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Protesta odierna agenti Sappe al carcere Marassi, Lorenzo: troppi eventi critici

Omicidio egiziano, gli autori avrebbero comprato una mannaia e un coltello
Genova, carcere di Marassi (foto di repertorio)

Il SAPPe ligure torna a denunciare le quotidiane difficoltà che incontra la polizia penitenziaria di Marassi alle quali nessun intervento risolutivo pare esserci, un caos prodotto da una direzione troppo garantista e poco attenta alla sicurezza ed incolumità del personale.

Continuano senza soste gli eventi critici prodotti da detenuti psichiatrici e riottosi ristretti nel carcere genovese di Marassi.

Ogni giorno ce ne è una – commenta Michele Lorenzo del sindacato di categoria SAPPe – qualche giorno fa un giovane detenuto rumeno andando in escandescenza ha, in tre distinti momenti, distrutto ben due celle incendiando un materasso, successivamente un detenuto marocchino, sempre per protesta, durante la notte si è ingoiato delle pile, non passano poche ore che sei detenuti albanesi durante le ore notturne, hanno inscenato una piccola guerriglia lanciando bombolette di gas incendiate contro il personale, ed armatosi con le gambe di legno dei tavoli delle loro celle, hanno minacciato la Penitenziaria, nuova violenza poche ore dopo quando un detenuto è stato aggredito da altri detenuti procurando delle lesioni.

E’ inaccettabile tutto questo ma è inammissibile il continuo ritrovamento di numerosi telefoni cellulari oltre che a sostanze stupefacenti, questo ci preoccupa perché la direzione ed il comando non ne valutano la pericolosità. E’ indubbio – continua il SAPPe- che tutto ciò non è normale. E’ giunto il momento per dire basta all’invio a Marassi di detenuti problematici ormai con elevata concentrazione e sarebbe giusto una maggiore incisività sul versante della sicurezza. Il telefonino è uno strumento pericoloso che consente al detenuto anche di poter pianificare la fuga.

Sul punto Lorenzo ricorda che qualche giorno addietro un detenuto aveva addirittura chiamato la Guardia di Finanza dichiaratosi detenuto presente nell’istituto di Genova, che chiedeva il loro intervento perché necessitava di essere ricoverato. Episodio definito ridicolo quanto sconcertante.

Abbiamo anche scritto al Prefetto di Genova ed all’assessore alla sicurezza della regione Liguria, Dr.ssa, Viale affinchè possono anche loro essere partecipi della problematica gestione di Marassi ed evitare i troppi ricoveri ed invii presso l’ospedale che forse non risultano necessari.

Anche il segretario generale del SAPPe – Dr. Donato Capece il 17 Maggio ha visitato il carcere di Marassi ed ha contestato la gestione dell’istituto. Il segretario generale del SAPPe ha assicurato il suo interessamento relazionando agli uffici romani.

Un’emergenza – la definisce il SAPPe – alla quale nessuno pare porre interesse, per questo Lunedi 21 maggio la Polizia Penitenziaria per protesta farà l’astensione dalla mensa, per denunciare il loro disagio e sollecitare un immediato intervento per ripristinare la sicurezza a garanzia della loro incolumità.

Sulla Liguria pesa l’assenza del carcere di Savona ha maggiormente aumentato il numero dei detenuti su Marassi è necessario – conclude il SAPPe- che si inizi a ragionare sulla costruzione del nuovo carcere di Savona indispensabile per tutta la Liguria, mentre sulle opere penitenziarie incompiute, si attende l’apertura della R.E.M.S. ligure, una struttura di competenza della Regione Liguria necessaria per la cura e ricovero di detenuti con problemi psichiatrici, oggi questi detenuti sono ancora ed impropriamente ristetti nelle celle comuni. Su questo aspetto nessuno s’interessa.