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Al Carlo Felice Cenerentola calza ancora la scarpetta

Al Carlo Felice Cenerentola calza ancora la scarpetta

Il Balletto sul ghiaccio di San Pietroburgo, fondato nel 1967 e  diretto dal 1981 da Kostantin Rassadin, ex solista del Teatro Kirov/ Marinsky torna da protagonista al Carlo Felice.

Una  compagnia di danza unica al mondo, che unisce due grandi tradizioni russe, il balletto e il pattinaggio sul ghiaccio,  trasformando uno sport amato e spettacolare, fondato principalmente sulla velocità, in un’arte espressiva.

Abbiamo già ammirato i danzatori – pattinatori ne “La  bella addormentata” di Perrault del gennaio scorso.

Al Carlo Felice Cenerentola calza ancora la scarpetta

La Cenerentola attualmente in scena è ancora quella originale della favola di Perrault del 1695, adattata ovviamente alle esigenze  del palcoscenico.

Gli spettacoli non sono eseguiti sulle punte delle classiche scarpette, ma in punta di lama da danzatori che sono anche esperti pattinatori.

La tecnica del pattinaggio richiede in scena un movimento continuato, per cui gli equilibrismi delicati, magici degli artisti del balletto tradizionale sono sostituiti da performances eccezionali e funambolesche che lasciano a bocca aperta lo spettatore.

Girare in aria o parallelamente al suolo, spiccare salti quasi sovrumani, sempre con grande leggerezza e apparentemente senza fatica o sforzo, combinare il tutto con il movimento elegante della parte superiore del corpo e contemporaneamente seguire l’interpretazione della trama nella musica: tutti elementi indispensabili  a trasformare  la pratica sportiva in teatro-arte.

Al Carlo Felice Cenerentola calza ancora la scarpetta

I pattini prevedono tecniche che vincolano i movimenti rispetto al tradizionale ballo sulle punte ma permettono figure quasi impossibili alla danza classica: specie i pattini usati nello spettacolo, modificati in modo da permettere slanci in verticale e dare grazia e leggerezza ai movimenti orizzontali.

Come lo stesso Rassadin tiene a precisare,  la compagnia non si esibisce in un tipico “show on ice” da palazzetto dello sport, ma in un vero e proprio balletto in cui la componente funambolica è sempre in funzione dell’idea coreografica ed espressiva, il rischio della caduta sempre presente.

Il palcoscenico viene predisposto da una macchina che, mediante l’uso  di tubi sotto la pista, assicura in  sedici ore  che la stessa diventi ghiacciata  e sia utilizzabile in perfetta sicurezza.

E loro, artisti di grande disciplina e di ferrea resistenza, con un indiscusso primato assoluto nelle tecniche del balletto come tutti gli artisti russi, incuranti del fatto che il ghiaccio nasconde il pericolo di cadere alla minima disattenzione, sono capaci di reggere per ben due spettacoli al giorno, per un totale di 4-5 ore.

Non vi è retorica in questa incantevole Cenerentola, tutto è presente secondo tradizione, il romanticismo delle scene  d’amore con il principe, la marcata ironia negli atteggiamenti  della matrigna e delle sorellastre.

Ammirevole la scenografia coloratissima e mantecata, adeguata ai tempi di ambientazione del testo, che supporta mirabilmente e per tutta la durata l’atmosfera fantastica della favola, anche se il palcoscenico non si presta a rappresentare, come nel cinema, le trasformazioni istantanee dovute alla bacchetta magica.

Belli i costumi, adattati alla tipologia dei caratteri, che ora sottolineano l’aspetto ironico, capriccioso e cinico delle parenti, ora quello romantico dei protagonisti: l’abbigliamento quotidiano di Cenerentola non è il solito color grigio-cenere ma il colore simbolo della solitudine, l’indaco.

Sorprendenti e molto ben caratterizzati i costumi dei buffi utensili da cucina, la scopa, il bollitore, il samovar, il candelabro.

Divertenti e tecnicamente ammirevoli  le prestazioni del buffone di corte e dello gnomo dell’ orologio, perfetta la scelta delle fisicità dei personaggi.

