Home Cronaca Cronaca Mondo

Azovstal, si arrendono in circa 350: 51 i feriti soccorsi dai russi | Video

Azovstal, si arrendono in circa 350, 51 i feriti soccorsi dai russi
Azovstal (foto canale Telegram Tar Journal)

Ieri il battaglione Azov, sul proprio canale telegram, ha annunciato la decisione di “salvare vite” e di aver ricevuto quest’ordine dal comando militare supremo di Kiev e quindi arrendersi ad Azovstal.

Per questo decine di autobus avrebbero evacuato i soldati ucraini dall’Azovstal di Mariupol.

Azovstal, si arrendono in circa 350, 51 i feriti soccorsi dai russi
I soldi ucraini di Azovstal sui pullman (foto RT)

Secondo quanto riportano media russi sui propri canali Telegram, ieri è iniziata la resa dei militanti dell’unità nazionalista “Azov” e dei soldati ucraini bloccati presso lo stabilimento Azovstal di Mariupol.

Da Azovstal sarebbero usciti in 300 di cui 51 feriti anche gravi. I feriti sarebbero stati portati, sotto scorta, presso l’ospedale del distretto centrale di Novoazovsk, per ricevere le cure mediche necessarie.

I restanti trasportati su alcuni bus sono giunti in un campo di prigionieri di guerra a Yelenovka.

Azovstal, si arrendono in circa 350, 51 i feriti soccorsi dai russi
La resa di alcuni soldati ucraini di Azovstal (immagine ministero Difesa russo)

Sembra che tra i militari che si sono arresi figurino diversi europei e un alto ufficiale Usa ed alcuni ex militari Uk.

“Ora – da quanto spiega la corrispondente di Channel One Irina Kuksenkova inizieranno gli interrogatori dei prigionieri di guerra ucraini dall’Azovstal.”

Sempre secondo la corrispondente di Channel One ci sarebbero ancora diverse persone bloccate ad Azovstal, compresi militari.

Il video ufficiale del ministero della Difesa russo della resa e del soccorso dei militari presenti ad Azovstal

La situazione a Mariupol 

A Mariupol, la situazione dei militari risulta piuttosto nebulosa. Se in città, infatti, la vita sta tornando regolare nel resto della zona le operazioni sembrano proseguire.

Secondo le stime russe, infatti, il raggruppamento da parte ucraina, era inizialmente composto da un massimo di 20.000 soldati e ufficiali, fino a 14.500 soldati e ufficiali.

Al 16 maggio sono rimaste 2227 persone che mancherebbero all’appello. Da circa 8500 entro la metà di marzo dopo il completamento dell’accerchiamento della città.

Ora le forze russe rimaste ad Azovstal andranno in altre direzioni dopo essersi riposate e raggruppate.

Ma che fine farà il Mar d’Azov, diventerà il mare interno della Russia? Ora si formerà un corridoio terrestre verso la Crimea? E il porto di Mariupol?

Il ministero della Difesa ucraino ha rilasciato una dichiarazione su Azovstal

“La direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa, le forze armate ucraine, la Guardia nazionale, il servizio di frontiera – spiega il ministero della Difesa ucraino – hanno avviato un’operazione per salvare i difensori di Mariupol bloccati sul territorio dello stabilimento Azovstal”.

“Il 16 maggio – si legge in una nota ufficiale sul canale Telegram – 53 feriti gravi vengono evacuati da Azovstal in una struttura medica a Novoazovsk per assistenza medica. Altre 211 persone vengono portate a Olenevka attraverso il corridoio umanitario. Per un ulteriore rientro a casa verrà effettuata una procedura di cambio.

Per quanto riguarda i militari, ancora rimasti nel territorio dell’Azovstal, sono in corso le misure di salvataggio grazie agli sforzi congiunti dei suddetti dipartimenti.”

Lo stesso Zelensky ha riconosciuto la resa dei militanti di Azovstal

“Giornata difficile, ha detto Zelensky. Ma questa giornata, come tutte le altre, ha lo scopo di proteggere il nostro Paese e la nostra gente. Grazie alle azioni dell’esercito ucraino – le forze armate ucraine, l’intelligence, nonché il gruppo negoziale, il Comitato internazionale della Croce Rossa e l’ONU, speriamo di poter salvare la vita dei nostri ragazzi. Voglio sottolineare che l’Ucraina ha bisogno di eroi ucraini vivi. Questo è il nostro principio. Penso che ogni persona adeguata capirà queste parole.”