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Anpi: 25 aprile senza bandiere Nato, ora pace. Attenti a fake news di Zelensky

Battaglione Azov, reparto militare filonazista ucraino impiegato per contrastare i separatisti filorussi (foto d'archivio)

“La Nato non è un’organizzazione pacifista”.

Poi, sulle fake news di parte ucraina e i ‘media mainstream’ che le diffondono in massa: “Putin fa propaganda, ma anche Zelensky la fa. Attenti al presidente ucraino, che ha sciolto una decina di partiti di opposizione”.

Lo ha riferito il presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo, che durante la presentazione delle celebrazioni del 25 aprile, a nome dei partigiani italiani, ha ribadito la netta contrarietà a fornire armi all’Ucraina del presidente-comico Vlodomyr Zelensky fomentato dagli Usa del presidente dem Joe Biden.

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Durante i vari eventi per la Festa della Liberazione, organizzati dall’Anpi, non ci saranno quindi le bandiere Nato perché “sono inappropriate in questa circostanza in cui bisogna parlare di pace”.

“Ho visto video, la cui veridicita’ pare essere confermata – ha aggiunto Pagliarulo – in cui soldati ucraini sparano alle gambe di soldati russi.

Anche li’ c’e’ bisogno di chiarimenti.

Ci sono state tante violenze in passato a cominciare dalla terribile guerra del Donbass, cominciata dopo i fatti di piazza Maidan e dopo l’indipendenza della Crimea.

Bisogna stare attenti a verificare le fonti di tutte le informazioni.

Andiamo oltre i buoni e cattivi e vediamo come stanno davvero le cose.

Se, ad esempio, Bucha è stata davvero opera dei russi bisognerà individuare anche i responsabili militari di questo crimine di guerra.

In ogni caso, come Anpi non siamo mai stati equidistanti nella tragedia di questa guerra in Ucraina. Eravamo e siamo dalla parte degli aggrediti e contro gli aggressori.

Tuttavia, siamo stati da subito contrari all’invio di armi all’Ucraina. Ci chiediamo come si fa a non vedere che si rischia di creare una catastrofe con una reazione a catena con effetti disastrosi”.

Battaglione Azov, reparto militare filonazista ucraino impiegato per contrastare i separatisti filo-russi