune di Genova rende noti i seguenti provvedimenti:

Sospesi i pagamenti delle mense scolastiche

Su proposta dell’assessore alle Politiche dell’Istruzione Barbara Grosso, la Giunta ha deliberato che fino alla riapertura delle scuole, ad oggi prevista per il prossimo 3 aprile, vengano sospesi i pagamenti delle mense scolastiche. «Le famiglie non riceveranno il bollettino mensa sino a quando non si tornerà a scuola – spiega Grosso –. Un provvedimento che arriva come logica conseguenza della sospensione dell’attività didattica, in ottemperanza alle disposizioni ministeriali per l’emergenza da Covid-19».

Parchi e giardini restano aperti

Tutti i parchi e i giardini pubblici della città sono regolarmente aperti. Non ci sono infatti disposizioni contenute nei DPCM emanati dal Governo che invitano o obbligano alla chiusura di queste strutture. La chiusura può eventualmente essere decisa con ordinanza del sindaco per motivi contingibili ed urgenti, come nel caso di allerta meteo o avviso per vento di burrasca. Restano naturalmente valide tutte le prescrizioni per impedire il diffondersi del contagio: evitare assembramenti e mantenere la distanza di almeno un metro tra una persona e l’altra.

Non bisognerà spostare l’auto per la pulizia delle strade

Lo spazzamento meccanizzato delle strade e la pulizia dei tombini proseguono, con l’unica differenza che ai cittadini non viene richiesto di spostare l’auto e quindi di  dover uscire di casa. Le strade, precisa Amiu, vengono pulite lo stesso, utilizzando ad esempio soffiatori e addetti ecologici di supporto alle spazzatrici e ai mezzi meccanici; l’attività di pulizia prosegue con attenzione su tutto il territorio genovese e comprende anche la sanificazione giornaliera dei cassonetti.

Persone senza fissa dimora accolte anche di giorno

Un’attenzione particolare è stata dedicata a chi non ha una casa, ma deve comunque adeguarsi al decreto #iostoacasa. Per i senza fissa dimora, in una serie di incontri tra gli uffici del Comune e i referenti delle strutture di accoglienza, è stato deciso che l’accoglienza notturna diventerà continuativa, offrendo cioè uno spazio chiuso in cui poter stare 24 ore al giorno.

Tale accoglienza è stata organizzata, per quanto riguarda il Massoero, con l’ausilio delle realtà del terzo settore Afet e Agorà, già presenti nel Patto per i senza Dimora, che hanno convertito le ore lavoro dei servizi attualmente chiusi per effetto del DPCM 8 marzo (come le docce pubbliche e le mense) in ore di gestione diurna al Massoero. Anche Auxilium, Rifugio-Baobab (Massoero 2000-Il Cesto) e Ceis-Odissea hanno provveduto ad organizzare le strutture garantendo l’apertura 24h/24h con pasti interni o da asporto, questi ultimi per chi è in condizioni di povertà ma ha comunque una casa. Le persone non possono lasciare la struttura che le accoglie senza un giustificato motivo, quindi se non per i motivi previsti nel modulo di autocertificazione.

«Abbiamo lavorato insieme ai volontari per offrire alle persone senza fissa dimora un luogo in cui essere accolte anche durante il giorno e abbiamo cercato di convincere gli ospiti dell’importanza di restare nelle strutture. Per chi vive sulla strada e ha molte fragilità è importante poter contare su un posto dove ripararsi senza il pericolo di contrarre il virus. Aspettiamo di vedere se l’accoglienza diurna che garantiamo sarà esaustiva – dichiara l’assessore ai servizi sociali Francesca Fassio -. Se riusciremo a intercettare altri senza fissa dimora non ancora accolti in strutture diurne, siamo pronti ad attivare un’altra struttura, per la quale abbiamo già individuato una sede, e potremmo anche allestire per l’accoglienza una tenda della protezione civile».

Parcheggi gratis ma con l’autocertificazione

Parcheggi gratuiti in centro ma solo per chi, in questi giorni di emergenza, è obbligato a spostarsi per le ragioni inderogabili previste dal decreto del governo. Su decisione della giunta, è stato sospeso il pagamento della sosta per le auto nelle aree blu e isole azzurre gestite da Genova Parcheggi, per far fronte all’emergenza Coronavirus. Ma la gratuità non è per tutti: per poterne usufruire bisognerà mostrare sul cruscotto il modulo con l’autocertificazione che spiega il motivo dello spostamento, consapevole delle conseguenze penali in caso di dichiarazioni false. All’iniziativa non aderiscono i parcheggi di piazza alla Vittoria gestiti da Apcoa.

«In questo momento così delicato, vogliamo fornire un servizio e favorire le persone che, per lavoro, per ragioni sanitarie o di necessità, sono costrette a spostarsi – spiega Stefano Balleari, vicesindaco e assessore con delega a Genova Parcheggi – la sosta gratuita aiuterà le persone a scegliere il mezzo che ritengono più consono e a rendere meno affollati i mezzi pubblici, riducendo ancora di più le possibilità di contagio». I parcometri saranno comunque in funzione, ma è esonerato dal pagare chi esporrà all’interno dell’automobile l’autocertificazione.

