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Sanremo, Toti: se sindaco ritiene errate le restrizioni intervenga pure con ordinanza

Sanremo, teatro Ariston (foto di repertorio fb)

“Il Comune di Sanremo era perfettamente a conoscenza dell’evolversi della situazione da quando abbiamo preso, la settimana scorsa, le prime misure per contenere la preoccupante curva in crescita del coronavirus”.

Lo ha dichiarato oggi il presidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti a seguito delle misure restrittive adottate anche per il distretto sociosanitario sanremese, oltre che per quello di Ventimiglia, a seguito dell’aumento dei contagi da Covid-19.

Nuove restrizioni a Sanremo, sindaco: è un’agonia

“Al sindaco di Sanremo, che sostiene di non essere stato debitamente informato – ha aggiunto Toti – ricordo le numerose telefonate in cui personalmente gli ho illustrato la situazione, le curve epidemiologiche e la situazione del coronavirus.

Come ben sa il sindaco, sabato scorso, quando la Regione è tornata in area di criticità gialla, abbiamo deciso di non applicare immediatamente nuove misure nel territorio del distretto sanitario 2 di Sanremo, nella speranza che la diffusione del coronavirus potesse regredire grazie alle misure già prese, come la chiusura delle scuole, e grazie alle restrizioni adottate nel distretto sanitario 1 di Ventimiglia, quali il divieto di circolazione e di uscita da quei Comuni.

Fin da subito, la Regione ha dichiarato che, se non ci fosse stata una inversione di tendenza, sarebbe stato necessario applicare quanto suggerito dalla cabina di regia epidemiologica di Alisa.

Dunque, tutti erano consapevoli che procrastinare le misure adottate ieri di qualche giorno era un tentativo, basato sull’attento monitoraggio delle curve di contagio.

Quando la curva di contagio di Sanremo ha continuato a salire, raggiungendo valori pari a quelli registrati a Ventimiglia (dove, al contrario di Sanremo, si sta ora registrando un’inversione di tendenza) abbiamo ritenuto, con criterio prudenziale, di dover intervenire per evitare rischi alla salute dei cittadini e sovraffollamento dei pronto soccorso.

Credo che questi ultimi debbano essere anche gli obiettivi prioritari del sindaco, che se ritiene errate le nostre valutazioni può intervenire con propria ordinanza, in senso diverso, contestando il parere della locale Asl e degli esperti Covid della Regione.

In merito alle proteste delle categorie economiche, invece, sono assolutamente comprensibili per l’esasperazione del momento. Tuttavia, sarebbe corretto riconoscere che Regione Liguria è sempre stata tra le più prudenti nel prendere provvedimenti e tra le prime a sostenere, anche in Conferenza delle Regioni, la necessità di tutelare le attività commerciali e di ristorazione, consentendo tutte le aperture possibili e battendosi per linee guida sostenibili per le categorie.

Pertanto, spero sia un sentimento diffuso, anche alla luce del nostro comportamento durante l’intera pandemia, che se la Regione ha ritenuto di dover intervenire lo ha fatto nella consapevolezza che fosse l’unica strada percorribile. La salute viene prima di tutto e spero che tutte le istituzioni siano di questo avviso assumendosi le responsabilità di scelte anche difficili”.