“Io credo che se si dovesse andare al ballottaggio la maggior parte delle candidate e dei candidati sono più riconducibili a un’area ovviamente progressista. Penso che saremo in grandissimo vantaggio. Per cui non è questione di accordi, gli elettori si riconosceranno nella candidata o nel candidato di riferimento per la loro area”.
Lo ha dichiarato ieri sera la candidata sindaca del centrosinistra Silvia Salis rispondendo ai possibili apparentamenti in caso di ballottaggio, dopo le elezioni di domenica 25 e lunedì 26, se non dovesse essere raggiunta la vittoria al primo turno da parte di uno dei candidati a sindaco di Genova.
Un eventuale ballottaggio che, lo ricordiamo, si terrebbe nei giorni dei cinque referendum.
“Stiamo vivendo – ha aggiunto Salis – la vergogna che delle istituzioni dello Stato dicono di non andare a votare e credo che questa sia un’altra pagina veramente di basso livello. Detto questo, abbiamo esponenti di spicco della destra italiana che dicono di non andare a votare l’8 e il 9 giugno. Quindi non credo che questo possa aiutare il candidato del centrodestra nel caso”.