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Libertà di espressione nell’era dei democratici Usa: Trump censurato dai social

Trump e Biden (foto di repertorio fb)

Libertà di espressione nell’era dei democratici Usa e potere mediatico dei padroni dei social network.

Facebook oggi ha esteso la censura imposta al presidente uscente degli Stati Uniti Donald Trump, sostanzialmente votato dalla metà degli americani, ritenendo che “i rischi di consentire al presidente di continuare a utilizzare il nostro servizio durante questo periodo siano semplicemente troppo grandi”.

Lo ha riferito il fondatore del social network Mark Zuckerberg, aggiungendo: “Pertanto stiamo estendendo il blocco che abbiamo posto sui suoi account Facebook (oltre 32 milioni di ‘like’, ndr) e Instagram a tempo indeterminato, e per almeno le prossime due settimane, fino al completamento della transizione pacifica del potere”.

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Inoltre, Twitter ha cancellato alcuni degli ultimi “tweet” del presidente Trump, fra i quali il video registrato in cui invitava ancora una volta i manifestanti di Capitol Hill a non usare la violenza, a stare calmi, a rispettare le Forze dell’ordine e ad andare a casa in pace, senza rinunciare a mostrare affetto per loro e a denunciare i brogli elettorali.

Dopo la censura, i responsabili di Twitter hanno anche bloccato l’account del presidente Trump (oltre 88 milioni di follower, ndr) per 12 ore. La società ha inoltre spiegato che ulteriori violazioni delle politiche del social network si tradurranno in una sospensione permanente dell’account.

“Due società private, Facebook e Twitter – ha commentato Vittorio Sgarbi – che non fanno mistero di sostenere politicamente i democratici, cioè gli avversari di Trump, che censurano un presidente americano eletto democraticamente: questo è un vero attentato alla democrazia”.