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Mercato Genoa: Pinamonti a Roma, la chiave è Perotti

Parma-Genoa 0-1, un bel gol di Pinamonti e l’entrata di Balotelli
Pinamonti

Potrebbe scaldarsi nella prossima estate l’asse di mercato tra il Genoa e la Roma.

La squadra giallorossa cercherà di prendere un vice Dzeko. A tal proposito, si rilancia la candidatura di Andrea Pinamonti, il cui agente Mino Raiola è da tempo in ottimi rapporti con la dirigenza capitolina. Per mettere le mani sul classe ’99 del Genoa, sul quale l’Inter vanta una sorta di diritto di prelazione, il club potrebbe offrire ai rossoblù il cartellino di Perotti, ex del ‘Grifone’.

Nel caso, però, andrebbe superato l’ostacolo ingaggio: quello dell’argentino sfiora i 3 milioni di euro. L’operazione potrebbe andare in porto in maniera separata, consentendo così ai due club di realizzare plusvalenze più corpose. Per Pinamonti, Preziosi potrebbe volere tra i 10 e i 15 milioni di euro.

Disinfettante e mascherine rincarate del 300%, tre denunciati alla Spezia

Mascherine (foto di repertorio)

Al vaglio della Gdf le segnalazioni dei cittadini

La guardia di finanza della Spezia ha denunciato tre persone che avevano aumentato il prezzo di mascherine e gel disinfettanti fino al 300%.

Per questo il titolare di una farmacia, un ferramenta e il proprietario di una parafarmacia, che hanno tutti l’attività in centro, sono stati accusati di aver attuato manovre speculative.

A scoprirli i controlli i controlli dalle Fiamme Gialle, iniziati nei primi giorni di marzo, in farmacie, parafarmacie e ferramenta che vendono dispositivi di protezione individuale.

Nella farmacia sono state trovate mascherine chirurgiche vendute a 5,50 euro al pezzo, a fronte di un costo di 2 euro.

Dal ferramenta sono state trovate confezioni di mascherine da 20 pezzi vendute a 40 euro, avendole acquistate al prezzo di 0,50 centesimi l’una.

La parafarmacia vendeva La confezione da 0,25 ml di gel disinfettante acquistato a 0,95 centesimi a 3.90 euro.

Al vaglio ad opera dei finanzieri anche una trentina di segnalazioni effettuate dai cittadini per prezzi improvvisamente lievitati.

Calcio, Ceferin (Uefa) indica la deadline: 3 agosto

Aleksander Ceferin, presidente dell’Uefa, nel dibattito sulle possibili dati per concludere la stagione, ha dato un limite temporale preciso per questa edizione della Champions League e dell’Europa League: ” Il 3 agosto tutto deve essere finito, sia in Champions che in Europa League. La situazione è straordinaria. Possiamo giocare nelle stesse date dei campionati locali, agli stessi orari; dobbiamo essere flessibili. Se la crisi si ferma, inizieremo prima. Si può giocare con il sistema attuale o in gara secca col sorteggio della squadra che gioca in casa, o su un campo neutro. Per ora è solo un’ipotesi quella di giocare delle Final Eight o delle Final Four. L’unica decisione sbagliata sarebbe quella di giocare in un modo che metta in pericolo la salute

Cooperativa Radiotaxi Genova: attivato servizio spesa a domicilio (10 euro)

Nei guai tre furbetti del buono taxi
Taxi in piazza De Ferrari a Genova (foto d'archivio)

È attivo da oggi il servizio “Spesa a domicilio”, messo a disposizione dei genovesi dalla Cooperativa Radiotaxi Genova.

Con una chiamata alla centrale della Cooperativa taxi allo 0105966 o con una email all’indirizzo spesadomicilio@5966.it, è possibile prenotare un servizio di consegna.

Il personale della Cooperativa, una volta effettuata la richiesta, fornirà  tutte le informazioni necessarie alla pianificazione del servizio, gestito e coordinato dalla Coop in tutte le fasi, fino alla consegna a casa in taxi.

