Un maestro dell’architettura ligure si è spento a 78 anni
Si è spento a 78 anni, dopo una lunga malattia, l’architetto Orazio Dogliotti, nato a Castelnuovo Magra (SP) e figura di riferimento dell’omonimo Studio Dogliotti, tra i più stimati in Liguria. Professionista appassionato e innovatore, ha lasciato un segno indelebile nel panorama architettonico genovese e non solo.
Le parole che raccontano la sua visione
Sul sito dello studio che porta il suo nome, Dogliotti aveva descritto così la sua filosofia progettuale: “Interesse e passione per la entusiasmante ‘avventura’ nella meravigliosa ‘favola’ dell’Architettura, mi hanno portato a divenire un curioso esemplare di ricercatore e traduttore dell’essenza, una sorta di investigatore delle problematiche. Ciò mi ha tramutato in un inventore e sperimentatore al contempo di soluzioni compositive costruttive e progettuali. Da trentacinque anni sono professionista; la innata curiosità ed i ricercati contatti sul campo con personaggi, aziende, imprese e sperimentazioni in ogni settore hanno sferzato l’ingegno e stimolato la mia missione. La collaborazione universitaria, l’insegnamento, le grandi personalità avvicinate e frequentate in campo accademico ed artistico sono state entusiasmanti e formative per la metodologia progettuale e determinanti nel rapporto con le persone”.

Una carriera iniziata a Genova
Dogliotti si era laureato in Architettura nel 1976 all’Università di Genova. Negli anni successivi aveva intrapreso un percorso accademico come assistente alle esercitazioni presso la Facoltà di Architettura, nella Cattedra di Architettura degli Interni Design e Arredamento. Dal 1977 risultava iscritto all’Ordine degli Architetti di Genova con il numero 658.
Tra il 1978 e il 1990 aveva tenuto seminari dedicati a materiali e tecniche di intervento, proseguendo dal 1990 con collaborazioni universitarie, lezioni monografiche e la partecipazione come correlatore a numerose tesi di laurea. Tra il 1976 e il 1989 aveva inoltre insegnato ai Corsi Regionali di Industrial Design, contribuendo alla formazione di nuove generazioni di progettisti.
Il progetto simbolo: la riqualificazione di Corso Italia
Il nome di Dogliotti è legato soprattutto al grande intervento di riqualificazione di Corso Italia, firmato nel 1992. Un’opera che ha cambiato il volto del celebre lungomare genovese, con un recupero architettonico che ha interessato verde, arredo urbano e illuminazione pubblica.
Il progetto si estendeva per 3.500 metri lineari, con 90.000 mq di nuova pavimentazione, 12.000 metri di bordi in granito rosa, grandi rosoni artistici sui marciapiedi e 40 fioriere-panchine lunghe 14 metri, divenute parte integrante dell’identità di Corso Italia. Un intervento che ancora oggi definisce l’immagine del lungomare più amato dai genovesi.
L’ultimo saluto
I funerali di Orazio Dogliotti si terranno giovedì 25 settembre alle ore 11:30 nella parrocchia di San Paolo in via Acquarone. Il Santo Rosario verrà recitato questa sera alle 18 nella stessa chiesa.
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