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Pop Art a Genova. Al via la mostra su Andy Warhol

Pop Art a Genova. Al via la mostra su Andy Warhol
Il taglio del nastro

E’ stata inaugurata al modulo 1 dei Magazzini del Cotone al Porto Antico di Genova la mostra dal titolo “Andy, icona pop”, dedicata al noto autore di Pittsburgh che, con i suoi lavori ha influenzato in modo fondamentale l’arte ed il pensiero contemporaneo: Andy Warhol.

Nato negli USA nel 1928 da genitori immigrati dalla Slovacchia, il giovane Wahrol dimostra da subito una spiccata attitudine artistica. Per assecondare questa vocazione studia presso il noto Carnegie Institute of Tecnologhy della sua città dove si laurea brillantemente. Si trasferisce quindi a New York dove lavora in vari ambiti, dalla pubblicità alla comunicazione.

In breve tempo le sue opere sono segno tangibile di quel movimento denominato “Pop Art“, vera rivoluzione in senso espressivo ed artistico. Questo portava gli oggetti della vita quotidiana ad ergersi a capolavori, decontestualizzandoli ed allontanadoli dai loro luoghi consueti.

Il movimento inoltre sosteneva la necessità di creare una forma d’arte che doveva essere “consumata” come un qualsiasi altro prodotto commerciale ed era rivolta alle masse e non al singolo individuo.

L’opera dell’artista americano spazierà dalla pittura alla scultura per arrivare fino al cinema ed alla musica, passando per le più disparate forme comunicative. A Genova si celebra dunque il genio di Warhol attraverso oltre cento opere che delineano il percorso creativo dell’Autore, con una mostra curata da Edoardo Falcioni, con la consulenza musicale di Red Ronnie e prodotta da Navigare srl, che rimarrà aperta fino al 27 marzo 2022.

Gli orari sono i seguenti: dalle 9.30 alle 20.30 dal lunedì al venerdì, mentre il sabato e la domenica, compreso i festivi, dalle ore 9.30 alle 21; orario continuato aperti tutti i giorni (la biglietteria chiude un’ora prima dell’orario di chiusura) I biglietti si possono acquistare on line sul circuito Etes (costo tra i 10 e gli 8 euro + prevendita) oppure alla biglietteria della mostra. Roberto Polleri

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