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Tragedie e incidenti fra apneisti e pescatori subacquei

Guardia costiera (immagine di repertorio)

Ci sono sempre troppi incidenti mortali fra gli appassionati di pesca subacquea e persino fra gli apneisti. Anche quest’anno si contano molti incidenti con vittime e purtroppo dobbiamo predire quasi sicuramente che alla fine della stagione il bilancio sarà ancor più pesante di quello degli anni precedenti.

Le cause della recrudescenza sono diverse, ma quello che possiamo ragionevolmente affermare è che non si tratta di fatalità. Possiamo dire che la causa principale è la continua ricerca di allungare l’apnea per scendere sempre più in profondità per pescare e catturare prede sempre più eclatanti.

Si tratta di una insensata bramosia che colpisce spesso i principianti e, purtroppo, anche dei sub esperti e persino dei veri campioni. Oggi nella pesca subacquea e nell’apnea profonda si cerca di superare i propri limiti per delle soddisfazioni effimere come avviene in tante altre forme di esibizionismo sterile degli sport estremi che portano a gesti fini a se stessi e a comportamenti irrazionali e insensati.

Bisogna avere il coraggio di dire come stanno le cose se si vuol fare prevenzione e contribuire a salvare delle vite umane! E’ bene ribadire il concetto basilare che non c’è preda che valga una vita! Per chi vuol approfondire la tematica consigliamo la lettura dell’articolo “La nostre inchieste: tanti, troppi incidenti” di Gherardo Zei pubblicato su Pescasub di settembre 2019 attualmente in edicola. Ci sono le opinioni e i consigli di: Antonino Aruta, Marco Bardi, Antonino Vella, Gabriele Delbene e Giacomo De Mola.ABov