“Si tratta di un servizio – ha spiegato Valter Centanaro, presidente della Cooperativa Radio Taxi – che tiene conto di tutte le disposizione di sicurezza previste per l’emergenza Covid-19.

I nostri tassisti, impiegati nel servizio, sono dotati di dispositivi di protezione personale, forniti dal Comune di Genova, e le nostre auto sono sanificate secondo le modalità disposte dalle autorità sanitarie.

Per offrire un servizio quanto più efficiente possibile ai genovesi, ci siamo attivati per informare dell’iniziativa le strutture commerciali di beni di prima necessità, dalle farmacie ai negozi di animali fino agli alimentari, e stiamo studiando anche opportunità di collaborazione”.

Il servizio “Spesa a domicilio” è stato attivato, su richiesta della Cooperativa Radio Taxi Genova e delle organizzazioni sindacali di categoria, in accordo con Regione Liguria, che ha stabilito termini e modalità con apposita ordinanza 15/2020 del primo aprile.

“Per i servizi – hanno spiegato i responsabili della Cooperativa Radiotaxi -svolti nell’ambito del Comune di Genova, la tariffa è di 10 euro per il servizio di singola consegna con ricevimento e recapito nell’ambito dello stesso Municipio e con tariffa ordinaria per il servizio di singola consegna con ricevimento e recapito nell’ambito di più Municipi.

“Ringraziamo per la fattiva collaborazione e la disponibilità – ha aggiunto Centanaro – il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, l’assessore regionale ai Trasporti Gianni Berrino, gli uffici regionali competenti e l’amministrazione Comunale”.

E a Parma volevano dare i buoni spesa solo a chi si dichiara ‘antifascista’

Parma, autocertificazione per i buoni spesa

Buoni spesa sì, ma solo agli antifascisti.

Esclusi soltanto loro. Inclusi tutti gli altri, compresi i seguaci di Stalin, Tito, Pol Pot oppure dello Stato Islamico (Isis) tanto per ricordare qualche esempio.

Succede a Parma, dove la giunta comunale, come riportato ieri dall’agenzia AdnKronos, ha dato il via libera alla delibera che individua le linee operative all’erogazione dei buoni spesa per alimenti destinati ai nuclei famigliari in difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus.

A patto, ha denunciato con un tweet il deputato di Fratelli d’Italia Giovanbattista Fazzolari, di firmare un modulo in cui si dichiari “che non si critichi la Resistenza e l’antifascismo”.

“A Parma – ha spiegato Fazzolari – non ti erogano i buoni spesa riservati a chi è ridotto alla fame dall’emergenza coronavirus se non firmi una dichiarazione in cui dichiari che non critichi la Resistenza e l’antifascismo. Questa sinistra fa schifo. Omuncoli cinici e senza scrupoli”.

“In base all’art. 5 comma 3 bis del Regolamento Comunale per la concessione di Contributi, vantaggi economici e patrocini – si legge nell’autocertificazione scaricabile dal sito del Comune di Parma – dichiaro di riconoscermi nei principi costituzionali democratici e di ripudiare il fascismo e il nazismo; di non professare e fare propaganda di ideologie nazifasciste, xenofobe, razziste, sessiste o in contrasto con la Costituzione (…); di non perseguire finalità antidemocratiche e di non compiere manifestazioni esteriori di carattere fascista e/o nazista, anche attraverso l’uso di simbologie o gestualità ad essi chiaramente riferiti”.

Anche la leader di FdI Giorgia Meloni è intervenuta sulla vicenda: “A Parma il ricatto del sindaco e dalla sinistra: buoni pasto per chi è in difficoltà in questa emergenza solo a chi si dichiara antifascista tramite modulo. Chiedo l’immediato intervento del Ministro dell’Interno per mettere fine a questa pagliacciata”.

