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San Martino, la situazione | Calano i ricoverati Covid (154)

Incidente in via Gobetti, scooterista in codice rosso al San Martino
Policlinico San Martino di Genova (foto di repertorio)

Sono 154 i ricoverati Covid al Policlinico San Martino con un calo di 10 unità, rispetto a ieri.

In particolare ad ora sono 16 i ricoverati in Malattie Infettive, 21 nelle 3 rianimazioni del Policlinico + 6 pazienti in sub intensiva, 12 al Padiglione 10, 61 al Padiglione 12, 16 quelli gestiti al 1° piano del Pronto Soccorso, 19 al Maragliano. 3 nuovi ingressi in attesa di essere destinati nei reparti.

Quando la solidarietà raddoppia i tamponi: Grazie a CRI, Banca Generali e Rotary

Quando la solidarietà raddoppia i tamponi: Grazie a CRI, Banca Generali e Rotary

Donata attrezzatura all’Ospedale Borea di Sanremo che raddoppia la capacità di analizzare i tamponi

Grazie alla solidarietà, viene raddoppiata la capacità di analisi dei tamponi Covid-19 all’ospedale di Sanremo.

Domani, lunedì 27 aprile, il laboratorio di Microbiologia del Borea, guidato dal responsabile Pier Andrea Dusi e coordinato da Giandomenico Poggi, direttore Area dei Servizi, riceverà un nuovo dispositivo donato dalla Croce Rossa di Sanremo insieme a Banca Generali (Direzione Generale e filiale di Sanremo), al Rotary Club di Sanremo, il Rotary Club di Imperia e il Rotary Club Sanremo Hanbury.

Si tratta di un’attrezzatura che consentirà di processare fino a 400 tamponi al giorno, incrementando l’attuale capacità di analisi di 200 tamponi.

La donazione consiste in un nuovo estrattore di RNA che si occuperà di eseguire uno degli step necessari all’analisi dei tamponi Covid.

Il macchinario, altamente performante, integrerà il comparto esistente di dispositivi consentendo una più rapida risposta in termini produttivi.

“Ringraziamo di cuore la Croce Rossa, Banca Generali e i Rotary Club per essersi attivati ottenendo un risultato concreto che darà un supporto fondamentale ai nostri tecnici impegnati nell’analisi dei tamponi – ha detto il Direttore Generale di Asl1, Marco Damonte Prioli – In questo momento più che mai, rapidità ed efficienza sono fondamentali per affrontare questa fase legata all’emergenza Coronavirus”.

L’apparecchiatura, fa seguito ad un altro contributo donato a favore di Asl1.

Croce Rossa Sanremo e mondo Rotary venerdì scorso hanno consegnato una prima tranche di dispositivi di protezione individuale, oltre 500 tra mascherine chirurgiche e FFP2 per il personale sanitario.

La raccolta fondi di Croce Rossa prosegue. L’obiettivo è quello di donare ad Asl1 delle cartucce di estrazione fondamentali per l’esecuzione delle analisi dei tamponi.

L’ospedale di Sanremo estende servizio a pazienti sospetti Covid a domicilio

Sanremo, frontale tra SUV e utilitaria in via San Francesco: due feriti in codice rosso
L'ospedale di Sanremo (immagine di repertorio)

Nell’ambito dell’emergenza Coronavirus, l’Asl1 ha deciso di ampliare il day hospital infettivologico dell’ospedale di Sanremo estendendo il servizio anche ai pazienti sospetti Covid a domicilio.

La consulenza infettivologica verrà avviata la prossima settimana con un percorso dedicato.

Uno specialista infettivologo, sottoporrà ad accertamento i pazienti che, a fronte di sintomi ed eventuali fattori di rischio, necessitano di un controllo clinico ed eventuale terapia.

Il servizio, viene attivato dal Medico di Medicina Generale che, in base al protocollo aziendale, segnala il paziente alla Centrale Operativa del 118.

