Home Sport Sport Genova

Carlo Mattia: calcio verso la rovina, occorre un ridimensionamento

Nonostante l’idea – per il momento…. – sia naufragata, continua a tenere banco l’argomento “SuperLega”, il “Campionato Europeo dei Campioni” voluto in primis dal presidente della Juventus Agnelli e dalle più ricche (ma anche più indebitate) società calcistiche europee: dal Real Madrid al Bayern, dal Manchester City al Paris Saint Germain.

Tutto questo creando una nuova federazione, indipendente, che non avrebbe nulla da spartire a FIFA e UEFA.

Sull’argomento, abbiamo interpellato un giornalista sportivo storico, oggi in meritata pensione, Carlo Mattia.

Mattia specie in Liguria è parecchio noto.

Iniziò la professione a fine anni ’70  su Radio Sampierdarena 1, con il “maestro” Dante Battioni, per poi passare a Radio Genova FM101 e Radio Reporter.   

Poi il gran passo verso le Tv, dove commento per Telespazio i campionati Mondiali del 1982, quindi Telegenova, Telecittà, Telenord; successivamente su Primo Canale era telecronista delle partite di serie della Pallavolo.

Sino a un paio di anni fa quando teneva una seguitissima rubrica su Antenna Blu Tv, sempre sul Volley.

Non dimenticato il suo contributo verso la carta stampata, dove è stato seguita firma su Gazzetta del lunedì e Corriere Mercantile, per poi essere per dieci anni Segretario Regionale USSI (Unione Stampa Sportiva Italiana), oltre a dirigente di team pallavolistici.

-Carlo, cosa ne pensi dell’idea Superlega?

“Premesso che ne penso tutto il male possibile, io però mi sento di fare una critica anche alla Uefa e alla Fifa, una cosa semplice: ci sono dei limiti di deficit, facciamoli rispettare, chi non si adegua fuori, ricomincia dai dilettanti o da una serie minore e se lo scudetto non lo vincono Juve, Milan, Inter o comunque una big… chi se ne frega!”.

-La Superlega distruggerebbe i sogni di tanti tifosi…

“Esattamente, perché c’è tutta una Italia di provincia, con le proprie grandi tifoserie, che vorrebbe vedere la propria squadra in serie A! Ebbene, facciamo in modo che in A ci possano arrivare. I proventi TV? Li prenderanno dai tifosi di provincia, e se gli ingaggi si abbasseranno i giocatori se ne faranno una ragione. Io dico largo ai giovani dei vivai e se possibile limitiamo i giocatori stranieri”.  

“E poi ci sono quegli allenatori che fanno i capricci – prosegue come un fiume in piena Mattia – per avere Tizio o Caio; poi all’improvviso si accorgono che non sono adatti al “loro gioco”, ed ecco allora milioni di investimenti si accomodano in panchina o in tribuna! Questo calcio ormai è alla frutta…”

-Cosa si potrà fare, a suo parere?

“Ridimensionare. Io sono convinto che anche i tifosi più accesi, davanti alla prospettiva che la loro squadra sparisca, sarebbero disposti ad accettare un ridimensionamento. Ed è fondamentale che se si deve fare un passo indietro lo si faccia tutti!”.

-Gli allenatori…

“Già, perché siamo poi sicuri che se a certi super allenatori anzichè fornire grandi calciatori fossero dati da allenare giocatori medi, tipo quelli che hanno a disposizione gli allenatori e le squadre che lottano per la salvezza, oppure giovani emergenti non lotterebbero anch’essi nelle zone basse della classifica?”.

-Poi c’è il capitolo Procuratori…

“Altro grande problema! Perché sino a quando questi personaggi troveranno società che sono disposte a pagare cifre folli di commissioni la situazione non potrà che peggiorare. Se le società, tutte unite, in maniera unanime decidessero dei plafond di massima, le cose cambierebbero in meglio per tutto il sistema. I Procuratori, non tutti ma parecchi, oggi vanno a trattare per i loro assistiti con il jet privato o in Ferrari…”.

-Considerazioni valide di un esperto Giornalista…

“Potrei dire anche considerazioni ed idee di un vecchio pazzo, che segue ed ha scritto ci calcio per quasi mezzo secolo, che ha conosciuto personaggi che con il calcio si sono rovinati oppure presidenti che hanno fatto sognare anche le medio-piccole società, gestendole in maniera oculata, lanciando giovani, curando i settori giovanili e rifiutandosi di ricevere i Procuratori e trattando direttamente con i giocatori o con i loro genitori!”

-Diremmo idee del passato ma attualissime e valide…

“E’ soltanto un mio sfogo, nel vedere un mondo sportivo che sta andando verso il baratro…”.

Grazie a Carlo Mattia, signore e giornalista d’altri tempi.

FRANCO RICCIARDI

Nelle foto: in alto, Carlo Mattia in relax a Bonassola con un nipotino; all’interno dell’articolo, con gli ex nazionali di volley Papi e Lucchetta, mentre conduce una trasmissione Tv ed ancora in relax in casa, comodamente in poltrona.