Marassi, lo spettro del rifiuto riaffiora nel quartiere
È tornato lo scenario già visto circa dieci giorni fa: nel quartiere di Marassi, a Genova, i cassonetti dell’immondizia sono di nuovo straripanti, con sacchi che fuoriescono ai lati e una scena che residenti e passanti descrivono come “una tempesta perfetta”. Alcuni cittadini hanno scattato foto alle 7 del mattino, mostrando cumuli di rifiuti attorno ai cassonetti ormai troppo pieni, aggravati da una mattinata piovosa che ha amplificato odori e degrado.
Odori, topi e degrado: la protesta dei residenti
«Questa situazione sta diventando insopportabile – racconta una residente – C’è una puzza che non riesci neppure a passare. Prima c’erano i cinghiali, ora ci sono i topi». I residenti osservano come, in diversi casi, molti sacchi restino sotto i cassonetti dopo lo svuotamento, emanando forti odori: «Bisognerebbe far sapere che i cittadini suggeriscono che quelle volte che vengono svuotati i bidoni, devono essere in due perché gran parte dei sacchi di spazzatura rimangono sotto ed emanano forte odore. Quindi il cassonetto oltre ad essere svuotato, dovrebbe essere lavato» senza contare «che il più delle volte ci sono così tanti rifiuti che fuoriescono dai bidoni che non ci si può neppure mettere la bustina con gli escrementi del cane!».
Disservizi non solo a Marassi. La sindaca: affrontare problema strutturale
Il problema non riguarderebbe solo Marassi. A Genova, i servizi di raccolta dei rifiuti si trovano in ginocchio in diversi quartieri: cassonetti traboccanti, mancanza di impianti di trattamento adeguati e vertici aziendali richiamati dalla cittadinanza.
Nei giorni scorsi la sindaca di Genova, Silvia Salis, ha convocato d’urgenza i vertici della partecipata comunale dei rifiuti (AMIU) per affrontare “problema strutturale” e chiede “una soluzione immediata e concreta” per evitare che la situazione si ripeta.
La sensazione è che, per evitare che la discarica urbana diventi simbolo permanente del quartiere, servano interventi concreti, rapidi e coordinati.
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