Si procede all’organizzazone del trasporto, della visita presso il day hospital e al coordinamento della successiva fase di monitoraggio. Nel caso di avvio di terapia a domicilio, il percorso del day hospital prosegue attraverso la collaborazione tra i medici dell’ospedale, il medico curante e le pubbliche assistenze con ulteriori esami di controllo. Viene posta, inoltre, particolare attenzione nei confronti dei pazienti fragili per i quali l’attivazione di una terapia anti-covid richiede una necessaria e attenta valutazione delle possibili interazioni farmacologiche.

“Il numero crescente di pazienti gestiti a domicilio sta richiedendo una notevole attività anche ai medici di medicina generale operanti sul territorio. E’ stato deciso di estendere il day hospital infettivologico integrando le varie attività tra medici del territorio e medici ospedalieri per una diagnosi sempre più approfondita e capillare, finalizzata, quando possibile, ad un intervento terapeutico precoce e controllato” affermano la Direzione Sanitaria e Sociosanitaria di Asl1.

Ore 15, Villa Scassi: altri morti con coronavirus. Genovesi 90 e 96 anni

Ospedale Villa Scassi a Genova Sampierdarena (foto di repertorio)

Intorno alle 15 di oggi i responsabili della direzione medica dell’ospedale Villa Scassi di Genova Sampierdarena hanno comunicato il decesso di altri 2 pazienti positivi al coronavirus, spiegando che “il Covid-19 è stato ritenuto concausa dei decessi”.

Ecco l’ultimo bollettino del Villa Scassi.

“Donna di 96 anni, con comorbidità, deceduta il 25/4/2020 reparto di Ps/Obi.

Donna di 90 anni, con comorbidità, deceduta il 26/4/2020 nel reparto di Medicina”.

 

Riaperture, Cisl Liguria: preoccupa impatto su Tpl, mascherine obbligatorie su mezzi pubblici

Covid, mascherine obbligatorie all'aperto e sui mezzi pubblici (foto di repertorio fb)

“La riapertura delle attività produttive a Genova previste dal 4 maggio prossimo ci preoccupa, in particolare per le ripercussioni sul trasporto pubblico locale”.

Lo hanno dichiarato oggi i responsabili della Fit-Cisl Trasporti della Liguria.

“La prevedibile – hanno aggiunto – consistente circolazione dei cittadini, le difficoltà che l’azienda Amt dovrà affrontare nel garantire un servizio da svolgere in sicurezza evitando l’affollamento a bordo dei mezzi, assicurando il distanziamento sociale e un’idonea sanificazione delle vetture, sono criticità non semplici da affrontare.

Per garantire tutto questo sarebbero necessari quasi il doppio dei mezzi oggi in circolazione a pieno regime, oltre ad una corposa assunzione di conducenti.

Consci delle difficoltà a reperire mezzi sul mercato in tempo utile e ad effettuare una rapida selezione di personale bilanciando le risorse economiche a disposizione, ci sono comunque soluzioni che potrebbero risultare utili in questa situazione di emergenza.

Occorrerebbe innanzitutto effettuare una revisione della rete che tenga in considerazione la richiesta di mobilità della cittadinanza secondo fasce orarie e zone maggiormente utilizzate dalla collettività, essendo profondamente cambiato il modo di vivere di tutti noi.

In questa fase di emergenza sanitaria risulta inoltre fondamentale un piano di sanificazione maggiormente approfondito sui mezzi e sui luoghi di lavoro aziendali, in modo da preservare la salute di viaggiatori e lavoratori.

Anche l’utilizzo delle mascherine sui mezzi pubblici riteniamo sia un’importante arma di contrasto alla propagazione del coronavirus.

Tutte queste misure andrebbero inserite in un piano che coprisse un arco temporale lungo almeno fino alla primavera 2021, abbracciando un’ipotetica fase 3 con la possibile riapertura delle scuole nel mese di settembre.

