Home Cronaca Cronaca Genova

Marassi senza pace, ancora lanci dall’esterno del carcere

Marassi senza pace, ancora lanci dall’esterno del carcere
Garitta del carcere genovese di Marassi (foto di repertorio)

Carcere di Marassi senza pace. Droga e telefoni cellulari sono stati scoperti all’interno della Casa circondariale di Marassi, a Genova, dalla Polizia Penitenziaria.

A renderlo noto Vincenzo Tristaino, segretario regionale per la Liguria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE).

“Ancora una volta, abbiamo intercettato un lancio dall’esterno del carcere verso gli spazi dell’Area verde frequentati dai detenuti.

Nella casa circondariale di Marassi, lo scorso 30 giugno, erano ristrette 700 persone.

Per questo, il SAPPE torna a evidenziare che è assolutamente necessaria potenziare tecnologicamente la Sala Regia, fulcro del monitoraggio della sicurezza interna ed esterna, il ripristino del servizio delle sentinelle sul muro di cinta, anche in considerazione che attiguo al carcere vi è un grande supermercato e lo stadio dal quale è probabile che avvengano i lanci nonché urgentissimi interventi per rendere sempre funzionanti ed efficienti i sistemi anti-scavalcamento ed anti-intrusione.

Ma fondamentale è anche che vengano assegnati alla Direzione del carcere di Marassi anche i fondi per l’acquisto di apparecchi inibitori ai droni (capaci di arrivare fin sulle finestre delle celle”.

Per Donato Capece, segretario generale SAPPE, “questo episodio riporta prepotentemente all’attenzione la problematica, peraltro comune a tutti gli istituti penitenziari, dell’introduzione e del possesso di microcellulari, che oramai hanno dimensioni sempre più ridotte, da parte dei detenuti. Ci auguriamo che al più presto, il personale del Corpo di polizia penitenziaria venga dotato di apposite strumentazioni per contrastare questo fenomeno”. Per questo, il leader del SAPPE “auspica in un celere intervento di questo Governo sulle continue criticità e problematiche del sistema, partendo dalle continua ed inaccettabili aggressioni al personale di Polizia Penitenziaria, oramai all’ordine del giorno”.