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Piazza delle Erbe, dalle 18 di questa sera luci accese e serrande alzate

Piazza delle Erbe a Genova (foto di repertorio)

Protesta in piazza delle Erbe: dalle 18 di oggi attività con luci accese e saracinesche alzate

A partire dalle 18 di oggi luci accese e saracinesche aperte nei locali di piazza delle Erbe, cuore della movida genovese.

In questo modo, bar e ristoranti della zona cercheranno di “sensibilizzare l’opinione pubblica, ma soprattutto le istituzioni sulla necessità di lavoro per un comparto a terra da circa 13 mesi”.

“E’ passato un anno dall’inizio della pandemia – ricordano i partecipanti all’iniziativa con una lettera aperta – e nessuna delle misure adottate a sostegno del nostro settore è stata concreta ed efficace.

Le associazioni di categoria, così come tutti i gruppi spontanei e le singole imprese si sono battute ogni giorno per far sentire la loro voce.

Una voce, che giorno dopo giorno, si alza sempre di più per essere ascoltata, giustificata da una reale paura nei confronti di un futuro che si prospetta sempre più buio.

Abbiamo adeguato i nostri locali per la sicurezza della nostra clientela e dei nostri dipendenti, abbiamo seguito le regole, abbiamo investito nelle nostre imprese per lavorare. Ma tutto questo non è bastato ed oggi ancora una soluzione non si è trovata.

Siamo al tredicesimo mese di pandemia, le nostre attività continuano ad accumulare debiti su debiti, senza che nessun intervento efficace sia ancora stato fatto, nè per per salvaguardare le attività, nè per salvaguardare gli imprenditori”.

“A partire da oggi – conclude la lettera aperta – tutte le nostre attività rimarranno aperte dopo le 18 con le serrande alzate e le luci accese, rispettando quello che impone il Dpcm, non effettuando alcun servizio da asporto, ma illuminando la piazza.

Da troppo tempo siamo diventati il capro espiatorio di una politica che ignora le nostre richieste e le nostre necessità, ma ci grava di ruoli che non ci competono, chiedendo di garantire la sicurezza esterna al nostro locale anche quando siamo costretti a lavorare solo con l’asporto. Vogliamo solo lavorare, lavorare in sicurezza”.