Le misure intraprese fino ad ora dall’azienda sono state un isolamento, attraverso una catenella, del posto guida e la chiusura della porta centrale con operazioni di salita/discesa dalle porte centrali e posteriori: operazioni molto utili in una situazione di lockdown, ma che con la riapertura delle attività dovranno necessariamente essere implementate.

Pensiamo a percorsi obbligati in uscita/entrata dalle stazioni della metropolitana, a una capienza ridotta dei mezzi da comunicare all’utenza mediante sistemi di fonia all’interno delle vetture, oppure la segnalazione dei distanziamenti attraverso opportuna segnaletica sul pavimento delle vetture, oltre ad una maggior chiusura del posto guida.

Infine, crediamo possano essere utili campagne di comunicazione attraverso media e app, oltre al supporto, in questa seconda fase, delle forze dell’ordine insieme al nostro personale aziendale dedicato”.

 

Poste Italiane comunica anticipazione della cassa integrazione

Poste Italiane comunica anticipazione la cassa integrazione

Poste italiane: al via anticipazione sociale cassa integrazione guadagni.

Il servizio, in collaborazione con BNL, offre un sostegno concreto alle famiglie italiane, aiutandole ad affrontare le esigenze economiche durante l’emergenza Covid-19.

Poste Italiane rende noto che anticiperà il trattamento di cassa integrazione ordinaria e in deroga ai clienti BancoPosta e PostePay Evolution con accredito dello stipendio a chi ne farà richiesta.

Con questa iniziativa, Poste Italiane intende offrire un sostegno concreto ai lavoratori destinatari di uno dei trattamenti di integrazione salariale ordinario o in deroga per aiutarli ad affrontare le esigenze economiche durante l’emergenza Covid-19.

Le somme che saranno erogate dall’INPS e messe a disposizione dallo Stato nei termini previsti dalla normativa saranno anticipate da Poste Italiane in partnership con BNL Finance, società specializzata in soluzioni di finanziamento. La richiesta di anticipazione potrà essere presentata online sin da oggi accedendo al sito internet di Poste Italiane www.poste.it<http://www.poste.it/> dal quale è scaricabile la documentazione e la guida alla compilazione della domanda.

Poste Italiane estinguerà automaticamente le anticipazioni concesse non appena l’INPS erogherà i trattamenti, senza necessità di alcun adempimento da parte dei lavoratori.

Oggi un flash mob digitale dedicato all’Italia

Oggi un flash mob digitale dedicato all'Italia

Turismo, oggi ‘Viaggio in Italia’ il flash mob digitale del Mibact con Touring Club e Enit. Un racconto del Belpaese attraverso antiche e rare carte geografiche.

Il ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, in collaborazione con Enit e Touring Club Italiano propone un nuovo flash mob digitale per mantenere gli italiani a contatto con le meraviglie dei propri territori.

Con gli hashtag #viaggioinitalia e #paesaggioitaliano, la rete dei canali digitali del Mibact condividerà nella giornata di oggi domenica 26 aprile una selezione di antiche e rare carte geografiche delle ricche e incredibili collezioni degli archivi, delle biblioteche e dei musei dello Stato. Un viaggio nelle rappresentazioni dell’Italia nei secoli, ma anche un’occasione per valorizzare e riscoprire i mestieri e le tecniche utilizzate per creare, allora come oggi, le mappe geografiche. In particolare il Touring Club Italiano, con una selezione del proprio archivio digitale, mette a disposizione i segreti della cartografia e dell’evoluzione del segno grafico per la realizzazione delle mappe che da oltre 125 anni guidano i viaggiatori nel Belpaese.

Questo nuovo appuntamento rappresenta la quinta edizione di ‘Art you Ready’, il fash mob digitale che coinvolge gli italiani in eventi sul web durante queste giornate in cui sono costretti a restare a casa.