Emozionanti le prestazioni della coppia dei protagonisti, che riescono a mantenere, fino all’ultima scena, l’atmosfera incantata del balletto tradizionale.

Fino alle ultime battute il pubblico si chiede se le scarpette saranno sostituite da un paio di pattini e come le calzerà Cenerentola: anche per questo il geniale Rassadin ha trovato una soddisfacente soluzione…

E per finire dopo la favola ci sta qualche nota di morale….

La bellezza è un gran tesoro, ma la buona grazia, l’affabilità, hanno più potere di qualsiasi cosa per avvincere un cuore e farlo proprio: è il vero dono delle fate, senza di essa poco si può, quando c’è si può tutto o quasi.

Bellezza, ingegno, coraggio, buon senso, a poco servono per avanzar nella vita, se non si hanno compari o comari che li facciano valere. O una volontà di ferro: ecco, serve soprattutto questa per infilare alla fine… la scarpetta.

Ancora una riflessione: non sarebbe ora che gli uomini, pur amando le loro mogli, imparassero a difendere anche la propria famiglia d’origine ed a esercitare in quella sopravvenuta anche la propria  autorevolezza, altrimenti detta “virilità psicologica?”

Cenerentola resta al Carlo Felice fino a domenica 22 dicembre.

Elisa Prato

Da Ucina e Nautica Italiana nasce Confindustria Nautica

Saverio Cecchi e Lamberto Tacoli

Al termine delle due assemblee di fine anno, tenute rispettivamente a Genova e Milano, i Soci di Ucina e Nautica Italiana hanno approvato il percorso che porterà entro il 31 gennaio 2020 alla loro riunificazione in Confindustria Nautica, la sigla associativa che riunirà il comparto nautico nazionale sotto un’unica rappresentanza.

Sarà un percorso articolato quello che porterà a una rappresentanza nazionale unitaria del settore industriale e della filiera della nautica, sotto il nome di Confindustria Nautica. Il primo fondamentale passo è stato compiuto dalle Assemblee di Nautica Italiana e di Ucina, rispettivamente di ieri 18 e oggi 19 dicembre, che hanno votato rispettivamente lo scioglimento di Nautica Italiana e il cambio di denominazione e il nuovo Statuto da parte di Ucina.

L’assemblea dei soci Ucina a Genova

Le assemblee di fine anno, infatti, sono il primo dei passaggi del processo di riunificazione fissati da Confindustria e condivisi dai rispettivi Consigli di Presidenza delle due Associazioni, che si concluderà il 31 gennaio 2020, al termine dell’espletamento delle condizioni, anche tecniche, cui deve essere data attuazione e che dovrà avere luogo nel rispetto del perimetro dello Statuto e dei valori di Confindustria.

Poiché la casa comune sarà quella di Confindustria, lo statuto resterà quello di Ucina,integrato ovviamente con alcune modifiche richieste dai Soci di Nautica Italiana, che sono state accolte e votate dall’assemblea dei Soci Ucina.

Non meno di 45 aziende di Nautica Italiana, infatti, che rispettano i requisiti previsti da Confindustria dovranno aderire entro il 31 gennaio prossimo, secondo le modalità fissate dal ‘Protocollo di intenti per la riunificazione’, al fine di rendere operativo l’accordo che prevede l’affiancamento dei rappresentanti delle due associazioni.

La compagine presidenziale vedrà Saverio Cecchi, restare in carica come presidente, con Lamberto Tacoli che ne diverrà il Vice Presidente vicario. Al termine del periodo transitorio, che porterà all’elezione di un nuovo Presidente della squadra dei Vice Presidenti, i due diventeranno entrambi Past President di Confindustria Nautica.

“I miei principali obiettivi sono stati il completamento delle importanti modifiche del nostro Statuto per essere sempre più inclusivi, una particolare attenzione al Mezzogiorno e, soprattutto, la riunificazione della rappresentanza della filiera nautica” – commenta Saverio Cecchi Presidente di Ucina Confindustria Nautica, che aggiunge – “In questa giornata di grande soddisfazione, vorrei condividere la mia gioia con i miei Vice Presidenti, che mi hanno accompagnato in questo cammino, Lamberto Tacoli, che ha contribuito a renderlo possibile, ma soprattutto con tutti i Soci. Ora daremo il via a un importante piano strategico per il settore ”.

