“Il presidente della Regione Liguria Marco Bucci è un oscurantista e non vuole la partecipazione. Due atteggiamenti che stridono con la democrazia”.
Lo ha dichiarato oggi all’agenzia Dire il segretario ligure e consigliere regionale del Pd Davide Natale, attaccando duramente il neo governatore dopo la prima riunione di giunta di ieri.
“La prima cosa che Bucci ha fatto – ha spiegato Natale – è stata levare lo streaming della giunta. Poi, dice che non hanno firmato nessuna delibera, ma che ne hanno votato due.
E’ un Pinocchio che pensa che tutti i liguri siano stupidi. Chiunque abbia un minimo di conoscenza dell’amministrazione pubblica sa benissimo che una delibera che non è firmata non può essere votata”.
Natale è un fiume in piena: “Bucci, da una parte, chiede condivisione a tutte le forze politiche del Consiglio regionale, ma dall’altra dice che meno si va in aula e meglio è. Ma il nostro non è solo un consiglio regionale, è un’Assemblea legislativa e funziona a prescindere da quello che dice la giunta”.
Per questo, ha aggiunto il segretario del Pd “spero che il neo presidente dell’Assemblea legislativa della Liguria, Stefano Balleari (FdI), abbia fatto arrivare una nota al presidente della giunta regionale Marco Bucci per dirgli di non preoccuparsi per come vengono organizzati i lavori del consiglio”.
Tra l’altro, ha sottolineato ancora Natale, “il governatore Bucci dice che vuole fare così perché bisogna fare presto, ma di tutte le cose che tocca non riesce a portarne a compimento nemmeno una, dalla diga che è in un ritardo spaventoso allo scolmatore del Bisagno o allo Skymetro.
Inoltre, volere ridurre lo spazio di attività dell’Assemblea legislativa e, di conseguenza, delle commissioni regionali, vuol dire impedire il confronto dialettico tra l’amministrazione e i cittadini, i comitati e le associazioni perché quella è la sede istituzionale in cui vengono ascoltati.
Da parte nostra, anche nell’ultimo mandato, non c’è mai stata alcuna volontà di dilatare i tempi dei provvedimenti, ma solo legittime necessità di confronto e approfondimento prima di arrivare a votare gli stessi in aula”.