L’invito di questa edizione è quello di pubblicare per tutta la giornata di oggi domenica 26 aprile foto dei luoghi cui si è più affezionati, magari cercandoli sulle tante carte geografiche condivise dal Mibact e dal Touring Club Italiano o in antichi atlanti che si hanno a casa, per dare vita sul web a un viaggio nel nostro paese attraverso cammini, vie, tracciati e antichi percorsi, già intrapresi nel passato o ancora da immaginare e programmare per il futuro. Un racconto che continuerà anche nei giorni successivi con degli approfondimenti che verranno pubblicati sulla pagina Facebook del MiBACT.​

Ore 14, Asl 2: altri sei morti con coronavirus. Savonesi da 50 a 100 anni

Ospedale San paolo di Savona (foto di repertorio)

Poco dopo le 14 di oggi i responsabili dell’Asl 2 Savonese hanno comunicato i decessi di altri 6 pazienti positivi al coronavirus.

Ecco l’ultimo bollettino dell’Asl 2.

“La sirezione medica del Presidio di Levante – ASL 2 (S. paolo di Savona) segnala 4 decessi:

·        Uomo di 50 anni della Provincia di Savona

·        Uomo di 90 anni della Provincia di Savona

·        Donna di 100 anni della Provincia di Savona

·        Donna di 76 anni della Provincia di Savona.

La direzione medica del Presidio di Ponente – ASL 2 (ospedale di Albenga)  segnala 2 decessi:

·        Uomo di 61 della Provincia di Savona

·        Uomo di 77 della Provincia di Savona”.

 

Festa del lavoro e il concetto del diritto umano al lavoro

Festa del lavoro e il concetto del diritto umano al lavoro

Il primo Maggio rappresenta una data storica per il movimento dei lavoratori: ratificata già nel 1891, anticipata al 21 aprile durante il ventennio fascista (a partire dal 1924; Natale di Roma), istituita stabilmente in Italia come giorno festivo dall’art. 2 della legge n. 260 del 27 maggio 1949, è oggi festeggiata in 89 Paesi nel mondo.

È straordinario considerare come una festività laica oggi accomuni proprio per la sua valenza intrinseca milioni di persone nel globo, a prescindere da religione, usanze, organizzazione politica o tradizione.

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei diritti umani ritiene fondamentale riscoprire l’importanza di episodi storici pregnanti di significato per l’umanità, come quello che ha determinato l’istituzione della Festa dei lavoratori in seguito al brutale massacro dell’Haymarket square (la protesta iniziata il 1° maggio del 1886 durò tre giorni) o la strage di Portella della Ginestra del 1° maggio 1947 per trasmettere conoscenze e valori agli studenti, soprattutto in relazione agli eventi che hanno favorito nel corso degli anni una maggiore umanizzazione nel mondo del lavoro.

Il lavoro costituisce uno dei pilastri su cui è costituito l’edificazione di uno Stato democratico; proprio per questo tale principio è contenuto e affermato sia nell’art. 23 della DUDU (successivamente ribadito negli articoli 6, 7 e 8 del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali del 1966), sia nei principi fondamentali della nostra Costituzione all’art. 1 e 4.

In quest’ultimo articolo si affronta proprio il concetto di diritto – dovere al lavoro. Soprattutto nel corso del Novecento, grazie alle lotte dei lavoratori, alle rivendicazioni di alcuni coraggiosi sindacalisti che hanno perso anche la vita in nome dei propri ideali, alla diffusione dell’istruzione e quindi della consapevolezza intrinseca del valore di ciascun essere umano, a prescindere dall’estrazione sociale, da una dimensione servile di quasi assoggettamento animalesco al “padrone”, da “alienato” servo della gleba, ci si è affrancati e si è arrivati all’attuale significato del lavoro, oggi fortunatamente inteso anche come strumento per realizzare sé stessi e condividere con gli altri componenti della società le proprie competenze. Tale conquista non è un assioma cristallizzato, inalienabile come vorremmo fosse, è un tesoro conseguito con il sacrificio di molti martiri da difendere costantemente da forme di organizzazione produttivo spacciate per necessarie, ma in realtà in controtendenza con tutto ciò che i nostri predecessori hanno ottenuto.