“La votazione di oggi – commenta Lamberto Tacoli, Presidente di Nautica Italiana – rappresenta l’approdo finale di un percorso di riavvicinamento durato per buona parte degli ultimi nove mesi. Il mio augurio per il futuro è che questa realtà associativa, che ci vedrà finalmente riuniti sotto un unico tetto confindustriale, possa rispondere in maniera forte alle opportunità rappresentate dal futuro del comparto, dalla sua internazionalizzazione alla valorizzazione della filiera interna. Spero, infine, che l’avvio operativo di Confindustria Nautica riesca a far mettere da parte gli individualismi, che ci hanno tenuti distanti nel passato,al fine di percorrere insieme un percorso di ulteriore consolidamento del nostro comparto”.

Mercato Genoa, i sogni si chiamano llorente e Kalinic

Genoa (foto d'archivio)

Il Genoa ha l’obbligo di rinforzarsi dopo un pessimo girone di andata, ormai vicino alla conclusione.

Sono nomi importanti quelli che si fanno per il Grifone, che è soprattutto alla ricerca di una punta dopo l’avvio non proprio entusiasmante di Pinamonti, autori di tre sole reti.

I rossoblù sono sulle tracce di Llorente, bomber spagnolo forza al Napoli con un passato recente alla Juventus con cui ha vinto molto in Italia. Ma non solo. Il Grifone sarebbe anche sulle tracce di Nikola Kalinic, ex Fiorentina e Milan ora alla Roma dove non ha convinto. Su di lui ci sarebbero di nuovo i Viola e il Bologna e il nodo ingaggio, ora guadagna 3 milioni di euro a stagione, non permette di volare troppo in alto con le speranze.

fc

Spezia-Cremonese rinviata per allerta meteo

Spezia, Aquile imbattute in A contro la Salernitana
Spezia Calcio

Lo Spezia Calcio comunica che la gara valida per il 17° turno di campionato tra Spezia e Cremonese, in programma alle ore 21:00 di venerdì 20 dicembre 2019 è stata rinviata  a seguito della riunione da parte del Comitato Ordine e Sicurezza, in considerazione delle avverse condizioni meteorologiche in arrivo che hanno comportato lo stato di allertamento rosso dalle 12:00 alle 24:00 del giorno partita. La data del recupero verrà comunicata successivamente.

Il Club informa inoltre che tutti i biglietti acquistati per Spezia-Cremonese saranno ritenuti validi per il recupero della partita in oggetto.

Di seguito invece modalità e termini per la richieste del rimborso dei tagliandi:

– per il rimborso dei biglietti acquistati presso i punti vendita ETES, è possibile rivolgersi al punto vendita interessato entro e non oltre le ore 17:00 del 27 dicembre 2019;

– per il rimborso dei biglietti acquistati online attraverso il sito ETES.IT, è possibile richiedere il rimborso scrivendo all’indirizzo e-mail servizioclienti@etes.it entro e non oltre le ore 17:00 del 27 dicembre 2019;

– la Società comunica altresì che tutti i biglietti omaggio e servizio saranno invalidati.

 

Allerta rossa nel savonese: porto, scuole e tratto A6 chiusi

Allerta rossa nel savonese: porto, scuole e tratto A6 chiusi

L’allerta meteo rossa nel savonese per domani comporterà la chiusura dell’autostrada A6 Torino-Savona tra i caselli di Savona e di Altare dalle 8 e fino ad allerta cessata.

La chiusura è in ottemperanza del ‘Piano Speditivo della viabilità’ sottoscritto dopo la frana in località Madonna del Monte e il crollo del viadotto sulla A6 in prossimità di Altare.

In Liguria si fermano dalle 8 anche le attività in porto a Genova e Savona, per lo sciopero per la sicurezza dei lavoratori dichiarato da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti.

Chiuse in automatico tutte le scuole nei comuni in allerta rossa. Mentre nella gran parte dei centri dove l’allerta scatta dalle 12, come domani nel Levante ligure, i sindaci hanno comunque disposto la chiusura delle scuole.

