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Varazze, Antonio Brunetti presenta il libro I 31 uomini del generale

Storia di un maresciallo dei carabinieri con Dalla Chiesa contro le Brigate Rosse
Storia di un maresciallo dei carabinieri con Dalla Chiesa contro le Brigate Rosse.

Il Maresciallo Antonio Brunetti, è stato insignito della Croce d’Oro ai Benemeriti della Repubblica Italiana e della Medaglia d’Oro al Valore, voluta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per Atti di Valore contro il terrorismo. Attualmente è l’unica doppia medaglia d’oro vivente.

I 31 uomini del Generale. Un maresciallo dei carabinieri con Dalla Chiesa contro le Brigate Rosse. Il libro scritto da Antonio Brunetti in collaborazione con Odoardo Scaletti e pubblicato da Luni Editore, mercoledì 30 ottobre sarà presentato dall’autore nella città di Varazze:Alle ore 18:00, presso il Museo del Mare, in via dei Tornitori, nella darsena del porto turistico Marina di Varazze

l libro, dove “vengono ricordati i geniali metodi investigativi del generale, la struttura operativa del primo nucleo e la capacità di questi uomini di pensare come i brigatisti”, nel 2018 si è aggiudicato il “Premio Testimone del Tempo” di Acqui Terme e nel 2019 la V Edizione del “Premio Piersanti Mattarella”.

La scelta di Varazze, prima località della riviera savonese di levante dove avviene la presentazione del libro di Brunetti, è dovuta al fatto che la Città delle Donne ha da sempre particolarmente a cuore la figura di Carlo Alberto dalla Chiesa, tanto da essere l’unica nel comprensorio ad avergli intitolato in memoria una grande e centrale piazza.

L’incontro con l’autore, il Maresciallo Antonio Brunetti, è stato organizzato dall’Assessorato alla Cultura della città di Varazze in collaborazione con: l’emittente televisiva Televarazze; l’Associazione Amici del Museo del Mare; l’Associazione Nazionale Marinai d’Italiana, Gruppo di Varazze; l’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione di Varazze; il Centro XXV Aprile; l’Associazione Italiana Combattenti Interalleati; il Comitato Lanzarotto Malocello Varazze.

Questo volume è dedicato a uno dei momenti più drammatici della nostra storia recente, la lotta armata, vista attraverso un testimone eccezionale, il maresciallo dei carabinieri Antonio Brunetti, medaglia d’oro per la sua attività contro l’eversione, che fece parte del primo nucleo antiterrorismo creato dal generale Carlo Alberto dalla Chiesa nel maggio del 1974. Si tratta di una memoria per certi versi sorprendente, non tanto per la dettagliata analisi dei fatti ai quali Brunetti ha partecipato, quanto per il fatto che per la prima volta emergono le dinamiche che portarono dalla Chiesa a organizzare il nucleo originario di carabinieri addestrati a combattere il terrorismo e, soprattutto, le modalità di reclutamento e di operazione.

Furono trentuno i componenti di questo primo nucleo: persone che per anni hanno vissuto in stretta collaborazione con il Generale, rinunciando a una vita privata, tenendo le famiglie all’oscuro della loro attività, talvolta in contrasto con altri organi dello Stato che non li “riconoscevano” e neppure immaginavano l’importanza dell’azione intrapresa dal Generale. Non c’è protagonismo, più o meno compiaciuto, in queste pagine: i sentimenti prevalenti sono il dolore per i colleghi caduti, lo stupore nel constatare l’assenza delle istituzioni, la rabbia per gli esiti giudiziari di molti terroristi da questi uomini assicurati alla giustizia, il rimpianto di non essere riusciti a vivere un po’ più assiduamente la vita familiare, l’impotenza di fronte alla scomparsa “inspiegabile” di documenti.

Un quadro molto umano e ben poco “politico”, come si addice a servitori delle istituzioni, che pongono appunto lo Stato al di sopra di ogni cosa, senza una valutazione politica delle istituzioni come non c’è una valutazione politica del terrorismo. Qui vengono ricordati i geniali metodi investigativi del generale, la struttura operativa del primo nucleo, la capacità di questi uomini di “pensare come i brigatisti”, di addentrarsi nel delirante mondo dell’eversione allo scopo di anticiparne le mosse, di capirne i loro tortuosi percorsi mentali.

