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Val Bormida, al via Bosco Amico per valorizzare il territorio

Val Bormida, parte Bosco Amico per valorizzare il territorio

Selvicoltura: al via il bosco amico della Val Bormida. Gestire e far “vivere il bosco” per promuovere e valorizzare il territorio.

È la Val Bormida, perla verde della provincia più boscosa d’Italia, che ha visto l’ideazione del progetto il Bosco Amico, attraverso il quale si cerca di andare ad intercettare i ragazzi delle scuole medie e superiori per insegnargli come l’uomo coltiva e si prende cura, in maniera consapevole, del bosco e delle sue ricchezze.

È quanto afferma Coldiretti Savona, a seguito della collaborazione messa in campo assieme ad un’azienda specializzata in selvicoltura e manutenzione del territorio e il CEA  (Centro Educazione Ambientale) per insegnare ai ragazzi come una gestione razionale della risorse della macchia boschiva possa permettere di promuovere il territorio e difenderlo dal dissesto idrogeologico e dal pericolo d’incendio. Il progetto, a causa delle difficoltà derivanti dell’emergenza Covid-19, invece di prevedere la presenza delle classi sarà distribuito alle stesse attraverso video didattici.

“L’idea che ha mosso il progetto, è stata quella di voler mostrare ai ragazzi delle scuole tutti gli aspetti di un cantiere forestale attivo e operativo – afferma Niccolò Canepa, Presidente dell Associazione Regionale Imprese Boschive (Arbores Domi) – in modo che, un domani, sappiano qual è il modo migliore per difendere il nostro territorio, valorizzarlo e renderlo fruibile. Per poter crescere e svilupparsi infatti i boschi, soprattutto quelli cedui delle nostre zone, hanno bisogno di essere gestiti attraverso tagli periodici che non danneggiano gli alberi, in quanto le piante per beneficiare della rinnovazione hanno bisogno di questo genere di intervento.”

“Conoscere e tutelare adeguatamente i boschi – affermano il Presidente di Coldiretti Savona Marcello Grenna e il Direttore Provinciale Antonio Ciotta – è importantissimo per garantire un ambiente di vita più sano e per contrastare il più possibile  il dissesto idrogeologico. La nostra regione ha un patrimonio boschivo di circa 375.000 ettari, uno tra i più importanti e grandi d’Italia, pari al 74% della superficie totale. Per noi il bosco è, e deve essere considerato, una grandissima ricchezza, un patrimonio che va salvaguardato attraverso una corretta manutenzione. La gestione sostenibile assolve così a funzioni importanti per tutta la collettività, e permette di preservare il nostro territorio dall’abbandono”.