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Omicidio Milena Sutter, i giudici concedono di nuovo la semilibertà a Lorenzo Bozano

Genova 2017: Lorenzo Bozano intervistato da Maurizio Corte, coautore del libro Il biondino della spider rossa (foto J. Zufferli)

Omicidio Milena Sutter. L’ergastolano Lorenzo Bozano di nuovo un uomo “semi-libero”.

I giudici del Tribunale di sorveglianza di Firenze oggi hanno infatti concesso la semilibertà al 73enne genovese che stava scontando la pena nel carcere di Porto Azzurro per il rapimento e la morte della 13enne, figlia del re della cera Arturo Sutter.

Il “biondino della spider rossa” era stato rinchiuso in carcere nel 1979.

Il legale difensore ha riferito che il suo assistito seguirà un programma di reinserimento sociale all’esterno del penitenziario dell’Isola d’Elba.

Milena Sutter fu rapita il 6 maggio 1971 dopo che uscì dalla Scuola Svizzera di via Peschiera. Doveva tornare in viale Mosto dalla famiglia che l’attendeva come tutti gli altri giorni (alle 17.30 aveva un appuntamento per una lezione privata a casa) ma in Albaro non arrivò mai.

Il suo corpo fu restituito dal mare due settimane dopo a Priaruggia.

La mattina successiva al rapimento della bambina, la famiglia Sutter ricevette una chiamata anonima da un uomo che chiese un riscatto di 50 milioni di lire.

Poi più nulla. Fino al ritrovamento del cadavere da parte di due pescatori dilettanti a circa 300 metri dalla spiaggia di Genova Quarto. Addosso aveva sei piombi da un chilogrammo ciascuno. La parte inferiore svestita. Il volto quasi irriconoscibile, scarnificato dai pesci.

La sera stessa del ritrovamento del cadavere, Lorenzo Bozano, all’epoca 25enne, venne arrestato dagli investigatori della Squadra Mobile agli ordini del mitico Angelo “Giulin” Costa, considerato il “Commissario Maigret di Genova”.

Nel 1973, in primo grado, venne assolto per insufficienza di prove. Nel 1975 venne invece condannato all’ergastolo, con l’imputazione di rapimento a scopo di estorsione, omicidio con azione di strozzamento (probabile soffocamento) e soppressione di cadavere.

Nel 1976 la condanna fu confermata dai giudici della Corte di Cassazione.

Poco dopo la condanna definitiva, Lorenzo Bozano fuggì in Francia, poi in Africa e quindi nuovamente in Francia, dove nel gennaio 1979 venne preso quasi per caso perché fu fermato dalla Gendarmerie mentre guidava senza la cintura di sicurezza.

Portato nel carcere di Limoges con l’accusa di truffa, le autorità francesi negarono l’estradizione in Italia.

Tuttavia, venne espulso in Svizzera, dove la Polizia cantonale lo condusse nel carcere di Ginevra.

Successivamente, le autorità elvetiche, a differenza di quelle francesi, accolsero la richiesta di estradizione e il “biondino della spider rossa” incominciò a scontare la condanna nel carcere dell’Isola d’Elba.

Nel 1989 il detenuto ottenne la semilibertà, poi revocata.

Beneficiando di permessi premio, creò un allevamento di polli a Porto Azzurro, ma finì nei guai perché la Guardia di Finanza gli contestò una multa da sei miliardi di lire per non avere dichiarato al Fisco circa mezzo miliardo di lire.

Nel giugno 1997 Lorenzo Bozano fu inoltre accusato di avere molestato una 16enne durante un permesso premio a Livorno, spacciandosi per poliziotto. Per questo reato nel 1999 venne condannato a due anni di reclusione.

Oggi è di nuovo un uomo “semi-libero”.

I genitori e i fratelli di Milena Sutter, nel loro profondo e dignitoso dolore, in tutti questi anni hanno sempre mantenuto un comportamento riservato e composto.

Anche per questo, Genova e l’Italia intera si sono stretti intorno alla famiglia e hanno partecipato alla loro grandissima sofferenza. FGraf