“Il Comune di Parma – hanno aggiunto i deputati emiliani Galeazzo Bignami e Tommaso Foti (FdI) – una parte di queste cose già le richiedeva sul suolo pubblico, ma la giustificazione in quel caso era stata quella di evitare gazebo per propaganda, ma sul fatto che si debba dichiarare la propria ideologia in cambio del buono pasto mi pare assurdo. A Parma è diventata antifascista anche la pastasciutta”.

Oggi i deputati hanno quindi presentato un’interrogazione parlamentare  e hanno aggiunto: “Nel momento in cui si invita a distribuire velocemente questi soldi e semplificare le pratiche, si potrebbero evitare queste sciocchezze: se uno non arriva a comprarsi il panino non gli si chiede che tessera di partito che ha in tasca. E’ vero che l’Anpi ha invitato a festeggiare il 25 aprile cantando ‘Bella ciao’ dal balcone, ma sarebbe meglio concentrarsi su cose più pratiche in una città come Parma che ha avuto tanti morti di coronavirus”.

Fonti dell’amministrazione comunale guidata da Federico Pizzarotti, interpellate dall’agenzia Adnkronos, hanno liquidato così le polemiche: “Si tratta di un regolamento unico che riguarda la concessione dei patrocini, i contributi e l’utilizzo delle sale civiche del Comune di Parma. Un regolamento ampio, fatto di diversi articoli, tra cui uno in cui si richiede di ripudiare ideologie naziste e xenofobe e di riconoscersi nella Costituzione. E’ un regolamento, quindi, che non riguarda questo caso specifico“.

 

 

Il posto più sicuro a Genova? Marassi. Direttrice del carcere: dentro zero contagiati

Detenuto aggredisce agenti con un bastone: poliziotto finisce in ospedale
Genova, il carcere di Marassi (foto repertorio)

“Al momento non risulta nessun detenuto del carcere di Marassi positivo al Covid-19”.

Lo ha riferito stasera all’agenzia Ansa la direttrice dell’istituto penitenziario genovese Maria Milano.

Oggi il sindacato Spp aveva diffuso la notizia di “un detenuto infetto”, ma in realtà un 78enne, che è risultato positivo al terzo tampone, si trova ricoverato nel reparto riservato ai detenuti del Policlinico San Martino già da un paio di mesi.

“Pertanto – ha sottolineato la direttrice del carcere – non può avere contratto il coronavirus all’interno della casa circondariale. Ribadisco che al momento non c’è nessun contagio a Marassi”.

Stasera anche il segretario del sindacato Uil Penitenziaria, Fabio Pagani, ha confermato che finora all’interno del carcere di Marassi non risultano detenuti positivi al Covid-19.

 

Ludoteche e parchi giochi per bimbi: decreto ‘Cura Italia’ di Conte ci ha dimenticati

Bambini che giocano (foto d'archivio)

Una lettera aperta delle 10 ludoteche e parchi gioco di Genova che hanno sospeso le attività già dal giorno 24 febbraio: non siamo neppure menzionati nel Decreto Cura Italia.

“Siamo 12 ludoteche site a Genova ed una a Bogliasco, svolgiamo da sempre un’attività ludico ricreativa e siamo anche una realtà commerciale importante che è in crescita costante, moltissime famiglie contano strategicamente su di noi, non solo nell’organizzazione di eventi e feste di compleanno, ma anche nel gestire la vita quotidiana dei loro figli”.

Lo hanno riferito oggi i rappresentanti di quest attività sul nostro territorio.

“E’ evidente hanno aggiunto – che abbiamo un ruolo sia commerciale che sociale, sempre in prima fila in casi di emergenza a raccogliere giochi, vestiti materiale scolastico da destinare a zone terremotate, alluvionate, presenti anche durante la tragedia del Ponte Morandi.

Considerata la situazione emergenziale e le ordinanze delle Autorità la quasi totalità delle nostre imprese ha sospeso le attività già dal giorno 24 febbraio.

