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Come nasce un campione di Poker

Un momento del film Poker Generation

Impossibile non ammettere quanto nel poker la fortuna sia un fattore chiave, sopra le parti. Per questa ragione, capita talvolta di vedere un giocatore mediocre, privo di particolari qualità, arrivare ad un final table di un importante torneo. Al contrario, in certi periodi, persino il player più forte fatica a portarsi a casa anche solamente i buoi pre-flop.

Per fare chiarezza: la componente fortuna ci mette sicuramente del suo, ma se si vogliamo raggiungere risultati, in quello che viene definito “lungo periodo”, bisogna migliorare le proprie capacità e “skillarsi”.

Come posso rendermi conto se sto migliorando?

Il blog di Pokerstars suggerisce questi sei semplici segnali.

1- Conoscenza delle basi del gioco.

Non ci riferiamo alle regole del gioco, quelle si danno per scontate: se non si sa ad esempio cosa sia un grande buio o non si sa quali mano battono altre mani, non si può neanche iniziare a leggere questo elenco.

Ci riferiamo piuttosto a concetti come quello della scelta delle mani di partenza, le celebri “odds” e la cosiddetta posizione.

Ci va tempo a prendere dimestichezza con queste, però già solo il fatto di sapere cosa siano e provare ad applicarle, rappresenta un segnale di crescita.

2 – Saper riconoscere quando si sbaglia.

E’ importante non giustificare sempre i propri errori e scarsi risultati con la sfortuna: bisogna ammettere quando si è condotta male una mano e provare a non commettere più quell’errore.

3 – Saper correggere gli errori.

La logica conseguenza del punto 2 è quella di sapere correggere i propri errori, in modo da crescere come giocatore, riducendo la percentuale di errore.

4 – Non basarsi solo sul risultato.

In questo gioco, soprattutto all’inizio non bisogna focalizzarsi troppo sui risultati: spesso capita che un principiante che vince un torneo si creda un fenomeno ed uno che invece ne perda tre di fila una schiappa. Bisogno acquistare la sensibilità per capire dove si è sbagliato e se è stata colpa nostra: se esco da un torneo perché sono stato scoppiato da due assi ed io avevo “KK” è diverso dall’uscire perche mi sono impelagato in un bluff orribile.

5 – Monitorare i propri risultati.

Ok, giusto non essere troppo resulted-oriented, però non bisogna neanche ignorare proprio totalmente i numeri. Per prima cosa facendo attenzione ai propri numeri si capisce la modalità in cui si è più forti (torneo, cash game o sit and go) ed inoltre si può controllare di non perdere troppi soldi.

6-Crescita della passione nel poker.

Se ci si è accorge che si sta iniziando ad amare questo gioco, sicuramente ci si applicherà al meglio per crescere come giocatore. Ormai esistono molti siti che permettono di esercitarsi in maniera perfettamente gratuita, giocando alle versioni demo dei giochi più famosi – come su questo sito.