Ma qui si ricorda anche il ruolo non sempre positivo che ebbe la stampa dell’epoca che, in buona misura, continuava imperterrita a sostenere che le Brigate Rosse fossero “sedicenti”, con firme illustri che poi avrebbero dovuto (ma non tutte) ricredersi e fare ammenda; si ricorda l’isolamento politico in cui le forze che difendevano lo Stato si vennero a trovare, grazie a chi sosteneva di non potersi schierare “né con lo Stato, né con le Br”.

Un mondo finito, come sono finite le ideologie che ispirarono drammi, uccisioni, eversione. Ma proprio per questo, per ricordare ai giovani non solo la storia dei grandi fatti, ma quella dei grandi sentimenti che animarono nobilmente gli uomini che contribuirono in maniera determinante alla sconfitta della lotta armata, è necessario che questo libro, agile e scorrevole, venga conosciuto e meditato, per ricordare che i drammi degli anni di piombo non furono risolti da soluzioni “politiche” ma dall’audacia, dal sacrificio, dalla dedizione di un pugno di uomini, guidati dal generale dalla Chiesa.

E infine, è bene leggere questo documento per comprendere quanto la società italiana, quanto lo Stato siano ancora in debito con questi uomini, con quanta gratitudine e riconoscenza li dovrebbero considerare e quanto dovrebbero proporre i loro comportamenti a modello di convivenza civile.

L’Autore: Il maresciallo dei Carabinieri Antonio Brunetti fu scelto dal Generale Dalla Chiesa per fare parte del famoso “gruppo dei 31 uomini del Generale”, la brigata segreta dei “senza volto” voluta da Dalla Chiesa per debellare il terrorismo. Brunetti era responsabile della zona della Liguria e basso Piemonte, esattamente dove erano di stanza il nucleo principale delle Brigate Rosse. Ha partecipato a innumerevoli azioni e partecipato alla cattura di brigatisti famosi e insieme ai suoi colleghi, moltissimi uccisi in azione, ha debellato al comando dei suoi uomini e sotto l’alto comando del Generale Dalla Chiesa, il terrorismo in Italia.

Un grande affresco di Pavarotti pieno di pathos

Musica, successi, positività, famiglia, donne, tradimenti e sopratutto la cucina, quella italiana che non mancava mai di far assaggiare ai suoi molti amici sparsi per il mondo

Musica, successi, positività, famiglia, donne, tradimenti e sopratutto la cucina, quella italiana che non mancava mai di far assaggiare ai suoi molti amici sparsi per il mondo

E così fa bene a dire Ron Howard, autore di ‘Pavarotti’, passato alla Festa di
Roma: “Che vita ha avuto Pavarotti! È stato difficile scegliere cosa
raccontare”.E ancora il regista:”La sua è stata una vita da opera, una vita
come quelle che rappresentava sulla scena”. Il film uscirà AL GARIBALDI
CARRARA solo per due giorni, ,martedi 29 (ore 17.00-19.00-21.00) e 30 ottobre
(ore 17.00-19.00), Molti hanno pianto per questo docu che racconta quell’uomo
pieno di “sorriso carismatico”, di popolare ottimismo, la cui storia è come
una favola: da figlio di fornaio a superstar internazionale.Un tenore capace
di segnare profondamente il mondo dell’opera lirica e di vendere 100 milioni
di dischi nel corso della sua carriera, di rendere popolare l’opera, di
mescolare musica classica e pop e di dedicarsi, nell’ultima parte della sua
esistenza, alla beneficenza anche grazie all’amicizia con Lady Diana. Il
regista premio Oscar ha attinto con l’aiuto della famiglia, vecchia e nuova,
del tenore a un enorme archivio di foto. Scorrono così le immagini della
figlie, Cristina, Giuliana, Lorenza, della loro mamma Adua, poi di Nicoletta
Mantovani, dalla quale ha avuto Alice, ma anche le testimonianze di Bono Vox
e soprattutto di Placido Domingo e José Carreras, ovvero di quel trio nato
in occasione dei Mondiali del 1990 che ci ha lasciato un indimenticabile
Nessun Dorma a tre voci. “Oltre ad essere un genio – dice Howard – è stato
anche un ambasciatore per l’opera che lui voleva rendere popolare. Ora mi
auguro che questo film possa fare lo stesso anche per chi di solito non segue
questo genere musicale”.

52°Premio San Giorgio Riconoscimento all’armatore Novella

52°Premio San Giorgio Riconoscimento all'armatore Novella

Oggi presso la sede dell’Autorità portuale di Genova alle ore 10 si terrà la 52ma edizione del Premio S.Giorgio, organizzata dal Collegio Nazionale Capitani L.C. e M.

