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Bimbi con geloni ai piedi. Pediatri a Iss: possibile sintomo Covid-19, indagate

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Tampone (foto di repertorio fb)

Indagare su un inedito, possibile sintomo legato al Covid-19.

Si tratta di una sorta di “geloni ai piedi” riscontrati in vari soggetti asintomatici in età pediatrica, anche se al momento non vi è alcun legame dimostrato con la malattia.

Lo ha chiesto, secondo quanto riportato stamane dall’agenzia Ansa, un gruppo di specialisti di Roma, Catanzaro, Cesena e Bari con una lettera indirizzata al presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro.

Questa sintomatologia è stata recentemente segnalata anche dall’associazione dei dermatologi francesi.

“Fin dall’inizio della pandemia di Covid-19 in Italia – hanno spiegato gli specialisti – abbiamo registrato un numero sempre più crescente di segnalazioni, da parte dei pediatri e sui social, di casi, in popolazione di età pediatrica e adolescenziale, di lesioni a chiazza rosso-violaceo, soprattutto a carico delle dita dei piedi.

Queste chiazze, si presentano in bambini e ragazzi, per lo più asintomatici, alcuni, parrebbe, con positività familiare al Covid-19, spesso dopo una sindrome parainfluenzale e si risolvono spontaneamente dopo due-tre settimane.

Al momento, non è stato possibile globalmente appurare se siano espressione dell’infezione Covid-19, essendo necessari tamponi e test sierologici su larga scala.

Le lesioni, simili a Erytema Pernio-Like (i meglio conosciuti ‘geloni’, sicuramente non così frequenti in questa stagione) hanno peraltro suscitato anche l’attenzione di dermatologi francesi che hanno, nelle scorse ore, lanciato l’allarme”.

Quadri clinici simili, in pazienti di Whuan, sono già stati descritti in letteratura medica. Mentre ora le segnalazioni arrivano un pò da tutti i Paesi.

Se tali lesioni dovessero essere, nel futuro più imminente, correlate al Covid-19, sarebbero da considerare manifestazioni di notevole valore clinico della stessa infezione, posta la sostanziale asintomaticità della stessa nell’età evolutiva e il contestuale potenziale di contagiosità.

Pertanto, abbiamo chiesto ai vertici dell’Iss elevare l’attenzione su questo importantissimo ambito”.