La protesta prosegue senza sosta in attesa del vertice di venerdì a Roma sul futuro dello stabilimento di Cornigliano
Continua a essere una settimana complicata per la viabilità del ponente genovese, dove il presidio dei lavoratori dell’ex Ilva non accenna a interrompersi dopo l’esito negativo degli ultimi contatti tra Regione Liguria, Comune di Genova e il commissario straordinario Giancarlo Quaranta. Anche questa mattina piazza Savio e via Guido Rossa risultano di nuovo chiuse al traffico, con ripercussioni importanti sui collegamenti tra Cornigliano, Sestri Ponente e il resto della città.
I lavoratori, in mobilitazione permanente da lunedì, hanno ribadito la volontà di mantenere la pressione fino al confronto decisivo di venerdì a Roma, quando si riaprirà il tavolo istituzionale sul futuro dello stabilimento genovese. Il clima è di grande attesa, ma anche di tensione crescente, alimentata dall’assenza di certezze sugli investimenti e sulla continuità produttiva.
La mobilitazione all’alba davanti alla fabbrica
Alle 5 del mattino, come già accaduto nei giorni precedenti, gli operai si sono ritrovati davanti ai cancelli di Cornigliano per valutare le prossime mosse della protesta. Possibile, spiegano, un nuovo corteo in grado di bloccare i principali snodi stradali del ponente, replicando quanto già accaduto ieri, quando le manifestazioni hanno di fatto paralizzato Genova per l’intera giornata.
Il conflitto, iniziato come un presidio fisso, si è progressivamente trasformato in una mobilitazione diffusa e dinamica, capace di coinvolgere anche altri comparti industriali della città preoccupati per le sorti dell’acciaio e dell’indotto.
La giornata di ieri: migliaia in corteo e l’occupazione del Ponte Genova San Giorgio
La protesta di ieri resterà una giornata simbolo: migliaia di lavoratori, non soltanto dell’ex Ilva ma anche di Ansaldo, hanno attraversato la città dando vita a un corteo imponente che ha raggiunto e occupato il Ponte Genova San Giorgio. È stata la prima volta in assoluto che il viadotto, inaugurato nel 2020 dopo il crollo del Morandi, è stato preso pacificamente dai manifestanti, diventando il fulcro di una mobilitazione che ha attirato l’attenzione nazionale.
La scelta di salire sul ponte ha voluto rappresentare una richiesta forte e visibile: difendere l’occupazione, garantire un futuro industriale agli stabilimenti e scongiurare una nuova crisi produttiva che i lavoratori giudicano ormai insostenibile.
Verso lo sciopero generale
Per domani i sindacati hanno confermato la convocazione dello sciopero generale, con un nuovo corteo che attraverserà il ponente per poi dirigersi verso il centro cittadino. L’obiettivo è mantenere alta l’attenzione politica in vista del vertice di Roma, nel quale si attendono risposte concrete sul piano produttivo e sulle prospettive occupazionali.
Aggiornamenti
Ore 8.20 Blocco su piazza Savio: chiusa la direzione levante verso strada G.Rossa da piazza Savio. Per la direzione ponente della strada G. Rossa, chiusa uscita su piazza Savio, aperta in direzione casello Ge Aeroporto.
Ore 6.00 Strada G. Rossa: al momento aperta direzione levante da piazza Savio prosegue chiusura per i veicoli provenienti dal casello Ge Aeroporto. Per la direzione ponente chiusa uscita su piazza Savio, aperta in direzione casello Ge Aeroporto.
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