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Inchiesta Saint-Vincent, tra gli indagati anche l’imprenditore genovese Spinelli

Inchiesta Saint-Vincent, tra gli indagati anche l’imprenditore genovese Spinelli
Il Casinò di Saint Vincent

“Operazione del tutto lecita”, dice la sua difesa. Spinelli perquisito e assistito da avvocati

L’inchiesta che investe il casinò di Saint-Vincent, in Valle d’Aosta — relativa a presunti scambi di fiches da gioco in cambio di mazzette — vede coinvolto anche un nome di spicco della scena genovese: l’imprenditore portuale Aldo Spinelli. Questa mattina i carabinieri hanno eseguito una perquisizione nella sua abitazione, nell’ambito delle indagini aperte dopo l’emersione del caso. Spinelli, già noto per precedenti vicende giudiziarie legate all’ambito politico e imprenditoriale, è ora sospettato di aver partecipato al presunto schema illecito.

Al centro dell’accusa c’è un’operazione che risalirebbe all’11 agosto 2024: secondo quanto contestato, Spinelli avrebbe prelevato una somma in contanti — regolarmente ritirata dalla sua cassetta del Casinò di Montecarlo — per poi recarsi a Saint-Vincent e chiedere che quei soldi fossero convertiti in fiches da gioco. Sempre secondo l’accusa, dopo il cambio, l’imprenditore avrebbe elargito una “mancia” ai funzionari della casa da gioco, configurando in questo modo un presunto atto corruttivo.

La difesa respinge le accuse: “Tutto in buona fede e nella legalità”

La reazione della difesa di Spinelli è immediata e netta. L’avvocata che lo assiste, Sabrina Franzone, ha sottolineato che la somma in questione — che ammonta a circa mille euro — era in suo legittimo possesso, e non è contestato alcun episodio di riciclaggio. Ha spiegato che la conversione dei contanti in fiches è avvenuta a seguito di una richiesta esplicita presso il casinò e che lo stesso Spinelli ha chiesto conferma della regolarità dell’operazione, come emerge dalle intercettazioni.

«Il commendatore era fermamente convinto della liceità dell’operazione — ha dichiarato Franzone — e la contestazione di corruzione lo ha sorpreso. È convinto di poter chiarire completamente il suo operato, posto in essere in assoluta buona fede».

Un’inchiesta delicata che riguarda gioco e trasparenza

Il caso che riguarda Saint-Vincent non è isolato: negli ultimi anni il controllo su operazioni con contanti nei circuiti del gioco d’azzardo è diventato più stringente, e le autorità guardano con particolare attenzione a ogni movimento sospetto che possa configurare irregolarità o reato. In questo contesto, la posizione di Spinelli sarà oggetto di accurate verifiche, sulla base di elementi concreti come le intercettazioni, le prove documentali di cambio brillanti, e la regolarità delle somme impiegate.

Intanto, la perquisizione e l’iscrizione nel registro degli indagati segnano un’ulteriore evoluzione dell’inchiesta che tiene banco da settimane, suscitando attenzione anche fuori dai confini valdostani. L’esito delle indagini — e il possibile rinvio a giudizio — faranno luce su un caso che unisce elementi di affari, gioco d’azzardo e normativa sulla trasparenza finanziaria.

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