La polizia denuncia gambiano trovato con marijuana

Trovato in casa con la marijuana, arrestato 46enne genovese
Marijuana (foto di repertorio)

In tarda serata un 28enne gambiano è stato controllato dalla polizia in un locale di piazza Caricamento, l’uomo per sfuggire all’attenzione degli agenti ha cercato di non incrociarne mai lo sguardo.

Sottoposto a perquisizione personale è stato trovato in possesso di 11 grammi di marijuana.

Il gambiano è stato denunciato e la marijuana sequestrata.

Spacciatore senegalese trovato con eroina e cocaina: arrestato in via Pré

polizia generica arresto migranti squadra mobile
Polizia (foto di repertorio)

Ieri pomeriggio, la polizia ha arrestato un 42enne senegalese, pregiudicato e senza fissa dimora, per detenzione di sostanze stupefacenti al fine di farne commercio.

Durante un controllo appiedato in via Pré l’attenzione degli agenti delle volanti del Commissariato Centro e Pré è stata attirata dal 42enne che alla vista degli agenti ha tentato di allontanarsi, a passo svelto, nella direzione opposta.

Qui però ha trovato un’altra volante, tempestivamente avvisata, che gli ha bloccato di fatto la via di fuga.

Il senegalese è stato trovato in possesso di 5,36 grammi di cocaina, 20,61 grammi di eroina e 130 euro in banconote di piccolo taglio.

Ospitato questa notte presso le locali camere di sicurezza della Questura, è stato processato per direttissima.

Filiera legno, Mai e Senarega: estesi periodi taglio. Procedure esbosco tutto l’anno

Assessore Stefano Mai e capogruppo regionale Franco Senarega (Lega)

“Filiera legno ed economia sul territorio boschivo ligure. L’Assemblea legislativa della Liguria ha approvato due emendamenti della Lega per l’estensione delle epoche di taglio e per consentire le procedure di esbosco durante tutto l’anno”.

Lo hanno annunciato oggi l’assessore all’Agricoltura Stefano Mai e il capogruppo Franco Senarega (Lega) durante la seduta consiliare dedicata alla votazione del Bilancio regionale.

“Col primo provvedimento – hanno spiegato Mai e Senarega – per i boschi cedui al di sopra dei 1200 metri gli attuali periodi di taglio vengono estesi dal 15 al 31 maggio e per i boschi cedui da 800 a 1200 metri dal 30 aprile al 15 maggio.

Per i boschi al di sotto degli 800 metri dal primo ottobre al 15 aprile, anziché dal 16 ottobre al 31 marzo come avveniva in precedenza.

Per i boschi cedui di castagno e robinia, con copertura superiore al 75%, indipendentemente dall’altitudine, dal primo settembre al 30 giugno.

I termini di chiusura dell’epoca dei tagli sono incrementati di 15 giorni nei boschi situati nel versante padano.

Rispetto ai nuovi periodi indicati, i responsabili dell’Ispettorato agrario, qualora ricorrano specifiche circostanze ambientali e climatiche che determinino gravi limitazioni dei lavori, potranno variare la durata sino a un massimo di 30 giorni.

Il secondo emendamento prevede che l’esbosco possa essere eseguito durante tutto l’anno e debba essere realizzato per strade, piste e canali di avvallamento già esistenti oppure tramite canalette temporanee, teleferiche forestali o altro sistema idoneo di trasporto, evitando il transito e il rotolamento nelle parti di bosco tagliate di recente o in rinnovazione.

Queste novità e miglioramenti rappresentano la prima risposta alle istanze del territorio, che sono state avanzate all’interno del ‘Tavolo della forestazione’ istituito l’anno scorso dall’assessorato regionale con la partecipazione dei rappresentanti delle categorie agricole, professionisti del settore, Anci, Carabinieri Forestali e Ispettorato agrario”.

