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Paganini al suo posto davanti al Teatro Carlo Felice

Paganini al suo posto davanti al Teatro Carlo Felice
Paganini al suo posto davanti al Teatro Carlo Felice

Bene, era ora. Genova ha finalmente dedicato una statua a Niccolò Paganini, che troneggia ammirata da una settimana davanti al Teatro Carlo Felice.

Domenica 24 ottobre si è inaugurata la scultura in bronzo dorato, opera del maestro Livio Scarpella, donata dalla Fondazione Pallavicino alla città di Genova.

Un lavoro di ricerca e produzione durato due anni, nato dalla volontà del principe Domenico Pallavicino e di Claudio Senzioni, che ha posto le basi per realizzare l’evento.

Con la consulenza prestigiosa di Vittorio Sgarbi, direttore artistico della Fondazione.

Un gesto che mancava, un gesto dovuto, dopo la polemica  demolizione della casa del musicista nel 1971, durante l’eliminazione degli edifici dell’antico quartiere di via Madre di Dio.

Paganini è comunque sempre stato vigorosamente presente a Genova: il premio con cadenza triennale che porta il suo nome e che fa conoscere tanti giovani talenti è giunto alla sua cinquantaseiesima edizione.

E il suo violino, il celebre Guarnieri del Gesù, che chiamava affettuosamente il suo “cannone”, è esposto a Palazzo Tursi. Adesso ha una sua statua, sistemata in una posizione strategica e simbolica: guarda chi passa nel punto in cui si snodano due delle vie più importanti di Genova, via XXV Aprile e via Roma, quasi a salutare  e a sollecitare un ricordo. Alla sua destra l’auditorium Montale, dove si svolgono gli incontri culturali.

Alle sue spalle l’ingresso del Carlo Felice, perché questa scelta? La sua maschera intensa, il corpo proteso in avanti che vibra in un tutto unico con il suono, lo sguardo penetrante e quasi diabolico accentuato dal leggero strabismo, sollevato dal violino e fisso in avanti, pare invitare le persone, tutte le persone, conoscitori, curiosi, esperti o meno di musica, ad entrare.

La statua è opera di uno scultore che ha voluto raffigurare l’uomo e l’artista con forme decisamente classiche e rifinite, senza indulgere alla tentazione delle stravaganti geometrie, spesso tutte da interpretare, degli artisti attuali. Paganini sta suonando, con lo sguardo magnetico  rivolto verso di  noi, quel violino che, anche se molto caro, doveva tollerare l’espediente un po’ narcisistico del maestro per mostrare le sue doti: far saltare man mano le corde dello strumento, lasciando integra solo la quarta, il Sol, che gli consentiva di passare dal tono grave a quello acuto.

Di seguito alcune dichiarazioni tratte dagli interventi durante l’inaugurazione.

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“La Fondazione che io presiedo, e che porta il mio nome, ha deciso di omaggiare i genovesi con l’effigie di  Niccolò Paganini”, afferma il principe Domenico Antonio Pallavicino, “La città dei Rolli, che ospita opere di maestri come Rubens, Guido Reni, Parodi e Giulio Romano,  guarderà con favore a Livio Scarpella, artista di coltivato magistero, autore della straordinaria scultura di bronzo che immortala il grande musicista”.

“Sono felice di non essere condizionato dalle tendenze dell’arte contemporanea, che avrebbero fatto, magari, un Paganini a triangolo, a cubo o a spirale per inventare qualcosa che alludesse all’avanguardia”, commenta Vittorio Sgarbi. “Paganini è storia presente. Finalmente un monumento che coglie nel segno e che rappresenta più l’anima che il corpo del violinista. In questa scultura si può percepire un’onda musicale, un dinamismo quasi dionisiaco, che lo scultore Livio Scarpella ha impresso all’opera”.

Il Sindaco di Genova Marco Bucci: “È un bel momento che ci permette di recuperare una figura importantissima di Genova che questa città non aveva tributato adeguatamente nel tempo. Paganini, che io definisco dinamico più che diabolico, tramite la sua arte, manda un messaggio ai giovani. Abbiamo bisogno di persone eccezionali, di tanti leader e di tanti artisti, come Paganini, specie nei tempi che stiamo attraversando, in cui vogliamo portare la città a livello europeo”.

“Giornata importante per la città. Finalmente Genova avrà la sua statua dedicata a Niccolò Paganini. Dobbiamo ringraziare la Fondazione Pallavicino, di cui anche io faccio parte”, specifica l’assessore alle Politiche Culturali del Comune di Genova, Barbara Grosso, “per un lavoro durato molti mesi e che si chiude oggi con questa inaugurazione, nel giorno perfetto, quello in cui viene proclamato il vincitore del Premio Paganini”. Elisa Prato