Nel corso degli anni, il diritto umano al lavoro è stato oggetto di valutazione, monitoraggio e tutela mediante svariati strumenti giuridici, internazionali e regionali-continentali, come per esempio la Carta africana sui diritti dell’uomo e dei popoli o Carta di Banjul del 27 giugno 1981, la Convenzione internazionale contro la discriminazione razziale del 4 gennaio1969, la Convenzione internazionale sui diritti dei bambini del 20 novembre 1989, la Convenzione internazionale sui diritti dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie del 1º luglio 2003 e le tante Convenzioni OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro).

In Italia i sindacalisti che hanno contribuito alla nascita delle confederazioni a difesa dei diritti dei lavoratori sono Rinaldo Rigola, primo segretario generale della Confederazione Generale del Lavoro, Giuseppe Di Vittorio, Achille Grandi e Oreste Lizzadri, vertici della CGIL nel 1945; Giulio Pastore, fondatore e primo segretario nazionale della CISL nel maggio del 1950 dopo l’esperienza fatta qualche anno prima come segretario generale della nuova confederazione che prende il nome di Libera confederazione generale dei lavoratori (LCGIL), Italo Viglianesi, eletto al congresso confederale “Pace, Libertà, Lavoro” primo segretario generale della Uil al congresso confederale (“Pace, Libertà, Lavoro”) tenutosi a Roma 6 all’8 dicembre 1953 e altri ancora.

Il CNDDU in una giornata storica come quella in esame chiede che siano affrontati seriamente da tutte le forze sindacali e politiche le serie problematiche tuttora esistenti nel mondo della scuola: retribuzione docenti; rientro “esiliati” l. 107 /2015; reclutamento precari storici; responsabilità giuridiche connesse all’uso della DAD; riformulazione della Carta del Docente con l’aggiunta di nuove opportunità per la crescita culturale del personale scolastico come itinerari d’istruzione in Italia per rilanciare l’economia turistica, acquisto di componenti hardware esterne (periferiche) per implementare l’uso della tecnologia; inserimento permanente dell’Educazione civica in ogni scuola di ordine e grado attribuita ai docenti della classe A046 – discipline giuridiche ed economiche; potenziamento della storia dell’arte, materia imprescindibile per l’elevazione spirituale e la formazione di cittadini nati in un Paese che vanta il maggior numero di siti UNESCO nel mondo, e dell’Educazione musicale.

Per gli studenti il CNDDU propone di ripercorrere, mediante l’aiuto dei docenti, gli episodi più emblematici per l’affermazione e la conquista dei diritti dei lavoratori in ciascun territorio, elaborando un prodotto digitale, magari corredato da fotografie, canzoni, musiche, testimonianze dell’epoca, in modo da costruire una mappa digitale del Primo maggio in Italia o in alternativa individuare quali sono le nuove professioni in ascesa nella città di riferimento / i vecchi mestieri legati alla tradizione popolare e dell’artigianato locale. L’hashtag è #perilavoroierioggidomani.

“Perché quando non si lavora, o si lavora male, si lavora poco o si lavora troppo, è la democrazia che entra in crisi, è tutto il patto sociale.” (Papa Francesco, il discorso sul lavoro, bollettino della Santa Sede sull’incontro con il mondo del lavoro all’Ilva)

Ore 14, S. Martino: altri morti con coronavirus. Rapallese 87enne e genovesi di 73 e 86 anni

Coronavirus, Policlinico S. Martino di Genova (foto di repertorio fb)

poco dopo le 14 di oggi i responsabili della direzione sanitari del San martino di Genova hanno comunicato i decessi di altri 3 pazienti positivi al coronavirus, spiegando che sono avvenuti “anche per infezione da Covid-19”.

Ecco l’ultimo bollettino del San Martino.

“Una paziente nata a La Spezia e residente a Rapallo di 87 anni, presso il Maragliano.

Una paziente nata e residente a Genova di 86 anni, presso il Padiglione 12.

Una paziente nata e residente a Genova di 73 anni, presso il 1° piano del Pronto soccorso”.