 

Bilancio regionale, Salvatore: soldi spesi male. Eccezione intervento per strada Portofino

Portofino: rimozione detriti e assetto dell'area franata (foto d'archivio)

“Fin dalle prime battute di questa legislatura, abbiamo voluto collaborare con la Giunta affinché ci fosse un’apertura per proposte dettate dal buonsenso. Proposte che, se attuate, avrebbero dato risposte concrete, raddrizzando le non poche malefatte della Giunta precedente a questa. Purtroppo c’è stata una chiusura ermetica, a tratti indifferente, spesso scomposta, con la quale è stato pressoché impossibile avviare un dialogo costruttivo”.

Lo ha dichiarato oggi la capogruppo Alice Salvatore (M5S) nella sua relazione di minoranza, esposta nell’odierna seduta consiliare sul Bilancio regionale.

“In Liguria – ha aggiunto Salvatore – va tutto bene, ama dichiarare questa Giunta. Eppure, non la tutela: per la salvaguardia e messa in sicurezza della Liguria infatti ha stanziato fondi irrisori, lasciando a se stessi interi territori colpiti da frane, smottamenti, mareggiate. Innumerevoli paesi isolati e privati della possibilità di essere messi in sicurezza prima, nell’ottica della prevenzione, e dopo, in piena emergenza.

In questo quadro desolante, c’è però un’eccezione: Portofino, per cui la Giunta Toti si è tempestivamente attivata, risolvendo le criticità del post mareggiata e mettendola in sicurezza.

La domanda sorge spontanea: è stato fatto altrettanto per le realtà dell’entroterra imperiese, savonese, genovese e spezzino? pensiamo ad esempio alla frana di Mele, che risale a 19 anni fa e ancora non è stata messa a posto ed è causa di disagi alla viabilità. E tutti i Comuni cronicamente colpiti dal dissesto idrogeologico? No. E sono innumerevoli le criticità cui questa Giunta non ha messo mano. La Liguria è bellissima, ma perché resti tale, occorre agire. Il 100% dei Comuni liguri, tutti, sono segnalati da ISPRA come a rischio idrogeologico.

Non sono stati usati in modo intelligente i fondi e non sono state avviate azioni utili per far confluire i fondi laddove servono: la Giunta infatti non ha supportato i Comuni liguri, molti dei quali non hanno la forza di fare da sé: a loro, l’amministrazione regionale avrebbe dovuto mandare i propri tecnici, indispensabili per fare le rilevazioni e far partire i progetti. Li ha lasciati soli. È evidente che qui c’è un problema di governance. Non bastano gli slogan.

E senza dubbio non basta dichiarare, come ha fatto l’assessore competente, e snocciolare date e cifre in merito a progetti che poi, alla resa dei conti, risalgono alle Giunte precedenti e che comunque sono fermi alla fase preliminare. Morale: documenti alla mano, abbiamo scoperto che per la stragrande maggioranza dei progetti sbandierati per la messa in sicurezza del territorio, non sono stati avviati i cantieri. I pochi che invece hanno visto la luce, sono stati resi esecutivi solo quest’anno: tu chiamale se vuoi… elezioni (imminenti).

Che cosa ha fatto poi Regione Liguria per l’ordine pubblico e la sicurezza? Sono molti gli strumenti che non sono stati messi in campo nell’ottica della lotta alla criminalità in tutte le sue forme, da quella a stampo mafioso, che purtroppo paralizza la nostra Regione da Levante a Ponente, fino alla microcriminalità che affligge il quotidiano. Basti pensare all’istituzione della Commissione d’inchiesta antimafia permanente, per la quale ci siamo battuti noi del M5S e che sarà però operativa solo dalla prossima legislatura. Nel frattempo, che cosa si è fatto per arginare il fenomeno? Poco o nulla. Viale aveva promesso la convocazione del Tavolo della legalità a novembre, ma la promessa è rimasta solo sulla carta.

I liguri hanno paura. La sicurezza è un tema importante, per cui si possono mettere in campo diversi strumenti. Tra questi, i corsi di educazione civica ad esempio. Per contrastare la criminalità, occorre una cultura civica, e Regione avrebbe gli strumenti, se volesse, per creare cultura, conoscenza e senso di responsabilità. Ma anche qui c’è il vuoto.