La cerimonia, che premia i giovani talenti dello shipping, è nata nel 1967 come Targa d’oro Attilio Traversa e da allora si è ripetuta senza interruzioni. L’appuntamento è un’occasione unica per la città, che vede riuniti in un’atmosfera di festa i rappresentanti del mondo marittimo, della formazione scolastica e professionale.

Da qualche anno ai migliori studenti del Nautico cittadino si sono aggiunti gli allievi meritevoli dell’Accademia italiana della marina mercantile; infine, a una personalità dello shipping particolarmente distintasi. viene consegnata dal Collegio Capitani la prestigiosa Targa San Giorgio, quest’anno all’armatore Marco Novella. Motivazione di questo riconoscimento: “per l’impegno mostrato nel formare le nuove generazioni di Capitani”, in particolare scegliendo personale italiano fin dalle basi e cercando di crescere i propri quadri direttivi in un’ottica di fidelizzazione e in un rapporto lavorativo improntato alla reciproca fiducia.

Nello stile che contraddistingue la compagnia infatti rientra l’attenzione alla formazione e alla crescita in azienda del personale, ricorrendo ai giovani specializzandi dell’Accademia della Marina mercantile e poi anche dall’Istituto Nautico, partecipando con quest’ultimo a diverse iniziative di alternanza scuola- lavoro.

La manifestazione del Premio San Giorgio viene organizzata ogni anno grazie alla collaborazione dell’Associazione ex allievi e docenti dell’Istituto Nautico genovese, al patrocinio di Autorità portuale e Federazione del Mare e non ultimo il sostegno della Confederazione italiana armatori, del Registro italiano navale, oltre a non pochi operatori del settore marittimo nazionale.

Tra le tante borse di studio consegnate ai giovani meritevoli, da alcuni anni ce n’è una intitolata intitolata all’Ammiraglio Raimondo Pollastrini, già comandante generale delle Capitanerie di Porto- Guardia Costiera; i figli e la moglie, l’imprenditrice Maria Gloria Giani, si alternano personalmente per consegnarla

Arcigay presenta Diversity Net@Work, costruire uguaglianza

Il lavoro occupa una parte importante del nostro tempo e quindi della nostra vita

Il lavoro occupa una parte importante del nostro tempo e quindi della nostra vita,quindi i luoghi di lavoro sono un contenitore di dinamiche interpersonali e sociali

La lotta alle discriminazioni, per la parità di diritti e alla valorizzazione di una società multiculturale e rispettosa delle diversità, non possono prescindere dal porre attenzione al mondo del lavoro.

I luoghi di lavoro devono diventare spazi sicuri, accoglienti ed inclusivi, nei quali è importante sentirsi liberi di narrare e agire il proprio orientamento sessuale e la propria identità di genere.

Arcigay si fa promotrice del network Diversity Net@Work al quale possono aderire Imprese Pubbliche, Private e del Privato sociale oltre che università, professionisti e aziende di consulenza che operano nel settore della diversity, che sviluppino o abbiano intenzione di sviluppare azioni concrete di diversity management e che facciamo dell’inclusione e della lotta ad ogni forma di discriminazione un valore fondamentale della propria etica professionale.

I soggetto che manifesteranno il proprio interesse ad aderire al network si impegneranno a:

Adottare procedure aziendali e codice etico, presidiato da un adeguato sistema sanzionatorio, idonei a introdurre una effettiva cultura della diversity che includa anche tematiche legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere.
Implementare e verificare periodicamente la concreta efficacia delle policy adottate, attraverso un sistema di audit e/o survey che coinvolgano, in maniera attiva e anonima, i propri dipendenti.
Accompagnare l’introduzione e l’implementazione della policy sulla diversity, anche attraverso un adeguata e periodica formazione dei propri collaboratori, come occasione di crescita umana e professionale degli stessi.
Operare con partner esterni che rispettino i principi di diversity management adottati dall’azienda.
Favorire la partecipazione dei propri dipendenti a manifestazioni che promuovano la cultura dei diritti e della diversità
Diversity Net@Work sarà presentato a Genova sabato 26 ottobre 2019 presso Liguria Travel Show 2019 (Magazzini del Cotone, ore 10:00) e interverranno, introdotti dal presidente di Arcigay Genova Claudio Tosi:

Manuela Macario, responsabile Lavoro e Marginalità nella Segreteria nazionale Arcigay
Giovanna Ceccherini, Sales manager di Quiiky Tour Operator

Info:3470011818

Incidente tra moto in corso Marconi, sul posto ambulanza

Incidente tra moto in corso Marconi, sul posto ambulanza

Incidente oggi intorno alle 18 alla Foce, in corso Guglielmo Marconi all’altezza del Libraccio in direzione della rotatoria.