Coronavirus: colpito anche il settore ittico in Liguria

Coronavirus- Colpito anche il settore ittico in Liguria

Dallo strascico alla piccola pesca, con l’emergenza Coronavirus, è ferma in porto la maggior parte delle imbarcazioni liguri, mentre le lampare che avrebbero dovuto iniziare a fine marzo la stagione della pesca all’acciuga, hanno deciso al momento di non armare le barche, non potendo garantire la distanza necessaria tra l’equipaggio e non avendo, una volta giunti a terra, garanzia di vendita del loro pescato a miglio zero, essendo chiusi i classici canali, che  stagionalmente, attendono questo pesce locale, come ristoranti e alberghi.

È l’allarme lanciato da Coldiretti Liguria nel sottolineare che gli ulteriori limiti agli spostamenti imposti dal Decreto Emanato dal Governo per fermare il contagio da Coronavirus, stanno colpendo duramente anche le marinerie liguri dove si registra un crollo della domanda di pesce fresco causato principalmente dal cambio delle abitudini dei cittadini. Se la ristorazione aveva, infatti, già drasticamente ridotto le richieste di prodotto, visto il calo dei clienti, la nuova tendenza a fare la spesa ogni 2-3 giorni per evitare di doversi recare spesso al supermercato, ha portato i consumatori ad orientarsi verso conservati e surgelati, che peraltro in 9 casi su 10 contengono prodotto straniero.

“Il calo delle richieste da parte di ristoranti e mense scolastiche, chiuse, ed i cambi delle abitudini alimentari delle famiglie, – afferma la Responsabile di Coldiretti Impresa Pesca, Daniela Borriello –  stanno fortemente penalizzando la nostra pesca. Il risultato è la chiusura a cascata delle pescherie e dei mercati ittici all’ingrosso,  fino alle limitazioni della vera e propria attività di pesca, con il paradosso di favorire ulteriormente le importazioni dall’estero e la perdita di nuove quote di mercato. In Liguria, inoltre, a breve sarebbero dovute salpare le lampare con circa 70 membri di equipaggio che, vista la situazione, hanno deciso di posticipare l’inizio della pesca all’acciuga. È fondamentale prevedere fin da subito degli aiuti al settore e vista l’attuale situazione di emergenza sanitaria, sarebbe opportuno concordare, ad esempio per la pesca a strascico, l’anticipazione a questo periodo del fermo biologico previsto per legge. Inoltre per garantire, ad emergenza finita, una rapida ripresa di tutta la marineria ligure sarebbe importante prevedere la concessione di mutui a tasso zero finalizzati all’estinzione dei debiti bancari, garantiti dallo Stato direttamente o attraverso l’Ismea e strumenti agevolati di accesso al credito”.​

“la pesca, e tutte le attività ad essa connesse, è un settore di punta dell’economia regionale – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria, Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa –  che, come quello agricolo, sta subendo dei forti contraccolpi dettati dall’emergenza sanitaria in atto. Servono quindi immediati interventi di sostegno alle imprese e ai lavoratori, a partire dall’estensione al settore ittico delle esenzioni e delle misure per gli altri comparti produttivi in caso di perdita del fatturato derivante dall’emergenza Covid19, come nel caso in cui componenti dell’equipaggio siano messi in quarantena con conseguente arresto totale dell’attività.  Necessarie anche azioni straordinarie di sostegno all’occupazione tramite l’immediata estensione alla pesca della Cassa integrazione salariale operaia dell’agricoltura o l’utilizzo della Cassa integrazione straordinaria in deroga. Inoltre le norme previste per le attività agrituristiche in merito a mancate presenze e disdette vanno estese anche alle imprese di pesca che svolgono attività di ittiturismo e pescaturismo”.

A Loano sospesa la sosta a pagamento fino al 3 aprile

A Loano sospesa la sosta a pagamento fino al 3 aprile

Sospeso il pagamento dei “parcheggi blu” a Loano. Stop al divieto di sosta per lo spazzamento strade

Loano. Sospeso il pagamento della sosta nei “parcheggi blu” di Loano. La giunta comunale del sindaco Luigi Pignocca ha stabilito che, per tutta la durata dell’emergenza coronavirus, i cittadini potranno usufruire della sosta nelle aree blu presenti sul territorio loanese in maniera del tutto gratuita, ossia senza corrispondere la relativa tariffa e senza limiti di tempo.

L’amministrazione, inoltre, ha sospeso il divieto di sosta nelle aree che, giornalmente, sono interessate dalle operazioni di pulizia e spazzamento delle strade: i cittadini, dunque, non avranno più necessità di spostare il loro veicolo per “liberare la strada”. Le operazioni di spazzamento avverranno lo stesso, compatibilmente con la presenza dei mezzi in sosta.

Spiegano il sindaco Pignocca e l’assessore alla polizia locale Enrica Rocca: “L’ultimo decreto del presidente del Consiglio dei Ministri stabilisce che, in questa fase di grave emergenza sanitaria, i cittadini possano uscire di casa unicamente per comprovate esigenze. La decisione della nostra giunta ha proprio questo obiettivo: non dovendo più preoccuparsi di pagare la sosta o di dover spostare l’auto per consentire lo spazzamento delle strade, i loanesi potranno parcheggiare quanto più vicino possibile alla loro abitazione senza poi essere costretti a uscire nuovamente per cercare parcheggio in un’altra zona, magari anche molto distante dal loro domicilio”.

Il Comune di Loano ha disposto anche la chiusura al pubblico dei cimiteri cittadini (capoluogo, Berbena e Verzi) salvo che per lo svolgimento dei servizi funebri. In accordo con Tpl Linea è stata disposta anche la sospensione del servizio di bus-navetta verso il cimitero Berbena.

Entrambe le misure saranno in vigore fino al 3 aprile prossimo.