E che dire della Sanità? Leggiamo continuamente, nei comunicati della Giunta, quanto sia eccezionale la nostra Sanità. Certo, ma di eccezionale qui ci sono i medici, il personale sanitario, gli operatori socio-sanitari, gli infermieri. Il sistema regionale invece no: fa acqua da tutte le parti. E anziché renderlo efficiente, questa Giunta preferisce sperperare soldi in inutili enti e uffici, premiando direttori e dirigenti che non stanno facendo funzionare la Sanità come dovrebbero. Soldi che andrebbero usati per assumere medici, infermieri e operatori sociosanitari, sottoposti a turni massacranti a causa della cronica mancanza di organico. O per mettere davvero mano alle criticità che poi si riflettono sui cittadini: è sotto gli occhi di tutti quanto è accaduto al San Martino in Radioterapia. Pazienti oncologici cui dovremmo dare il massimo supporto, hanno patito inaccettabili disservizi.

Male anche le azioni per il commercio: il piccolo e medio è stato sacrificato in nome dei colossi. Questa Giunta ha favorito le multinazionali, i megastore e gli ipermercati. Sono stati strozzati e condannati alla chiusura innumerevoli negozi di prossimità, che con la loro stessa esistenza, grazie alla loro resilienza nonostante la crisi, rendono vivo e quindi più sicuro un quartiere e così lo stesso tessuto urbano.

Pessime poi le scelte per l’ambiente, il turismo, i fondi europei per l’agricoltura, la finanza regionale come hanno ripetutamente sottolineato, in questi anni, i colleghi De Ferrari, Tosi e Melis. È mancata la volontà politica di capire e comprendere le necessità del territorio e di trovare le soluzioni. È mancata una visione d’insieme, per pianificare quello che realmente serve alla cittadinanza. In questi quattro anni e mezzo abbiamo assistito alla ‘politica spettacolo’: questa Giunta dice di occuparsi dei problemi dei cittadini; ma in realtà non lo fanno.

Noi nel nostro piccolo, come consiglieri regionali di opposizione ci siamo tagliati volontariamente lo stipendio per restituire risorse alla cittadinanza attraverso iniziative d’interesse pubblico: abbiamo aperto un bando per le scuole, che possono presentare progetti di educazione ambientale per un costo fino a 20.000 Euro ciascuno. Riflettiamo su quanto potrebbe fare una Giunta responsabile con un bilancio di 5 miliardi di Euro annui.

Ricordo alla giunta Toti che sì, si può credere alle parole: ma le persone credono sempre agli esempi, come ci insegnava Gianroberto Casaleggio. E quando gli esempi sono servizi che funzionano, è giusto che la cittadinanza ci creda. Questa massima non si applica all’attuale governo regionale, che ci consegna un pessimo bilancio e che dovrebbe far tesoro di quanto ebbe a dire James Freeman Clarke: un politico guarda alla prossime elezioni. Uno statista guarda alle prossime generazioni”.

 

Enti Parco, Senarega: durata carica presidenti e consiglieri passa da 4 a 5 anni

Il ministro del Mit Matteo Salvini e Franco Senarega (foto di repertorio)

“L’Assemblea legislativa della Liguria oggi ha approvato due emendamenti della Lega sulle Aree protette regionali”.

Lo ha dichiarato oggi il capogruppo regionale Franco Senarega (Lega) a seguito delle votazioni sul Bilancio di Regione Liguria.

“Con il primo provvedimento – ha spiegato Senarega – viene prevista la possibilità, nell’ambito del processo di riordino e razionalizzazione del sistema delle Aree protette, dell’utilizzo del personale regionale presso gli enti gestori (e viceversa) al fine della massima collaborazione e ottimizzazione di funzioni e risorse.

Con il secondo emendamento viene uniformata la durata della carica degli organi degli Enti parco (presidente, consiglio, comunità del parco) a quella degli organi di Regione Liguria e, in genere, degli enti locali. Pertanto, la durata della carica passa da una durata di 4 anni a una di 5 anni.

Con questo provvedimento siamo andati incontro anche alle esigenze dei Comuni del territorio che designano i loro rappresentanti all’interno delle Comunità e degli Enti Parco”.