Sebbene infatti le ordinanze promulgate dalla Autorità non esplicitassero la categoria ‘parco giochi o ludoteche’, abbiamo valutato che le nostre sedi potessero talvolta essere luoghi affollati dove sicuramente sarebbe difficile o impraticabile presupporre il mantenimento della distanza di sicurezza.

Al di là delle interpretazioni abbiamo ritenuto che si trattasse di buon senso e responsabilità interrompere le attività ed annullare tutti gli eventi e feste anche già programmate e questo a protezione soprattutto dei bambini e dei nostri frequentatori; ciò ovviamente ci ha creato un grave disagio economico che dovremmo affrontare con i nostri modesti mezzi.

La mancanza di liquidità, dovuta anche solo ad una settimana di chiusura, non concede tempo ulteriore alle imprese del settore. Le ripercussioni dureranno per mesi anche nella più rosea delle speranze che la situazione a breve migliori.

Questo difficile frangente ci ha obbligato a segnalare alle nostre Istituzioni (Comune di Genova e Regione Liguria) la reale necessità della nostra categoria, che ad oggi non avendo una rappresentanza specifica, non viene menzionata nel ‘Decreto Cura Italia’.

Ricordiamo che il nostro lavoro principalmente è stagionale e nel periodo in cui chiudono le scuole decrementa notevolmente e se tutto va bene ricominceremo a lavorare dal mese di Settembre.

Questo significa che avremo un fermo di circa 6 mesi, inaccettabile per la nostra sopravvivenza sperando di riprendere l’attività.

Abbiamo bisogno di farci sentire e richiamare l’attenzione di chi ci Governa, così che si ricordi di noi!”.

Ecco le 10 ludoteche e parchi giochi di Genova: Centro Bim Bum Bam di piazza Santa Maria in via Lata 9A, Genova. Dodolandia, via Pasquale Berghi 12, Genova. Gagulandia, via San Fruttuoso 24, Genova. L’Isola che non c’è, via San Pio X, Genova. Le Birbe, via Lagaccio, Genova. Magic Zena, corso Europa, Genova. Meravilandia, via Geirato, Genova. Ricrearti, corso Aurelio Saffi, Genova. Simpatiche Canaglie, via Rino Mandoli, Genova. Solletico, via Giulio Tanini, Genova.

Sampierdarena, donna in quarantena esce di casa per comprare sigarette: fermata e sanzionata

Coronavirus, controlli Polizia (foto di repertorio fb)

Una 68enne genovese ieri è stata fermata, identificata e sanzionata per inottemperanza alle disposizioni del decreto Conte sull’emergenza coronavirus perché ha violato la quarantena uscendo di casa per andare a comprare le sigarette.

E’ successo in via San Bartolomeo del Fossato a Sampierdarena.

La donna è stata messa in quarantena perché un famigliare, il cognato, è ricoverato in ospedale per il Covid-19.

A segnalare la 68enne è stato il titolare della tabaccheria, il quale, sapendo che la donna era in isolamento, con la giusta accortezza non l’ha fatta entrare e ha chiamato la Polizia.

Tra mercoledì e giovedì scorso, le Forze dell’ordine hanno controllato oltre seimila persone a Genova e ne hanno denunciate 226.

 

Piedigrotta in tempo di coronavirus diventa d’asporto

Piedigrotta in tempo di coronavirus diventa d’asporto: il pizzaiolo

In questi momenti, in tempo di coronavirus e con in vigore il Dpcm che, per la nostra salute ci fa restare in casa, si avrebbe una voglia matta di andare nel nostro ristorante preferito o in pizzeria.

Piedigrotta in tempo di coronavirus diventa d’asporto: le pizze

Purtroppo, però, tutti i ristoranti sono stati momentaneamente chiusi, lasciando solo aperti gli asporto con consegna a domicilio.

E’ il caso del noto ristorante pizzeria Piedigrotta che in piazza Savonarola – corso Torino a Genova, si è convertito da ristorante-pizzeria aperto sette giorni su sette, a funzionare d’asporto effettuando il servizio a domicilio tramite i servizi on-line “Justeat” e “Glovo”.

