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Chiavari, libera balneazione alla foce del Ponente Rupinaro

Lavagna (foto di repertorio)

Marco Di Capua, sindaco della città di Chiavari revoca il divieto temporaneo di balneazione nel tratto del torrente Ponente Rupinaro. Il divieto era stato emesso mercoledì 22 agosto a causa della presenza rilevata del batterio Escherichia Coli.

I campionamenti effettuati nei giorni scorsi alla foce del torrente Rupinaro, dall’ ente regionale Arpal, hanno dato l’esito favorevole a tutte le analisi e i parametri previsti. Iren Acqua Tigullio, ha comunicato che sono state risolte, nel primo pomeriggio di mercoledì 22 agosto 2018, diverse problematiche sulla rete nera in C.so Buenos Aires che generavano un travaso nella rete bianca scaricandol nel Torrente Rupinaro.

«Solo con le opere di bonifica iniziate con la mia amministrazione – puntualizza Di Capua – e gli investimenti richiesti e messi a disposizione da Ato, potremmo avere una rete delle acque nere che in futuro eviterà perdite. Dopo un incontro con i vertici dell’azienda, abbiamo scoperto che le precedenti amministrazioni non avevano mai richiesto miglioramenti o interventi sulla rete: ed ecco i risultati, sversamenti delle acque nere nelle bianche con conseguente divieto di balneazione. Amministrazioni capaci di sole parole!»

Il consigliere delegato al ciclo delle acque Paolo Garibaldi spiega: «E’ un anno che i tecnici Iren effettuano riparazioni, in diversi punti, della rete fognaria che continua a perdere e a generare interferenze con le acque bianche. Ma grazie alla collaborazione dei dirigenti Ato, abbiamo concordato un piano di rinnovo di tutta la rete cittadina.» Antonio Segalerba, consigliere metropolitano e presidente del consiglio comunale conclude dicendo:

«Stiamo portando avanti interventi necessari, che non sono mai stati eseguiti da nessuno dei nostri predecessori, nonostante i passati annunci in pompa magna. Abbiamo coinvolto anche il nostro consigliere in Iren Acqua Tigullio, Sergio Chiappe, che segue tutti gli aspetti relativi ai lavori predisposti per porre un termine al susseguirsi di opere a spot non risolutive del problema generale di manutenzione e sicurezza dei condotti, sia delle acque bianche che di quelle nere.» ABov