Uno scooter bianco è entrato in contatto con una moto blu di grossa cilindrata che è finita a terra.

Sul posto è intervenuta un’ambulanza della Croce Rossa ed una pattuglia della polizia locale.

Ascoli-Entella 2-1, trasferta negativa nelle Marche

Mister Boscaglia

L’Entella in trasferta nelle Marche viene sconfitta dall’Ascoli per 2-1 nell’anticipo della nona giornata del campionato di serie B. Marchigiani in vantaggio già al 5′ con Ninkovic. Gli uomini di Boscaglia pareggiano su autorete di Pucino al 13’.

La rete che decide la partita al 31’ ad opera di Ardemagni.

I tre punti portano l’Ascoli al terzo posto provvisorio in classifica, a quota 15; l’entella resta a 12 punti.

Il tabellino.

MARCATORI: 5′ pt Ninkovic (A), 13′ aut. Pucino (A), Ardemagni (A)

ASCOLI (4-3-1-2): Leali; Pucino, Brosco, Valentini, Padoin; Cavion, Troiano (28′ st Brlek), Piccinocchi; Ninkovic (35′ st Gerbo); Ardemagni (15′ st Scamacca), Da Cruz. A disp. Lanni, D’Elia, Ferigra, Rosseti, Gravillon, Chajia, Beretta, Laverone, Andreoni. All. Zanetti.

ENTELLA (4-3-1-2): Contini; Coppolaro (35′ st Cicconi), Pellizzer, Chiosa, Sala (25′ st Nizzetto); Eramo, Paolucci, Adorjan; Schenetti; De Luca G., Mancosu (28′ st De Luca M.). A disp. Borra, Crialese, Currarino, Ardizzone, Morra, De Luca M., Bonini, Toscano, Sernicola, Cicconi, Poli. All. Boscaglia.

ARBITRO: Fourneau di Roma.

NOTE: ammoniti Pucino (A), Troiano (A), Padoin (A), Ardemagni (A), Contini (E), Pellizzer (E), Coppolaro (E), De Luca G. (E), Chiosa (E), Paolucci (E). Espulsi:  al 33′ st Da Cruz (A); 48’ st  Chiosa (E). Allontanato al 44′ pt il tecnico dell’Entella Boscaglia per proteste.

Spettatori 6.102 (4.197 abbonati) per un incasso di 51.163,30 (quota abbonamenti 33.181,80 €). Rec. 1′ pt, 4′ st

Molassana, ruba 50 euro di cosmetici in negozio: 22enne genovese arrestata

Furti in auto a Molassana: 20enne italiana arrestata dai carabinieri
Donna arrestata (foto di repertorio)

Una genovese 22enne, già nota alle Forze di polizia per precedenti specifici, ieri è stata arrestata dai carabinieri per “furto aggravato” a Molassana.

Secondo gli investigatori, la donna ha rubato dei prodotti di cosmetica, per un valore di circa 50 euro, all’interno di un negozio della zona.

La giovane è stata fermata all’uscita dal negozio dai militari della locale Stazione dell’Arma, tempestivamente intervenuti su richiesta del titolare della rivendita.

La refurtiva è stata recuperata e restituita al negoziante.

 

Genova e Arenzano, irregolarità stabilimenti balneari: uno non esiste a catasto

Tasse non riscosse, sfondato tetto dei 1.100 miliardi di euro
Agenzia delle Entrate (foto d'archivio)

Stabilimenti balneari sconosciuti al Demanio o al Fisco. Il caso più eclatante riguarda uno che si trova nel Levante genovese.

Tuttavia, i funzionari dell’Ufficio Demanio, insieme ai tecnici del Comune di Genova e Arenzano, gli investigatori della Capitaneria di porto e dell’Agenzia delle entrate, al termine di una serie di controlli per contrastare l’evasione dei canoni demaniali, l’abusivismo edilizio e l’evasione fiscale, ne hanno scoperto alcuni.