Piedigrotta in tempo di coronavirus diventa d’asporto

Il sistema è molto semplice. Ci si collega via computer o tramite app, si sceglie quello che si desidera secondo le disponibilità della pizzeria e si effettua l’ordine.

La qualità è quella indiscussa di Piedigrotta e la consegna è assicurata e veloce. Ottima anche la carte dei vini.

Il pagamento avviene elettronicamente o tramite carta di credito o Paypal per evitare contatti con il Rider.

Piedigrotta in tempo di coronavirus diventa d’asporto: i maxi contenitori

Da Piedigrotta, se mai ce ne fosse bisogno, spiegano come l’igiene sia massima con il pizzaiolo che usa mascherine e guantini per la preparazione della pizza, mentre tutte le zone di lavoro vengono ripetutamente sanificate con prodotti dedicati.

Toti: da giovedì mascherine gratis tramite Comuni, farmacie, edicole, tabaccai

Fiera di Genova: arrivate altre 2 milioni di mascherine (foto d'archivio)

“Abbiamo individuato alcune aziende che si occuperanno di suddividere e imbustare le mascherine chirurgiche acquistate direttamente da Regione Liguria e arrivate oggi in Fiera a Genova, che distribuiremo gratuitamente alla popolazione. Inizieremo probabilmente giovedì prossimo tramite farmacie, edicole, tabaccai, e ovviamente tramite i 234 sindaci della Liguria, servendoci anche dei volontari di Protezione civile per portarle a chi non può uscire di casa o corre dei rischi facendolo”.

Lo ha riferito stasera il governatore ligure Giovanni Toti.

“Ovviamente – ha precisato Toti – il mio appello è al senso civico dei liguri. Ci saranno mascherine per tutti, ma nessuno deve approfittare di questa possibilità per accaparrarsene, evitando inoltre tutte le forme di assembramento.

Sono inoltre attualmente in distribuzione 100mila mascherine Ffp2 tra i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari, nelle Rsa e nelle pubbliche assistenze.

In questa fase abbiamo privilegiato poi il mondo del lavoro, chi ogni giorno esce di casa perché deve farlo, con coraggio, per i servizi essenziali: abbiamo distribuito alle associazioni di categorie oltre 800mila mascherine chirurgiche.

I numeri di oggi delineano un quadro in cui il numero dei positivi in rapporto ai tamponi effettuati è in calo.

Nonostante alcuni cluster che continuano preoccuparci, come quelli all’interno delle Rsa, le percentuali segnano una flessione.

Siamo al culmine dell’epidemia, cominciamo a scendere lievemente. Adesso più che mai è quindi necessario continuare a rispettare le norme di distanziamento sociale e a restare a casa e uscire solo se strettamente necessario. Solo così forse riusciremo a sconfiggere il virus in tempi brevi.

Sempre sul fronte di numeri, calano gli ospedalizzati e le persone ricoverate in terapie intensiva, un dato importante visto che nostro obiettivo primario, come sempre, è quello di fornire cure adeguate a tutti coloro che ne abbiano bisogno, come è sempre avvenuto in Liguria.

Al momento abbiamo una trentina di posti di terapia intensiva liberi, a riprova che tutti coloro che avevano bisogno hanno avuto cure appropriate.  Quest’ultima cifra conferma il grande lavoro compiuto dalla sanità ligure, che è prima in Italia per rapporto tra abitanti e posti di terapie intensiva.

A questo punto, aumenteranno i posti per le convalescenza.

Sulla nave-ospedale arriveranno altre 25-27 persone da martedì, raggiungendo quota 60 ricoverati, mentre domani accoglieremo 10 infermieri della task force nazionale ‘Infermieri per Covid’, un drappello molto utile che verrà distribuito dove c’è più bisogno.

Ci auguriamo ce arrivino altri infermieri anche per le Rsa, realtà che hanno bisogno di aiuti: per questo stiamo lavorando per avere persone e siamo in contatto costante con il Dipartimento nazionale”.