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Un grande affresco di Pavarotti pieno di pathos

Musica, successi, positività, famiglia, donne, tradimenti e sopratutto la cucina, quella italiana che non mancava mai di far assaggiare ai suoi molti amici sparsi per il mondo

Musica, successi, positività, famiglia, donne, tradimenti e sopratutto la cucina, quella italiana che non mancava mai di far assaggiare ai suoi molti amici sparsi per il mondo

E così fa bene a dire Ron Howard, autore di ‘Pavarotti’, passato alla Festa di
Roma: “Che vita ha avuto Pavarotti! È stato difficile scegliere cosa
raccontare”.E ancora il regista:”La sua è stata una vita da opera, una vita
come quelle che rappresentava sulla scena”. Il film uscirà AL GARIBALDI
CARRARA solo per due giorni, ,martedi 29 (ore 17.00-19.00-21.00) e 30 ottobre
(ore 17.00-19.00), Molti hanno pianto per questo docu che racconta quell’uomo
pieno di “sorriso carismatico”, di popolare ottimismo, la cui storia è come
una favola: da figlio di fornaio a superstar internazionale.Un tenore capace
di segnare profondamente il mondo dell’opera lirica e di vendere 100 milioni
di dischi nel corso della sua carriera, di rendere popolare l’opera, di
mescolare musica classica e pop e di dedicarsi, nell’ultima parte della sua
esistenza, alla beneficenza anche grazie all’amicizia con Lady Diana. Il
regista premio Oscar ha attinto con l’aiuto della famiglia, vecchia e nuova,
del tenore a un enorme archivio di foto. Scorrono così le immagini della
figlie, Cristina, Giuliana, Lorenza, della loro mamma Adua, poi di Nicoletta
Mantovani, dalla quale ha avuto Alice, ma anche le testimonianze di Bono Vox
e soprattutto di Placido Domingo e José Carreras, ovvero di quel trio nato
in occasione dei Mondiali del 1990 che ci ha lasciato un indimenticabile
Nessun Dorma a tre voci. “Oltre ad essere un genio – dice Howard – è stato
anche un ambasciatore per l’opera che lui voleva rendere popolare. Ora mi
auguro che questo film possa fare lo stesso anche per chi di solito non segue
questo genere musicale”.