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Marijuana in centro accoglienza: Tar nega sospensiva a revoca benefici a migrante

Accattonaggio a Chiavari, africani identificati da polizia
Ufficio Immigrazione (foto di repertorio)

Bastano 2,5 grammi di marijuana per perdere benefici e privilegi delle misure di accoglienza dedicate ai richiedenti asilo.

Lo hanno stabilito oggi i giudici del Tar della Liguria, che ha respinto la richiesta di sospensiva presentata da un giovane migrante contro il provvedimento di revoca disposto dal Prefetto di Genova, che ora rischia concretamente di perdere lo status di richiedente asilo e di essere espulso.

La droga è stata trovata addosso all’immigrato dalla polizia e la cessione, come ammesso agli agenti dallo stesso ricorrente, era “avvenuta all’interno di un centro di accoglienza straordinaria”.

Le toghe, dando ragione alla polizia, hanno sottolineato che “nonostante la modica quantità di sostanza stupefacente, la circostanza è stata ritenuta dal Prefetto incompatibile con lo stato del soggetto richiedente asilo”.

Inoltre, la circostanza che l’accertamento sia avvenuto al di fuori della struttura di accoglienza “non elide la pericolosità della condotta perché nel bilanciamento degli interessi appare di maggior valore sociale la tutela della corretta gestione del centro di accoglienza dove il ricorrente ha ottenuto la sostanza vietata”.

Il ricorso del richiedente asilo contro il Ministero dell’Interno sarà discusso nel merito il prossimo 19 dicembre.