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Il chitarrista serbo Ivica Maksimovic ci ha lasciati

Il chitarrista serbo Ivica Maksimovic ci ha lasciati

Diamo il triste annuncio della prematura scomparsa di Ivan Ivica Maksimovic, virtuosissimo chitarrista jugoslavo, molto affermato in Serbia ed in Russia, noto anche in Italia, in quanto componente stabile della band “Emir Kusturica and the No Smoking Orchestra”. Lo abbiamo infatti visto spesso esibirsi al Festival di Kustendorf che seguiamo costantemente.

Nato a Jagodina il 12 agosto del 1962, è mancato il 7 novembre del 2019, dopo una lunga dolorosa malattia. Polistrumentista, compositore, arrangiatore ed anche attore, inizia a suonare la chitarra nel 1971, traendo ispirazione dal sound de I Deep Purple e de I Led Zeppelin. Suona in diverse band, ad esempio nella band heavy metal jugoslava “Metro” e nel gruppo folkpop “Ljute papricice”.

Nel 2003 incontra il ‘Professore’ Emir Kusturica, con il quale nasce un fedele sodalizio che lo porta a suonare nella No Smoking Orchestra ed ad interpretare alcuni ruoli nei film di Kusturica, come quello dell’ispettore nel film “Zivot je cudo”(Promettilo) ed anche a prender parte alla punk-opera “Il tempo dei gitani”.

Ed è proprio Emir a ricordarlo attraverso una struggente lettera aperta di cui riportiamo di seguito qualche stralcio:

“Caro Ivica, tanto tempo fa mio padre mi disse che la morte è una voce sconosciuta. Ci ho creduto da ragazzo ed ora, più di prima credo che, quando si tratta di persone buone, non c’è morte…Quando ho sentito che il tuo cuore ha smesso di pulsare, ho iniziato a piangere…ma il mio pensiero mi ha afferrato e guidato verso i nostri incontri, la nostra vita comune sulle onde intorno al mondo e sono stato felice di vedere i tuoi grandi occhi dietro ai quali si celano nobiltà e gentilezza. Dove ti trovi ora, e so che hai attraversato la porta imperiale, aspetta e noi, i tuoi amici, proviamo a guadagnare tempo e se avremo il diritto di attraversare quella porta, verremo a cercarti”.   

Ivica è stato un uomo di salda fede ortodossa, molto devoto. Siamo certi che si trovi, come afferma Emir “The Professor”, al di là della “porta imperiale”. Ci resta l’assenza offerta dalla perdita, altresì il suo modo energico di suonare e la sua bontà. Gli auguriamo buon viaggio, oltre questo tempo tangibile.

Romina De Simone