Rafforzata l’assistenza sanitaria nelle carceri liguri
La Giunta regionale della Liguria ha approvato l’Accordo Integrativo Regionale per la disciplina dei rapporti con i medici che operano all’interno degli istituti penitenziari, come previsto dall’Accordo Collettivo Nazionale della Medicina Generale per il triennio 2019–2021.
Il provvedimento, frutto di un confronto tra la delegazione pubblica e le rappresentanze sindacali, punta a uniformare l’organizzazione dell’assistenza sanitaria nelle carceri liguri, valorizzare la figura del medico penitenziario e garantire le prestazioni previste dai livelli essenziali di assistenza (LEA).
Dichiarazioni dell’assessore alla Sanità Massimo Nicolò
«Con questo provvedimento – ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità Massimo Nicolò – vogliamo garantire ai detenuti un’assistenza sanitaria efficace, nel pieno rispetto del diritto alla salute. L’accordo valorizza il lavoro dei medici di assistenza penitenziaria, che operano in contesti spesso complessi e delicati, e introduce strumenti per migliorare il monitoraggio clinico, la continuità terapeutica e il percorso di reinserimento del paziente-detenuto».
Attività aggiuntive per una presa in carico completa
Il nuovo testo individua una serie di attività aggiuntive rispetto a quelle previste dall’Accordo Collettivo Nazionale, con l’obiettivo di garantire una presa in carico sempre più completa della popolazione detenuta e dei suoi bisogni sanitari.
Oltre alle prestazioni di base, i medici saranno coinvolti in attività cliniche, relazionali e organizzative, fondamentali per il benessere e il recupero dei pazienti. L’intesa prevede inoltre una quota oraria regionale aggiuntiva, riconosciuta come compenso per l’impegno extra richiesto.
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