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Presunti falsi Modigliani, iniziato e subito rinviato il processo

Presunti falsi Modigliani, chieste cinque condanne
La mostra su Modigliani a Palazzo Ducale (foto di repertorio fb)

Il processo è stato rinviato al 21 gennaio: sei gli imputati

E’ iniziato oggi ed è stato subito rinviato al 21 gennaio il processo per i presunti falsi Modigliani, ovvero 20 dipinti attribuiti al maestro livornese e sequestrati mentre era in corso una mostra a Genova a Palazzo Ducale.

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A processo, per truffa, falso e contraffazione di opere, ci sono sei persone: Massimo Zelman, presidente di Mondo Mostre Skira, organizzatore della kermesse; Joseph Guttman, un mediatore proprietario di molte delle opere sequestrate; Rudy Chiappini, italiano trapiantato in Svizzera, curatore della mostra; Nicolò Sponzilli, direttore mostre Skira; Rosa Fasan, dipendente Skira; Pietro Pedrazzini, scultore svizzero, proprietario di un “Ritratto di Chaim Soutine” che agli occhi degli investigatori piazzò come autentico pur sapendolo finto.

Nella primavera 2017, durante la mostra, il critico Carlo Pepi denunciò la falsità delle opere.

Ne partì subito un’indagine e venne chiamato l’esperto francese Marc Restellini le cui perizie stabilirono che 20 opere, un terzo di quelle esposte, erano false.

Lo scopo del raggiro, secondo gli investigatori, sarebbe stato quello di voler rendere autentiche delle opere false e poterle, poi, rivendere ad una maggiore quotazione.

Secondo i legali degli imputati le opere, invece, sono autentiche.