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Rolando Maran è arrivato al capolinea

Rolando Maran

Rolando Maran ha già fallito la sua avventura in terra genoana: il tecnico ex-Cagliari, arrivato in estate sulla panchina del Grifone, è stato sostituito da Davide Ballardini ma sembrava poter essere l’uomo giusto per regalare ai tifosi rossoblù e alla squadra una stagione finalmente tranquilla, con la possibilità di togliersi delle buone soddisfazioni anche in virtù di un buon mercato fatto dalla società del presidente Preziosi: gli importanti elementi arrivati a Genova (Pjaca, Pellegrini, Zappacosta, Zajc, Scamacca) sono giocatori da obiettivi superiori rispetto a una mera lotta salvezza, e proprio per questo le aspettative stagionali erano più che positive.

Le scommesse online di Planetwin365 testimoniano il momento complicato dei genoani, quotati a ben 101 per un eventuale e improbabile vittoria in Coppa Italia, torneo che riprenderà a gennaio, nonostante ad inizio anno il Genoa sembrava poter puntare a una salvezza tranquilla e a battagliare per arrivare nella parte sinistra della classifica, proprio in virtù di un mercato altamente qualitativo per la piazza e un bravo allenatore con un passato importante. L’inizio stagionale, però, ha subito regalato tantissime difficoltà alla squadra rossoblù: a fine settembre, infatti, a ridosso della sfida in trasferta con il Napoli, la squadra di Maran ha iniziato a subire e inanellare numerose assenze pesanti, che per diverse settimane non hanno permesso al tecnico di poter allenare propriamente la squadra e di avere a disposizione i propri elementi migliori: la partita successiva alla trasferta napoletana, persa per 6-0, ha visto il Genoa giocare a ranghi veramente ridotti contro l’Hellas Verona, e sostanzialmente per tutto il mese di ottobre non ha avuto tutti gli effettivi a disposizione.

Questa situazione ha di certo complicato il lavoro di Maran, che, immerso fin da subito con l’acqua alla gola nella zona retrocessione, non è riuscito a sviluppare con serenità un’identità di squadra e ha rifuggito i pochi tentativi di inserire un buon tasso tecnico nell’undici titolare, decisione che non ha infatti portato i risultati sperati in terra genovese. Oltre al conclamato e clamoroso caso di Lasse Schone, da tempo fuori rosa ma sulla carta di gran lunga il miglior giocatore del roster rossoblù, anche il non essere riusciti a inserire stabilmente elementi come Zajc e Pjaca, dal tasso tecnico superiore ai vari Sturaro e Lerager presenti in rosa e che stanno giocando come titolari fissi, ha relegato la squadra genoana a una serie di risultati fortemente negativi, che hanno costretto Preziosi a esonerare il tecnico e richiamare, a sorpresa, Davide Ballardini, che per la quarta volta siederà sulla panchina rossoblù.

Dopo un primo terzo di campionato assai stentato, il Genoa si ritrova con solo dieci punti conquistati e due sole vittorie (alla prima giornata, in casa contro il Crotone, e l’ultima con lo Spezia, alla prima partita sotto la gestione Ballardini): un bottino insufficiente per una squadra ancora invischiata nella lotta retrocessione insieme al Torino di Giampaolo, altra grande delusione del campionato. Complice la vittoria contro lo Spezia, il distacco dalla squadra di Italiano si è ridotto a un solo punto: il cambio in panchina da Maran a Ballardini è stato necessario per cercare di recuperare immediatamente il terreno perduto, e per rimettere in piedi una stagione già compromessa.

 

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