Gl investimenti sul forno crematorio di Staglieno
Dopo mesi di attesa, è arrivata la conferma dal Comune di Genova: la giunta ha approvato il nuovo schema di convenzione con So.Crem, che sarà operativo entro l’inizio del 2026 e prevede la presentazione di una proposta di partenariato per la gestione delle attività di cremazione. Soddisfatto il presidente Ivano Malcotti, che ha ringraziato la sindaca Silvia Salis e i consiglieri della maggioranza per aver riconosciuto il valore sociale del lavoro svolto dall’associazione.
La posizione di So.Crem sul secondo forno
Malcotti ha ribadito la contrarietà all’ipotesi di un secondo forno crematorio, giudicato inutile e dannoso. I dati ufficiali, confermati anche dalla Regione Liguria, indicano infatti che le cremazioni a Staglieno sono circa 7.000 l’anno, mentre l’attuale impianto ha una capacità potenziale di 14.000 cremazioni annuali. Secondo So.Crem, quindi, l’apertura di un secondo forno non avrebbe alcuna giustificazione e rischierebbe di svalutare le attività sociali della società, oltre a mettere a rischio posti di lavoro.
Un nuovo impianto più moderno e sostenibile
Con la nuova convenzione, So.Crem annuncia anche importanti investimenti. È in programma l’acquisto di un nuovo forno crematorio e la sostituzione delle quattro bocche esistenti, con un impianto scelto insieme al Comune, ai cittadini e ai Comitati. L’obiettivo è migliorare ulteriormente l’efficienza e ridurre le emissioni atmosferiche, garantendo un servizio moderno e sostenibile.
Una storia lunga oltre 120 anni a servizio della comunità
Il forno crematorio di Staglieno è attivo dal 1903 senza interruzioni e rappresenta una delle istituzioni storiche della città. Solo nel 2023 sono state cremate 6.920 salme, confermando l’ampia capacità dell’impianto di soddisfare le esigenze non solo dei genovesi ma anche dei residenti in provincia. La storia di So.Crem inizia il 22 dicembre 1903, quando il Comune concesse gratuitamente l’area destinata alla costruzione del tempio crematorio, in base alla legge Crispi del 1888. Da allora l’associazione è rimasta un punto di riferimento per la città, con un ruolo sociale e comunitario che si è rafforzato nel tempo.
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