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Poveri nomadi: GdF e Carabinieri sequestrano 2 milioni di euro a 3 famiglie sinti

Carabinieri e nomadi (foto di repertorio)

I carabinieri e gli investigatori della GdF della Spezia stamane hanno riferito di avere sequestrato beni per un valore di due milioni di euro a tre nuclei familiari di nomadi di etnia sinti, ritenuti socialmente pericolosi in quanto responsabili di reati contro il patrimonio avvenuti negli ultimi dieci anni.

Sono stati sequestrati 13 fabbricati, 18 terreni, autoveicoli, autocaravan, titoli, conti correnti e libretti postali. Tutti beni che saranno gestiti dall’amministratore giudiziario.

I componenti delle tre famiglie sinti, insediatisi da anni nello Spezzino, risultano avere profili criminali da generare allarme sociale e hanno precedenti per furto, truffa, rapina.

Sempre secondo gli investigatori, i nomadi dello Spezzino sono ritenuti “parte di un’associazione più ampia di nomadi che, in concorso tra loro e in maniera metodica e continuata, erano dediti da anni a compiere truffe, furti, rapine e ricettazione”.

L’operazione aveva portato nell’ottobre 2020 all’esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di 15 persone e successivamente alla condanna di molti imputati per associazione a delinquere, furto e altri reati.

Gli investigatori avevano sviluppato approfondite indagini di natura patrimoniale nei confronti di queste persone e di imprese di cui risultavano proprietari o soci scoprendo una sproporzione tra il profilo patrimoniale e quello reddituale.

Le attività investigative hanno consentito alla procura spezzina di poter disporre degli elementi sulla pericolosità sociale, storica e attuale, dei nomadi, tali da poter chiedere l’applicazione del “Codice Antimafia”.

I magistrati della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Genova, riconosciuta la pericolosità sociale del gruppo e in considerazione del fatto che verosimilmente queste persone vivevano anche in parte con i proventi di attività illecite, hanno disposto il sequestro preventivo dei beni propedeutico alla successiva confisca dei beni mobili e immobili per 2 milioni di euro.