Da quanto riferito oggi, le irregolarità sono emerse attraverso una analisi delle banche dati tra le concessioni rilasciate dall’Ufficio demaniale del Comune, le visure catastali e le planimetrie presenti nella banca dati dell’Ufficio Provinciale del Territorio di Genova.

Tra gli altri, uno dei più grandi stabilimenti balneari di Genova, dotato di bar, ristorante, cabine e parcheggio riservato per il catasto risultava inesistente.

Sempre a Genova un magazzino veniva adibito a palestra, mentre ad Arenzano una struttura censita come ristorante-bar era usata anche come stabilimento balneare con relative cabine.

 

Picchia moglie e figli per 10 anni: arrestato padre-padrone pakistano

Violenza domestica (foto di archivio)

Gli agenti della questura genovese oggi hanno riferito di avere arrestato per maltrattamenti in famiglia un 52enne di origini pakistane.

Lo straniero è accusato di avere picchiato la moglie e i tre figli per 10 anni.

I poliziotti delle Volanti sono intervenuti ieri sera nella loro casa, nel quartiere di S. Fruttuoso, dopo l’ennesima aggressione.

A chiamare la polizia è stato uno dei figli, di 16 anni.

La moglie, in sede di denuncia, ha raccontato agli agenti che, dopo un breve periodo di matrimonio felice, da circa 10 anni il marito ha iniziato a picchiarla e a sottoporre sia lei che i tre figli a regole molto rigide come il divieto di uscire di casa e il divieto dell’utilizzo del telefono cellulare.

La vittima non aveva mai denunciato prima il marito per paura, ma ieri sera il figlio più grande ha trovato lo smartphone nascosto sotto il letto dal padre e ha chiamato i soccorsi.

I poliziotti, applicando le linee guida del nuovo decreto legislativo denominato “Codice Rosso” sulla tutela delle vittime di violenza domestica, hanno quindi informato tempestivamente il pm di turno, il quale ha disposto l’arresto in carcere a Marassi del pakistano.

La donna è stata accompagnata insieme ai tre figli presso l’ospedale Galliera, dove è stata medicata e giudicata guaribile in 21 giorni per traumi in varie parti del corpo e per trauma psichico da violenza fisica.

 

 

Liguria 20-25, pienone al workshop Lega. Rixi: M5S non vuole abolire listino | Foto

Liguria 20-25: Campomenosi, Rixi, Giorgetti, Toti e Bucci

“La politica è sempre molto complicata, però qui in Liguria mi sembra meno complicata che altrove, c’è una maggioranza e un governatore uscente che hanno governato bene, penso che l’indirizzo sia chiaro, non tutti sono d’accordo, però chi vive sul mare sa che quando c’è la burrasca poi il giorno dopo la situazione si risolve”.

Lo ha dichiarato oggi il vicesegretario della Lega, onorevole Giancarlo Giorgetti, che è intervenuto al workshop di idee per il futuro della Liguria organizzato nell’ex convento dell’Annunziata a Sestri Levante.

“Non vedo grossi problemi qui in Liguria – ha aggiunto Giorgetti – alla fine il punto di caduta mi sembra assolutamente chiaro e già stabilito nella logica dei fatti”.

All’evento “Liguria 2020-2025: la forza del territorio” si è registrato il pienone con oltre 300 tra cittadini, amministratori locali, rappresentanti di enti e associazioni.

Il clou c’è stato nel pomeriggio con la tavola rotonda alla quale hanno partecipato Giancarlo Giorgetti, Edoardo Rixi, Marco Campomenosi, Giovanni Toti e Marco Bucci.

“Temo che il M5S – ha poi sottolineato il segretario ligure della Lega, onorevole Edoardo Rixi – che era partito per abolire il listino dei nominati alle elezioni regionali in Liguria, oggi capisca che se si allea con il centrosinistra e si presenta insieme ha bisogno del listino per avere più consiglieri.

Mi sembrerebbe assurdo che qualcuno non voti per l’abolizione del listino.

Il listino non può essere una camera di compensazione tra le forze politiche in un momento come questo in cui noi vogliamo coinvolgere il nostro territorio”.

Anche il governatore Giovanni Toti si è detto d’accordo con Rixi sull’abolizione del listino per le elezioni amministrative di primavera 2020: “Faremmo un torto a noi stessi e alle nostre idee non facendo scegliere i sei consiglieri regionali del listino agli elettori, lo dico essendo una delle persone che quelle sei persone le deciderebbe”.